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IntervistaGuglionesi
Pubblicato in data 22/2/2013 ● Click 1722

Confronti su FPW: i lettori del blog intervistano i candidati Antonacci e Marcantonio


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

La Redazione ha invitato i lettori del blog Fuoriportaweb a porre delle domande ai candidati di Guglionesi alle Regionali 2013: Antonacci Bartolomeo (UDC per Michele Iorio Presidente) e Pasquale Marcantonio (PD per Paolo Di Laura Frattura Presidente).
La Redazione ringrazia entrambi i cordialissimi candidati Consiglieri per il "confronto" virtuale nel web e la cortese disponibilità nei confronti dei nostri lettori e della redazione.


 

MARIELLA
Saluto i due candidati che hanno deciso di rappresentarci e ringrazio il direttore di questo blog per l'opportunità che ci offre.

Il quesito che pongo ad entrambi i candidati è il seguente.
In campagna elettorale si hanno animi generosi, pieni di voglia di fare, di contribuire al bene del paese, nonché di facili promesse. La situazione di criticità che viviamo è sotto gli occhi di tutti.
Lei è disposto, qualora venga eletto, a rinunciare ad un quinto del suo stipendio in favore della comunità di appartenenza, promettendolo per iscritto prima del voto, dimostrando in tal senso che non si sale al "trono" per diritto acquisito, ma che si scelga volontariamente, o quasi, di rappresentare la cittadinanza, assumendosene la responsabilità, lavorando pertanto per il bene comune e non solo per propri interessi?


 

Grazie a Mariella per questa domanda. La mia risposta e' assolutamente SI, e tale affermazione ha carattere ufficiale, in quanto pubblicata sul blog FPW. Inoltre aggiungo che il campo di destinazione saranno i servizi sociali, proprio per far fronte alla crisi che sempre più attanaglia le nostre famiglie. Mi piacerebbe, inoltre, che venisse anche certificato il tempo che ogni consigliere, o assessore dedichi all'incarico. È mia ferma convinzione che valga molto più un Consigliere che dedichi ai problemi della gente 10 ore della sua giornata e percepisce 3.000 €, a fronte di chi ne percepisce 1000 di €, ma il tempo che dedica al suo ruolo non arriva alle 10 ore settimanali. Ecco, io mi batterò anche perché venga certificata la dedizione al ruolo del nuovo Consigliere.
 


 

Sicuramente rispondo in maniera affermativa, sono disposto a firmarlo da subito . Aggiungo che personalmente ho già attuato questa buona pratica..... come consigliere di minoranza; dall' agosto 2010 ho rinunciato completamente al gettone di presenza come consigliere comunale destinando l'importo risparmiato insieme ad altri consiglieri della sola minoranza al rifacimento delle strisce pedonali davanti alle scuole.
 
 


 

FRANCESCO
La tua coalizione e tu in prima persona, come pensate di risolvere concretamente il problema sanitario sulle liste di attese troppo lunghe per le visite specialistiche ed esami diagnostici?


 


 

La risposta non è semplice ma è contenuta nel programma di mandato della coalizione di centro sinistra a cui do il mio contributo. Il programma si chiama "La medicina vicina al cittadino" che ha proprio lo scopo di avvicinare la sanità ai cittadini attraverso interventi tempestivi e centri di prima emergenza. Idee che stiamo sviluppando sono ad esempio a. Utilizzare le apparecchiature diagnostiche a ciclo continuo (diurno pazienti esterni, notturno pazienti interni ecc..). più specialisti con orari più lunghi ecc.
 

Francesco, credo che il problema sanitario non lo si RISOLVA in campagna elettorale, dove tutti hanno la soluzione a tutto (io, francamente no),ma lo si AFFRONTI appena eletti e conoscendo il perché del problema. Se i tempi di attesa lunghi dipendessero dallo scarso utilizzo del macchinario, allora raddoppierei i turni di lavoro per accorciare i tempi di attesa, così da contribuire anche ad aumentare ore lavoro.... se dipendesse da altro come rotture del macchinario, inesistenza dello stesso, o carenza di personale allora capisci che le variabili sono tante per poter dare soluzioni certe. Una cosa e' sicura! Il sistema va cambiato.
 
 


 

GIORGIO
Si parla di "coerenza" in politica. Per quanto riguarda la rappresentanza nel COSIB, come mai persistono, da tempo per la verità, inciuci oltre la coerenza politica di elezione partitica?

 


 

Giorgio, credo che questa domanda sia rivolta a me. "L'inciucio" che tu evidenzi al COSIB, esiste perché non si tratta di incarico politico ma di rappresentanza. Cercando di spiegarmi meglio, il Comitato dell'ente, viene eletto dal Consiglio, che a sua volta e' composto dai Sindaci di 8 comuni, più la provincia ed altri enti sovra territoriali. È impensabile che l'ente possa essere gestito tutto dal centro destra, o centro sinistra, ma rappresenta cordate che si compongono all'interno del Consiglio. Se io faccio parte del Comitato Direttivo, non è frutto di "inciucio", ma di aver ben rappresentato il mio territorio e l'Ente per il quale siedo in Consiglio. Se oggi in Comitato, siedono 3 sindaci più il Presidente, vuol dire che altri Sindaci ed altri Enti sono fuori, quindi se io dovessi analizzare la situazione attuale da "GUGLIONESANO", andrei orgoglioso che il mio Sindaco abbia fatto valere, e ben difeso, il mandato ricevuto dal suo popolo.... Cosa preferivi che al posto mio sedesse il sindaco o presidente di qualche altro Ente? Sempre di inciucio si sarebbe parlato. E poi, mi piacerebbe davvero che il comitato venisse giudicato per quello che realmente svolge, al di la' delle appartenenze politiche. Visto che hai letto le mie risposte, ti aggiungo solo che questo comitato, ha ridotto le spese per incarichi esterni dirigenziali per oltre 350.000 € per anno. Tu lo chiami ancora inciucio?
 


 

Ma credo che quella situazione del Cosib si è creata perche il manipolatore di tutti è stato una sola persona... Occorre avere la forza di fare una riforma seria del Cosib che incastri le esigenze del territorio e delle aziende dia la giusta rappresentatività al territorio.
Prendo occasione per dire che sono fondamentalmente d’accordo nell’ingresso di Termoli nel direttivo del Cosib, ma respingiamo completamente la visione distorta del centro destra in quanto Termoli non può entrare nella gestione del Direttivo con una posizione di supponenza di gestione e la sottovalutazione degli altri comuni. Ancora una volta l’atteggiamento arrogante di entrambe le parti verso il territorio e le sue reali problematiche vuol dire isolare il Cosib di Termoli dal suo ruolo naturale di epicentro di una progettualità di sviluppo locale. Crediamo sempre più nella necessita di una riforma regionale sui Consorzi industriali da anni annunciata a mai attesa che possa:
1.formulare una proposta di un unico distretto industriale per il Molise volto al potenziamento dei servizi da offrire alle aziende del territorio;
2. sviluppo accelerato delle infrastrutture all’interno delle aree industriali in un quadro di crescita sostenibile della mobilità delle persone e delle merci (reti di trasporto) delle fonti energetiche e relative reti di distribuzione e delle reti digitali.
 
 


 

MARIA
Donne in politica. Perché non sottoscrivere un accordo bipartisan tra le liste concorrenti per le prossime elezioni comunali di Guglionesi nel quale il futuro sindaco o il futuro vicesindaco sia una donna? A memoria, forse non c'è mai stata una donna al vertice dell'apparato amministrativo comunale di Guglionesi. Non è un limite, non solo storico, della politica locale?
?
 


 

Sì, tutto quello che dice Maria è vero e sono pienamente d'accordo a firmare ogni forma di accordo; Fortunatamente la legge in vigore obbliga una percentuale fissa di donne nella composizione delle prossime liste comunali . Ma prima di questo occorre che le donne spontaneamente riscoprano una maggiore volontà a partecipare a tali competizioni politiche, occorre che le donne molto più capaci e sensibili degli uomini riscoprano un maggiore vigore nel mettersi a disposizione salendo in politica.
 


 

Maria, a mio avviso il limite e' chiedere questi ruoli per la donna, trattandola come un essere inferiore, io ritengo che la donna meriti sul campo tale riconoscimento per le intelligenze e la sensibilità che quotidianamente manifesta. La migliore risposta, e' quella data da Guglionesi nel Cuore, che al Senato ha candidato la Dott.sa Maria Scardocchia, non solo perché donna, ma per quella sensibilità, serietà e professionalità che quotidianamente manifesta, e per l'abnegazione che la stessa ha profuso nel ricoprire un ruolo così importante nell'apparato Amministrativo Comunale, come Assessore ai Servizi Sociali. Quindi con me sfondi una porta aperta.
 
 


 

GIOVANNI
La crisi è forte. Quali misure per la piccola impresa, quella familiare che rischia il soffocamento senza urgenti politiche di risanamento?

 


 

Giovanni, hai colto nel segno. A mio avviso, visto che anche io vengo dal mondo della piccola impresa, urge una politica di DEFISCALIZZAZIONE. In Molise paghiamo tasse altissime in confronto ai nostri competitors, anche a quelli di regioni limitrofe. Questo e' dovuto a tutta una serie di cattive gestioni politiche che si sono avute negli ultimi 30 anni, e che hanno bisogno di correttivi urgenti. Altra misura urgente da intraprendere, e' la RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO, naturalmente dal punto di vista contributivo, che avrebbe la duplice finalità, dare respiro alle aziende, e riprendere quel volano della occupazione giovanile che credo sia una delle priorità da affrontare nella prossima legislatura. Infine affrontare il problema dell'accesso al CREDITO, che oggi è diventato un elemento ostativo, per le imprese in generale. Indubbiamente, utilizzerei la FINMOLISE, la finanziaria Regionale, in modo diverso e più mirato. Mi immaginerei la costituzione di un fondo rotativo, con un ruolo tipo "confidi", in modo da rilanciare il rapporto IMPRESA/BANCA, oggi più che mai di vitale importanza per le imprese.
 


 

La domanda è molto difficile e la stessa ricetta non è semplice; ma credo che l’unica forma di rilancio anche della piccola impresa sia quello di rilanciare l’economia locale attraverso non solo sostegni economici e contributi ma attraverso il rilancio e il supporto del pubblico nella formazione (formazione per dipendenti e per imprenditori), infrastrutture e innovazione (ricerca , supporto e prodotti innovativi), e supporto nella richiesta di forme europee di sostentamento.
 
 


 

ANTONIO
Che pensate della gestione della sanità molisana.

 

Rispondo alla domanda con quanto commentato dal giornale Unita il 18/2/2013 che condivido pienamente: "In campagna elettorale si diventa un po’ smemorati e in Molise qualcuno vorrebbe far dimenticare il disastro del deficit sanitario, una voragine che ha inghiottito centinaia di milioni di euro, un’esplosione di spesa che si è scaricata sulle tasche dei contribuenti facendo decollare le addizionali regionali, dall’Irpef, all’Irap alla benzina e chi più ne ha più ne metta e che ha portato a un drastico ridimensionamento dei servizi.. "Un dato evidente è che la gestione della sanità molisana è commissariata dal luglio 2009. Il governo Berlusconi non poteva far finta di niente davanti al pesantissimo deficit accumulato, solo che, per non scontentare i suoi fedelissimi, Berlusconi nominò commissario straordinario lo stesso Michele Iorio. A poco servirono le proteste delle opposizioni sia in Regione che in Parlamento, “Iorio è controllore e controllato” dissero in tanti. Ma lui, il governatore, è rimasto al suo posto sino a metà 2012 nella gestione di un sistema che ha continuato ad accumulare debiti. Iorio ha aumentato le tasse regionali, ha spremuto i suoi contribuenti come limoni, ma la spesa sanitaria ha continuato a correre veloce incurante delle promesse di riordino. Alla fine il governo Monti, nel luglio dello scorso anno, ha sostituito Iorio con un commissario governativo che ha avviato una cura da cavallo fatta di tagli feroci ai servizi e ai posti letto, con tanto di chiusura di interi reparti ospedalieri, nel tentativo di rientrare da un deficit che, nel 2011, si attestava attorno ai 40 milioni di euro........Secondo gli analisti il “sistema sanità” gestito dal governatore è stato uno dei principali bacini di voti che gli ha consentito la rielezione per ben tre volte consecutive. In un modo o nell’altro coloro che erano nel suo raggio d’azione sono stati protetti e garantiti dalla bufera della crisi, sino a che non è arrivata la tempesta che ha scoperchiato tutto. Compreso il grande buco della sanità che adesso si vorrebbe diluire e rimuovere nelle fumisterie e nella patacche della campagna elettorale. Fra pochi giorni i molisani decideranno anche del loro futuro".
 

L'argomento in modo parziale è stato già affrontato in uno dei punti precedenti. Nello specifico credo che i malesseri della sanità molisana vengano da molto lontano. Cercando d'interpretare la tua domanda, nello specifico credo che Iorio abbia ben operato..... e ti spiego il perché!! I fondi sulla sanità, a livello nazionale sono ripartiti in virtù del numero di abitanti, e tu capisci che il Molise non è più grande di un quartiere di Roma. La cosa più logica sarebbe stata quella di chiudere delle strutture, in virtù dei fondi a disposizione... così, e per fortuna non è stato. Se il Presidente è stato commissariato, è solo perché non ha accettato i diktat che giungevano dal Governo centrale, facendo valere, sui tavoli della trattativa, non solo il fattore anagrafico, ma soprattutto il fattore territoriale ed ambientale molisano, totalmente difforme da quelle che sono le aree metropolitane, e difendendo le strutture esistenti che oggi, garantiscono una copertura sanitaria regionale sufficiente.... immaginiamoci se veniva attuato il piano proposto dal Commissario, che prevedeva alcune chiusure importanti.... Vedi Antonio, non sempre la verità è quella che si ascolta....
 
 

PAOLO
Se si ritiene necessario/opportuno (ed eventualmente con quali mezzi) contrastare lo svuotamento ed abbandono del centro storico.
 


 

Sicuramente necessario, certamente opportuno. Ma alla base una legge Regionale che preveda incentivi per gli insediamenti del centro storico (sgravio IMU, incentivi per le giovani coppie che acquistano una 1° casa nel centro storico, incentivi per la riqualificazione degli immobili fatiscenti e per un piano coordinato del colore, facilitazioni e snellimento delle pratiche burocratiche per la diffusione di un albergo diffuso), ma a tutto questo, per essere seri e non limitarsi a semplici slogan elettorali, bisognerebbe individuare i fondi necessari per poter effettuare azioni del genere, ed oggi francamente non ci sono.
 

Io credo ed ho sempre creduto nel rilancio del centro storico e sopratutto nel rilancio del nostro centro storico (invito a rivedere la mia intervista su un giornale locale del 2008 data in cui mi sono candidato alla carica di Sindaco del Comune di Guglionesi) .
Credo ancora una volta come detto nel 2008 che il nostro centro storico, il suo patrimonio culturale e di tesori ancora nascosti vadano valorizzati attraverso un percorso di lancio culturale e di promozione turistica che non si è mai avuto nel nostro paese. Il fatto stesso che manchi a Guglionesi ancora una guida culturale aggiornata che possa valorizzare e portare a conoscenza dei cittadini e dei turisti le opere e i tesori di Guglionesi.
Penso ancora che questa valorizzazione vada fatta con un ottimo coordinamento di forze e risorse tra organi istituzionali (Comune in primis , Regione e Provincia), istituzioni parrocchiali, associazioni di volontariato del territorio e privati/banche/sponsor industriali .Cito come esempio le iniziative che fanno alcune banche o società private che di concerto con il territorio valorizzano monumenti e opere facendosi pubblicità dopo aver provveduto alla ristrutturazione . Questo filone nel nostro comune non si mai attivato e sicuramente va fatto , a mio avviso è una delle strade per iniziare .
 
 


 

PAOLO
Cosa si intende fare del c.d. belvedere del Portello, realizzato solo qualche anno fa e già diventato un obbrobrio (fonte di pericolo per l'incolumità pubblica) a causa della mancata manutenzione e sorveglianza (nonostante le telecamere apposte!!).

 


 

Credo che dopo un intervento di manutenzione straordinaria oggi necessario, sia necessario creare un sistema di sorveglianza affidata alla sensibilità dei cittadini attraverso forme di formazione alla cittadinanza ed attivazione del servizio comunale dei nonni vigili che possono dare una mano non solo nella sorveglianza ma anche nel creare nei giovani la cultura del bene comune.
 

Vedi Paolo, come ho già detto in qualche passaggio dell'intervista, la difficoltà non è realizzare un opera, ma gestirla. La mancanza di una programmazione (non nostra) ha prodotto un opera che, se incastonata in un contesto globale di riqualificazione urbana del portello avrebbe avuto un senso, così come è stata concepita, non ha, a mio avviso, molto senso, rimanendo la classica cattedrale nel deserto, ed allungando sempre più la lista delle opere incompiute, e alle quali noi in qualche modo ci stiamo prodigando per metterci una pezza, con enormi difficoltà. Parlare di mancata manutenzione, e sorveglianza non corrisponde proprio al vero, perché da nessuno era stato previsto il costo necessario per manutentare e sorvegliare, da azioni vandaliche, il belvedere del Portello, costi che ti posso assicurare sono ingenti più di quanto tu possa pensare. Per passare al concreto, ritengo che un opera seria sia quella di realizzare un rimboschimento del portello, con alberi pregiati, per portare a frequentare quell'area. Noi partiremo con questo progetto dal mese di marzo, con una piantumazione organizzata di alberi pregiati, circa trenta, con l'individuazione di percorsi pedonali per cercare di riqualificare, e rifrequentare l'intera area.
 

 


 

Caro direttore, ringrazio te ed il tuo blog, per averci dato un contributo concreto alla divulgazione delle nostre idee, e ai tuoi lettori per le domande formulate, sintomo di una collettività viva ed interessata. Se le mie risposte non fossero state esaustive, o necessitassero di ulteriori chiarimenti, potete tranquillamente contattarmi sulla mia mail personale bartolomeo.antonacci@me.com, naturalmente anche dopo elezioni.

Con stima
Bartolomeo Antonacci

 


 

Pasquale Marcantonio


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