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IntervistaGuglionesi
Pubblicato in data 21/5/2013 ● Click 3172

Confronti: intervista a Cloridano Bellocchio


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Confronti: intervista a Cloridano Bellocchio, candidato sindaco per la lista civica "Unità democratica per Guglionesi"


 

Proporsi ancora come "primo cittadino" della nostra comunità. Dove trova le motivazioni giuste per sostenersi in una candidatura opportuna e per convincere l'elettorato di Guglionesi?
 

La candidatura mi è stata proposta dal mio partito. Ho accettato non senza contrasti con i miei convincimenti più intimi. Ma far parte di una storia, quella della sinistra riformista, significa anche mettersi al servizio del gruppo e della sue decisioni.
La tradizione culturale su cui mi sono formato è quella comunitarista. Ho studiato il fenomeno dell’individualismo e potuto verificare il valore della visione liberale che fa dell’individuo un tutto originale ed irripetibile possessore di un imperativo categorico: non trattare l’altro mai come mezzo per i propri scopi. Continuo a credere nella necessità di una sintesi tra individuo e comunità volto al bene comune. Non riesco ad immaginare di vivere bene in una comunità che funziona male. Da qui nasce un interesse vero per la comunità che mi spinge a cercare le soluzioni più adeguate ed un approccio pragmatico spinto dalla soddisfazione di veder realizzate le cose pensate. Questo elemento costituisce la buona motivazione di fondo affinché l’elettore dovrebbe votare la lista unità democratico per Guglionesi.

 


 

I punti di forza del suo programma elettorale alternativi all’altra proposta di governo cittadino?
 

L’obiettivo centrale: costruire ‘PIU PAESE’ con il contributo di tutti. Ricostruendo le trame essenziali per fare di Guglionesi un paese accogliente ed inclusivo. Verso i suoi figli. I tanti giovani vogliosi di costruirsi una propria vita liberamente mettendo in campo le propria capacità e la propria umanità. Verso gli anziani che non devono essere lasciati soli. Verso gli adulti che devono essere considerati risorsa fondamentale attraverso la ricostruzione di un dialogo intergenerazionale che rifugge dal giovanilismo. Verso gli immigrati che ormai costituiscono oltre il 10% della popolazione. Come farlo? con i seguenti (nuovi) strumenti:
a) Fondazione cultura (con dentro i rappresentanti della scuola, parrocchia, associazioni culturali, personalità) che dovrà gestire l’offerta culturale da implementare attraverso un uso sistemico dei luoghi della cultura presenti sul territorio (ex-convento dei cappuccini, museo civico, cinema-teatro civico, Chiese);
b) Agenzia comunale di sviluppo locale per l’ assistenza permanente alle imprese, al comune, alle scuole, alle associazioni culturali all’accesso ai fondi strutturali ed alla logica dello sviluppo locale diretto a mobilitare ciò che siamo e ciò che abbiamo. I beni culturali, la terra fertile delle vallate e delle dolci colline, i nostri mestieri, il centro storico ( scrigno di cultura materiale) che dovrà risorgere con il progetto ‘rinascimento urbano’.
c) Consorzio di produzione sociale per implementare un modello sperimentale di welfare comunity. Puntando sulla sussidiarietà per ri-creare la cultura e la prassi della solidarietà in una comunità che negli ultimi anni e stata lasciata sola e, complice la crisi, attraversata dai venti gelidi di un individualismo egoistico che ricorda il "homo homini lupus e un clima da bellum omnium contra omnes".
d) Sportello di cittadinanza attiva europea per promuovere scambi culturali e soggiorni culturali dei nostri giovani aprendoli allo spazio culturale europeo
e) Il Consiglio di Comunità, strumento innovativo di consultazione e raccordo permanente tra amministrazione e società civile e la istituzione del referendum abrogativo.

 


 

Quali gli elementi di innovazione per la futura Guglionesi?

a) La costruzione di un comune più efficiente che costi meno ed offra più servizi. In grado di tagliare le tasse.
b) L’apertura territoriale come orizzonte per efficientare ed innalzare la qualità dei servizi a costi inferiori, sia verso la prospettiva del Molise costiero che punta ad organizzare un nuvo sistema territoriale Costa-Collina che passa attraverso un nuovo rapporto tra Termoli e gli altri comuni confinanti.
c) Portare Guglionesi ed il territorio del Molise Costiero in europa pensando allo spazio adriatico e mediterraneo come ad uno spazio di sviluppo e di pace.
d) Il coinvolgimento attivo di tutta la società evitando che il comune diventi di chi ha vinto le elezioni.

 


 

Perché la scelta di una lista civica?

Oggi nessuna cultura politica storica è autosufficiente. Allo stato non esistono partiti in grado di rappresentare la complessità della società ed i suoi compositi bisogni.
Più in generale, sia la sinistra, nel suo complesso, o la destra nate sul terreno storico degli Stati nazionali hanno questa capacità rappresentativa.
La soluzione: il dialogo interculturale e la costruzione di sintesi programmatiche costruite sul ciò che ci accomuna. Ecco la lista civica è la espressione di queste istanze culturali.
 

 


 

La lista civica in campo: quali le maggiori sfide innovative nelle candidature selezionate per la futura classe dirigente di Guglionesi?
 

Portare una nuova generazione a diventare classe dirigente per il prossimo decennio.

 


 

Perché solo tre donne nella lista civica?

Se avessimo avuto tre giorni in più sarebbero state cinque. E
tutte di qualità. Risorse che in caso di vittoria recupereremo se lo vorranno nella squadra di governo.
Colgo l’occasione per ringraziarle tutte e cinque.

 


 

Può esserci, fin dalla campagna elettorale, una proposta di un vicesindaco di altro genere, confermando la doppia preferenza di genere, introdotta dal legge elettorale nella imminente convocazione alle amministrative comunali, come incentivo di opportunità alla partecipazione democratica?
 

Sarebbe molto bello e significativo. Ma le decisioni ultime
spetteranno alla maggioranza. Considerato che non credo e non ho mai creduto al Sindaco padrone del vapore. In ogni caso tutte le donne e l’intera lista se vinceremo sarà portata in Consiglio comunale. Ed alle donne sarà assicurata un’adeguata rappresentanza tendente al 50% di tutte le cariche di responsabilità disponibili.

 


 

Dove appare poco condivisibile la proposta elettorale dell’altra lista?

Nel conservatorismo. In quella sorta di guerra di posizione a difesa della ’ trincea’ dell’esperienza concreta degli ultimi cinque anni. Un’esperienza segnata dalla disgregazione, dalla incapacità di diventare maggioranza nel paese finita con il commissariamento. Nell’assunzione di spiegazioni fuorvianti (tradimento, dileggio, intolleranza, ecc). Il partito di quelli che la colpa è sempre degli altri. Nel non aver avuto la capacità di vedere i dinosauri di casa loro (per età, per idee e stile  politico) rimasti abbarbicati al 48.
Nel tentativi di aggregare attraverso le menzogne e la creazione ad arte dell’odio.

 


 

Con la convocazione elettorale usciremo anche da una fase di commissariamento del Comune di Guglionesi. Evento mai registrato con l’elezione diretta del sindaco. Quali le ragioni politiche e le determinazioni amministrative che hanno determinato il black-out del precedente mandato?
 

La incapacità di interpretare il ruolo istituzionale del Sindaco. Il governo reale non in mano agli organi eletti. La cura del proprio particolare usando la leva pubblica per rafforzare il consenso tramite il potere.
 

 


 

Con la riduzione dei consiglieri a 10 membri (nella prossima amministrazione comunale saranno 7 di maggioranza e 3 di opposizione) un paio di consiglieri di maggioranza potrebbero seriamente porre in difficoltà la stabilità di un governo cittadino. Facendo appello alla sua esperienza, cosa teme di più per la stabilità politica in tale nuovo scenario, così al limite per il “rischio personalismi” e “mal di pancia”?
 

La pazienza. L’umiltà. La ricerca instancabile della sintesi. Il
rispetto dei patti. Il coraggio della verità. Gli elementi per
affrontare la fatica di un’opera che è e dev’essere collettiva.

 


 

Quanti assessori ci saranno nella futura giunta municipale?
 

Penso quattro.

 


 

Ci sarà spazio per assessorati esterni?
 

Le decisioni, tutte le decisioni saranno prese dalla lista. Non farò
gli errori del passato: quello di assumermi in prima persona, dopo
aver raccolto le diverse opinioni, l’intero peso morale delle decisioni. Metodo che ha creato, spesso, alibi per chi non aveva il
coraggio di essere conseguente. Questa volta ogni decisione sarà
rigorosamente collettiva.

 


 

Ci sarà un taglio alle indennità degli amministratori, ed eventualmente di che entità?
 

Abbiamo deciso, per il momento, di ridurre la spesa da 88.000,00 a 44.000,00 euro. Pronti a procedere in caso di necessità ad ulteriori tagli. Dentro il tetto di spesa vedremo assieme cosa fare. In caso di vittoria.

 


 

Il primo punto che dovrà affrontare la futura amministrazione sarà il bilancio comunale. Con un nuovo taglio delle risorse statali (l’IMU sulla prima casa tenderà a scomparire?) come si può rendere dinamica l’azione amministrativa?

 

Occorre procedere ad una seria rigorosa revisione della spesa.
Recuperare risorse correnti per finanziare i nuovi servivi e la
manutenzione del territorio. Poi occorrerà efficientare la gestione del servizi aprendo il comune alla logica del mercato. Infine intraprendere un impegno per ridurre le spese per acquisto dei beni e servizi, in particolare: acqua, rifiuti ed energia. La politica incapace e sprecona mette le mani nelle tasche di chi le guadagna.
Dobbiamo invertire questa rotta rimettendo i soldi nelle tasche dei cittadini.

 


 

Il personale della macchina municipale ha costi notevoli. Con sincerità, per il “bene comune” occorre intervenire in taluni ambiti?
 

Il personale va utilizzato in maniera più razionale. Magari
procedendo se necessario ad una riqualificazione mirata.
Sicuramente si dovrà rafforzare:
a) il servizio di relazioni con il pubblico (con la istituzione dello sportello unico delle relazioni con il pubblico normato da una carta dei diritti del cittadino, ivi compresi i migranti che ormai rappresentano più del 10% della popolazione)
b) i servizi tecnico-manutentivi
c) i servizi amministrativi-contabili introducendo la programmazione;
d) ridisegnare il servizio di vigilanza.

 


 

Come saranno coinvolte l’esperienza e la competenza della comunità nell’azione amministrativa?
 

Sulla base delle capacità e degli interessi attraverso la Fondazione cultura, l’Agenzia comunale di sviluppo locale, il consorzio di produzione sociale, il consiglio di comunità, le borsa per l’innovazione, verranno coinvolte tutte le personalità che vorranno dare il loro contributo.

 


 

Nelle passate amministrazioni abbiamo visto alla prova la strada delle “istituzioni comunali” e quella delle “consulte municipali”. Partendo da una breve sua considerazione sul recente passato, per il futuro cosa proporrà?
 

La soppressione delle Istituzioni appartiene alla follia
iconoclastica di qualcuno che per vivere e sopravvivere deve
individuare il nemico. Tale follia si è abbattuta anche su alcune opere pubbliche modificate in corso d’opera (la eliminazione della gradinata di accesso alla p.zza S. Chiara).
Oggi lo strumento istituzione forse va ripensato in senso forte. La fondazione cultura, l’ agenzia comunale di sviluppo locale, il consorzio di produzione sociale, il consiglio di comunità, il referendum abrogativo si prefigurano come tentativo di coinvolgimento più denso delle risorse esterne all’amministrazione. In ogni caso va evitato l’errore di affidarlo a persone fidelizzate ed incompetenti. Lo dico in senso autocritico.

 


 

La crisi economica attanaglia un po’ tutti, molte famiglie sono in difficoltà. Sotto l’aspetto della solidarietà ci sono spazi di manovra che tutelino e rafforzino le politiche sociali?
 

Dobbiamo trovarle. E le troveremo facendo fare una cura dimagrante alle voci di spesa inutili o non rispondenti al principio di solidarietà.

 


 

Cosib, un argomento che spesso è tema di lacerazioni per lo sviluppo locale. Maggioranze trasversali, schieramenti politicamente misti e per certi versi poco chiari all’elettorato comune, inciuci che inducono l’opinione pubblica o sospettare di poca chiarezza amministrativa. C’è da cambiare qualcosa, tanto o tutto va bene così?
 

Sul Cosib sono state costruite interpretazioni fantasiose e
caricaturali. Scusivamente per colpire una persona. Ad alimentarla a Guglionesi un coacervo trasversale costruito sulla rabbia cieca di chi aspirava e non ha ottenuto la rappresentanza pur non avendone i titoli in termini di competenza e di consenso.
Bisogna tener presente che a Guglionesi vivono personaggi singolari che hanno sempre vissuto con le ‘risorse della politica politicata’. Senza nessuna professionalità. Se non la chiacchiera del si dice, del che ne sapete voi, del lo conosco io.
Nel Cosib il rappresentante di Guglionesi ha sempre amministrato con i rappresentanti che altri comuni o enti sceglievano.
Il Cosib non funziona con la logica dei consiglio comunale e delle maggioranza omogenee. La sua funzione è quella di innalzare i servizi per le imprese e le infrastruttura atte a garantire la competitività del sistema. Quindi, il compito di eliminare le diseconomie aiutando le imprese ad affrontare la sfida della competizione internazionale.
Ognuno porta il proprio contributo. Conosco personalmente tutti coloro che dal 1983 hanno rappresentato Guglionesi nel Cosib. Non si mai visto l’orgia propagandistica e tentativi di demolizione della dignità delle persone operata nel biennio 2008-2010 quando c’era Bellocchio. Seguito dal silenzio tombale dopo. 
C’è di fatto di sono stato il protagonista della riforma che non
consente più a Termoli di cacciare dal CDA altri rappresentanti
territoriali. E del risanamento di Net Energy. Ma oggi occorre
cambiare molte cose. Conosco molto bene la proposta di legge per la istituzione di un’agenzia regionale. La quale dovrà farsi carico di come rilanciare lo sviluppo compatibile del Molise costiero. Vedrei bene la partecipazione dei rappresentanti degli enti locali nelle assemblee .Ed il management affidato a tecnici di comprovata esperienza. Basta con il mostro dei Sindaci-Presidenti. I sindaci
devono fare i Sindaci. Punto e basta.

 


 

Entrambi siete stati candidati per il Consiglio regionale del Molise da sindaci in carica. Entrambi senza successo di elezione, con deludenti risultati in termini di preferenze raccolte. L’elettorato soprattutto locale, per intenderci meglio i cittadini di Guglionesi, non ha riconosciuto la vostra leadership.
Un errore politico della cittadinanza o dei candidati?

 

Le elezioni non si giudicano. Vanno accettate. Punto e basta.
Per quanto mi riguarda la mancata elezioni è il risultato di una
divisione del centro sinistra. Alimentata dalla spregiudicatezza dei professionisti dei quorum (i politici di professione e le lobby che invece sanno che la vera partita si gioca con le preferenze con un vantaggio oggettivo di chi viene appoggiato dagli apparati) e dalla ingenuità dei candidati (cui hanno fatto credere che occorressero poche preferenze per essere eletti).
Non è mancata inoltre, almeno nel mio caso, la incomprensione personale nata sul terreno di una insopprimibile diffidenza (giocata più sul metodo che sulla sostanza) usata contro la mia persona.
Allora è nata la macchina del fango che continua ad alimentarsi secondo la logica della faida o del morto Sansone con tutti. E’ di recente si è ripetuta per certi versi anche verso qualcun altro.
E’ lo scotto che si paga quanto la politica coincide con le
suggestioni frustrate del proprio ego. Purtroppo i cittadini sono le vere vittime di questi scenari da basso impero
.

 


 

La nostra redazione, pur riconoscendo la mancanza di altre proposte nella nostra comunità, ha definito a “blocchi” la proposta nelle (ri)candidature di “Guglionesi nel cuore” e a “prospettiva dinastica” il rinnovamento generazionale di “Unità democratica per Guglionesi”. Cosa c’è da criticare nella definizione della redazione di FPW, per quanto concerne la sua proposta, e cosa c’è da condividere nella definizione della stessa redazione, per quanto concerne la proposta alternativa alla sua?
 

Spesso mi trovo d’accordo con la linea editoriale di fuoriporta web. In questo caso però il mio dissenso è netto.
Trovo quelle definizioni, nel metodo e nel merito, fuorvianti. Chi conosce le dinamiche per la formazione delle liste sa che quella definizione sono frutto di apriorismi. Semplificatori. Stabilire il valore euristico dei paradigmi di partenza per mettere ordine al caos è cosa complessa e raffinata.
Per quanto riguarda la prospettiva dinastica, ironia a parte, è fuori luogo. Sia se consideriamo l’impegno amministrativo dei padri (persone che si sono adoperate mettendo a disposizione tempo sottratto alla famiglia ed alla cura del proprio particolare, l’esatto contrario delle motivazioni profonde che muovevano la logica dinastica). Sia se consideriamo con un tantino di rispetto i candidati. Riconoscendo loro il diritto di essere considerate persone e non sempre e solo figli ossequiosi. Il punto di vista assunto dalla redazione introduce un meccanicismo che non appartiene alle ragioni dello spirito. Se cosi fosse salterebbe anche un altro motivo ricorrente usato dalla redazione: il sostegno ai giovani come portatori delle istanze del rinnovamento necessario. I giovani o sono portatori liberi di innovazioni o, essendo figli seguono i sentieri della tradizione dinastico-patriarcale.
In verità quelle persone vengono da storie personali e famigliari molto diverse da quelle dei padri. Non a caso costituiscono valore aggiunto perché rappresentano mondi lontani molto più vasti dal recinto della tradizione cui hanno militato i (molto presunti) padri. Anche su questo abbiamo scommesso per cambiare questo paese
.

 


 

Siete stati già entrambi sindaci del Comune di Guglionesi. Nell’azione amministrativa dell’altro sindaco in carica, citate almeno tre buone soluzioni utili per il “bene comune” di Guglionesi e almeno tre inopportune scelte che hanno generato una involuzione della comunità.
 

Spero di non apparire arrogante. Faccio fatica a trovarne tre. Non ho notizie delle cose fatte proprio da loro. E’ più facile dire cosa non hanno fatto. Alcune cose pregevoli erano state avviate prima (es: le risorse finanziarie per la raccolta differenziata).

 


 

L’opera pubblica realizzata in passato a Guglionesi della quale, come amministratori, resterete orgogliosi.
 

Il cinema teatro. Che avrei gradito chiamare civico.

 


 

C’è mai stato un politico o un amministratore del passato di Guglionesi che in qualche modo avete stimato?
 

Più di uno. Mi perdonerà sene cito alcuni. Il rigore e l’onesta
intellettuale di Peppe Farina ed Angellillo Di Carlo. Signori
d’altri tempi che considero miei maestri e compagni autentici. La cultura letteraria e filosofica di Peppe rimane per me lezione indelebile. Quando da ragazzo cresciuto nella strada lo sentivo parlare di comunismo, giustizia sociale, di Don Milani e Gramsci.
Quelli che mi hanno insegnato ad accettare le logiche di gruppo nel nome del bene comune. Accettando con dignità e riserbo le decisioni del partito. Come si diceva allora.
La intelligenza e lo stile di Angelo D’Anselmo. La correttezza e la mitezza di Antonino Silvano (mi voglia scusare Tonino se lo tiro in ballo). Uno liberal-democratico, l’altro democratico cristiano.
Persone da cui ho appreso che ci si può rispettare pur pensandola in maniera diversa
.

 


 

Il nostro blog è molto letto dalle donne. Una domanda in “rosa”: con quale stato d’animo sua moglie ha, sinceramente, accolto la sua ricandidatura a sindaco? E lei, un giorno vedrebbe sua moglie impegnata, magari al suo posto, in politica?
 

Mia moglie, assieme alle mie figlie, mi ha vivamente sconsigliato. Si è molto discusso in famiglia negli ultimi dieci giorni. Prima non era all’ordine del giorno. Lo ri-affermo sapendo che molti non ci crederanno. Lo stato d’animo è preoccupato. Ovviamente senza il suo sostegno esplicito (è quello fondamentale delle mie figlie) non avrei accettato.
Mia moglie in politica? Lei ama di più frequentare altre esperienze. E’ certo non ha chiesto il mio permesso.

 


 

In paese le vostre consorti sono state le “first lady” per alcuni lustri, come mogli del sindaco di Guglionesi. Le abbiamo apprezzate al vostro fianco nei momenti istituzionali più vissuti in comunità. Che messaggio, attraverso il blog, vi sentite di inviare per ringraziarle, con tutta la sincerità, del loro impegno condiviso non solo nei momenti istituzionali?
 

Senza mia moglie non sarei riuscito a sostenere l’impegno che ho profuso. Lei si è dovuta far carico delle mie assenze. Inoltre spesso, nei momenti di maggiore tensione, mi consigliava moderazione e calma. Due doti che non sempre riesco ad utilizzare.

 


 

Riveliamo ai lettori cosa ha promesso, da candidato, a sua moglie: in caso di sconfitta, nel futuro la ritroverà ancora candidato alla carica di sindaco?
 

Non l’ho promesso a mia moglie. L’ho promesso a me stesso. Non sarò più ricandidato a Sindaco. Mi batterò affinché ci sia una candidata donna.

 


 

Solennizziamo un’altra promessa: …e i cittadini di Guglionesi, dopo la imminente tornata elettorale, quando la ritroveranno ancora ricandidato a sindaco di Guglionesi?
 

Mai più.

 


 

Un pronostico da politici navigati anche in acque tempestose: se vincesse l’altro, torneremo al voto nel 2018, o prima?
 

Talvolta il potere è un collante fortissimo. Dopo quello che ho
assistito in questi ultimi cinque anni non credo si tornerebbe a
votare
.

 


 

Per i lettori del blog, si prospetta una sfida all’ultimo voto 50vs50. Come risultato elettorale, vi aspettate effettivamente un testa a testa?
 

Non credo al valore di quel sondaggio. Il campione non è
significativo e manca di scientificità
.

 


 

Come convincere quel 33% in standby?
 

Un paese commissariato. Un territorio abbandonato a se stesso. Servizi scadenti. Chiusura autoreferenziale dell’amministrazione Antonacci-Lucarelli. Aumento delle tasse ed aumento delle speseinutili. Nessun proposta di cambiamento, ma riproposizione della continuità. Un impasto indigesto anche per i duri di stomaco. Se penseranno al paese ( ciò che si intende fare) e non al dato sensibile delle persone conoscendoli dovrebbe votare ragionevolmente la unità democratica.

 


 

Inviate un messaggio ai lettori del blog Fuoriportaweb per il “votatemi”.
 

Guglionesi ha bisogno di cambiare tornando a diventare Guglionesi di tutti. In campo ci sono due proposte: l’una che chiede la conservazione dell’esistente (sostenendo che in questi cinque anni è stato garantito benessere e buon governo) l’altra, la lista Unità Democratica che afferma la necessità di un cambiamento, indicando il cammino della costruzione di più paese-comunità.
Una proposta che ha diviso. L’altra che vuole riunificare
utilizzando tutte le risorse disponibili in un dialogo aperto con le diverse culture presenti nella comunità.
A Guglionesi le forze democratiche che aspirano ad un paese migliore sono la stragrande maggioranza. Circa il 65% dell’elettorato. Unità democratica se vincerà le elezioni come primo compito avrà quello di coinvolgere personalità e culture disponibili a contribuire al bene comune. Occorre superare la logica delle mani sulla città da parte di chi vince.
Solo Unità democratica garantisce il cambiamento.


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