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ScuolaCampobasso
Pubblicato in data 6/5/2013 ● Click 1304

Non arrendersi alla devastazione della scuola pubblica


Sergio Sorella © FUORI PORTA WEB

Il nuovo governo nazionale e quello regionale devono voltare pagina rapidamente nei comparti della conoscenza. Le controriforme della Gelmini, la legge Brunetta e la privatizzazione dei saperi devono essere cancellati aprendo una stagione nuova per scuola, università e ricerca. In Molise, lo ribadiamo da tempo, la scuola pubblica è ridotta al lumicino. Con la riduzione di organici, di risorse e di tempo scuola, si è attuata una scellerata politica che ha messo in discussione il diritto all’istruzione, garantito dalla nostra Costituzione.

Il Documento di Economia e Finanza ha attestato che nel 2010 la spesa per l’istruzione (scuola dell’infanzia esclusa) è stata pari al 4% del PIL (già al di sotto della media europea e Ocse del 6%) e prevede che nel 2015 scenderà al 3,6% e calerà addirittura al 3,4% entro il 2020. Di lì in poi la spesa si assesterà tra il 3,3 e il 3,4%. Se queste previsioni fossero confermate, saremmo di fronte a una totale continuità con le politiche di disinvestimento nell'istruzione praticate dai governi di destra. Queste scelte dovranno essere riviste e ridefinite dal nuovo governo nel segno di un cambio di rotta profondo.

La necessità di aumentare gli investimenti in istruzione, formazione e ricerca è sostenuta dai dati riguardanti il deficit italiano di capitale umano rispetto ai principali paesi europei (competenze maturate dai giovani al termine della scuola dell’obbligo, quota di laureati sulla popolazione, formazione svolta dalle imprese significativamente inferiore alla media europea). Occorre contrastare l’abbandono scolastico (nel 2011 il 18,2% contro una media europea del 13,5%) adottando un programma speciale che rilanci, il tempo pieno e prolungato nel primo ciclo d'istruzione. Bisogna contrastare le diseguaglianze sociali (solo il 14% dei figli dei ceti meno abbienti si iscrive all'università contro il 59% dei figli dei ceti medio alti). Occorre investire risorse per allineare la spesa per istruzione alla media europea. Le priorità sono:

più occupazione
superamento della precarietà
investimenti in infrastrutture
rinnovo del contratto nazionale
liberare la contrattazione decentrata dai vincoli assurdi della legge Brunetta
obbligo d'istruzione per tutti a 18 anni
diritto allo studio
miglioramento qualitativo dei sistemi di formazione, istruzione e ricerca pubblici.
Chiediamo al ministro ed all’assessore della regione Molise di fare le scelte necessarie, partendo dalle proprie specifiche competenze, perché la conoscenza diventi il riferimento centrale per cambiare un modello di sviluppo ormai al capolinea.

Su questi temi la FLC CGIL Molise, nei prossimi giorni, terrà delle assemblee in ogni scuola per rilanciare l’iniziativa politica e sindacale.


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