Luigi Sorella © FUORI PORTA WEB

Riapre al culto, dopo un lungo e paziente restauro, la chiesa di Santa Maria della Grazie (ex-Cappuccini) di Guglionesi, sita nel giardino pubblico di Castellara.
La cerimonia inaugurale è programmata per il 31 Maggio 2007, alle ore 18.

Il recente restauro ha riportato in vista vari elementi originari della chiesa, come gli stucchi degli altari delle cappelle (XVII secolo), ed ha restituito all’edificio religioso una certa coerenza stilistica ed artistica con la sua fondazione. Sono tornati alla luce vari antichi particolari, come gli affreschi, tra i quali un “Dio Padre” nella volta centrale, nome con il quale gli anziani del posto chiamavano la stessa chiesa conventuale: “la chiesa di Dio Padre”.

Il Convento degli ex-Cappuccini, in parte oggi destinato a Polo culturale civico, e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie furono edificati nel 1643 sulle rovine del “Castello da Piedi”, a spese di Giovanni Caracciolo - allora Duca di Celenza e Marchese di Guglionesi - e della moglie Lucrezia d’Avalos, i quali concessero il complesso conventuale ai Padri Cappuccini provenienti dal Convento di Santa Maria in Valentino, ossia “Santa Maria a lungo” vicino Termoli, dove la famiglia religiosa non aveva “limosine sufficienti al loro sostentamento”, come si legge dai documenti conservati.
In questo nuovo Convento i Cappuccini tennero aperto lo studio della Provincia religiosa e “vi si osservava rigorosamente la Regola”.
La Chiesa fu consacrata il 6 Novembre del 1672 da Giulio Caracciolo, Arcivescovo d’Iconio e figlio del Fondatore. Nella Chiesa era conservata la sepoltura gentilizia della Famiglia ducale, la quale godeva del privilegio di accedere, anche “nocturno tempore”, nella clausura.
Fra i vari dipinti di pregio che decorano la Chiesa c’è il grande quadro dell’Immacolata, nell’altare maggiore.

Il Convento dei Cappuccini fu soppresso la prima volta nel 1809 e fu poco dopo riaperto per essere di nuovo soppresso nel 1868. Dalla chiusura definitiva del Convento fino agli Ottanta del XX secolo fu adibito a carcere mandamentale.
Negli anni Novanta dello stesso secolo sono stati effettuati vari interventi per il recupero e il restauro storico del complesso religioso.