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Caro DirettoreGuglionesi
Pubblicato in data 10/7/2012 ● Click 2871

Risposta al semplice cittadino Marcello Pace


Bartolomeo Antonacci © FUORI PORTA WEB

Caro Direttore,
premettendo che non è mio costume rispondere ai cittadini via web, e lei potrà essermi testimone, non posso sottrarmi dal farlo dopo aver letto la lettera del concittadino/candidato Marcello Pace.
A pensarci bene, anche in questo caso non vado poi tanto fuori dal seminato, perché il tentativo di far passare le sue rimostranze come quelle di un semplice cittadino, in realtà nasconde una forte acredine contro la nostra amministrazione che risale alle scorse votazioni comunali, ove lo stesso era candidato con lista avversa alla nostra, ottenendo il non trascurabile risultato di 47 consensi…… e che il “suo avere tanto a cuore le sorti del proprio paese” è stata mal ripagata dall’elettore ingrato, che non ha riconosciuto nell’operato quotidiano del Pace quanto professato a parole….. Tra l’altro nel programma elettorale da lui sottoscritto non mi sembra che in nessuna parte sia prevista una qualsiasi rinuncia all’indennità…. sottolinearla oggi per gli altri…. mi sembra tanto la favoletta della volpe…. e l’uva.
Comunque per brevità, mi limito, quindi, come sempre, a rispondere per punti, sperando di non tralasciare niente:
- sulle strisce pedonali, rifatte non perché frutto della sua precedente sollecitazione, ma perché programmate da tempo, del resto come ogni anno, ci consigli Marcello Pace la marca di una vernice che, dopo due mesi di assenza di piogge, resista al nero dei pneumatici;
- sui vigili (denunci alle autorità competenti, con nome e cognome l’accaduto), non dimenticando che alle 20 termina il turno di lavoro… ;
- il camminare per le piazze del centro storico sui tasti del pianoforte, è vecchio come e ancor di più del centro storico stesso, manifestando un problema congenito….. e non amministrativo, ed al quale noi abbiamo sempre provveduto con la solerzia che contraddistingue la nostra amministrazione;
- Il “degrado e l’abbandono” della parte posteriore di Castellara è un immagine che non raffigura affatto la reale situazione. Forse Marcello Pace dimentica che quel senso di “arido” che denuncia per la parte posteriore, all’inizio della nostra amministrazione era esteso su tutta la villa comunale, ove più che Attila sembrava fosse passato un nuvolo di voraci cavallette, e dove per trovare un filo d’erba bisognava organizzare una specie di caccia al tesoro. L’erba che quotidianamente si pettina, oltre alla maestria di chi vi opera con passione quotidiana, è dovuto anche alla lungimiranza di chi amministra che ha previsto un impianto di irrigazione, che oggi permette di passeggiare in mezzo al verde….
- Sembra poi, perlomeno strano e strumentale, che sia sfuggito ad un attento osservatore come il Pace, il particolare, che i bambini che le sere d’estate giocano a palla al centro della villa risale sicuramente alla mia epoca, ormai di quasi cinquantenne (e forse anche prima), e che vede attori delle partite serali, tutti i nostri figli, che, accompagnati dai genitori, approfittano della frescura della nostra villa per sottrarsi alla calura di queste sere…. Solo ora si accorge di questa situazione??? E’ sicuro che chi gioca in villa e disturba i passeggiatori serali sono sempre i figli o i nipoti degli altri???
- Ma al di là degli altri punti, la parte della lettera del Pace che mi ha spinto a rispondere, è quella dove si mette in dubbio il tempo che dedico (e dedichiamo) alla vita amministrativa, distratto dai “ compensi COSIB e NET ENERGY”. Su questo mi si consenta, non accetto lezioni da nessuno, e prima di aprire bocca inutilmente, Pace avrebbe fatto meglio a verificare presso il Comune, quale sia il grado di presenza non solo mio (sono sicuro di non temere confronti con nessuno), ma di tutti gli amministratori che mi hanno affiancato in questa avventura. Avrebbe fatto bene, invece che sparare parole insensate, a fornire le sue fonti dalle quale evince i suoi dati, altrimenti si dimostrano per quelle che sono, FANDONIE. E per non sottrarmi a niente, torno ai compensi prima citati e da me incamerati, “purtroppo”\, per Pace, (evidentemente non per me), corrispondono al vero, ma mettono in evidenza tutta la sua strumentalizzazione non da “cittadino”, ma da uomo politico, che cerca di fare di questo un caso, ed a differenza sua io gli spiego anche il perché. Fino a qualche tempo fa, il ricoprire queste cariche, era inteso e fatto passare come una grande difesa territoriale, e che tale considerazione all’interno di un territorio, come quello del basso Molise, era una nota di merito del Sindaco che riusciva ad ottenerla. Immaginate che cosa sarebbe successo se Guglionesi era fuori dal Comitato del Cosib o da altri giochi, e cosa si sarebbe scritto e detto sull’incapacità del Sindaco di rappresentare il nostro territorio. In effetti ricordo a Pace che tali cariche non piovono dall’alto, e se le ho ottenute non le ho ottenute per riconoscimenti politici, ma solo per l’affidabilità e, scusami la modestia, anche per la capacità dimostrata in questi anni. Inoltre mi sembra di ricordare che mai Marcello Paceu abbia scritto nulla sui compensi (gli stessi) o il tempo sottratto all’attività amministrativa di chi mi ha preceduto in questi ruoli, ch, anzi, per bravura sua, di incarichi ne ha ricoperti senza dubbio più di me. E non lo ha fatto solo perché della stessa appartenenza politica (candidati insieme alle ultime amministrative). L’incoerenza che ha manifestato nell’ultima lettera è pari solo all’offesa ed al fango che getta quotidianamente su di me e su chi amministra con me. Il tentare di celare dietro la lamentela di “un qualunque cittadino” un attacco politico, non lo concedo nè a Pace nè a nessun altro, anche perché, le lamentele dei cittadini, quelle vere, noi le affrontiamo quotidianamente al Comune, e molto spesso riusciamo anche a risolverle. Chieda Pace a loro o ai dipendenti comunali quanto tempo gli dedichiamo, ed avrà sicuramente una fotografia ben diversa da quella che cerca di rappresentare.
Da bambino mi hanno sempre insegnato a porgere l’altra guancia…. Ma ricordo a Marcello Pace che le guance sono solo due…..

Bartolomeo Antoancci


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