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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 16/8/2011 ● Click 2538

Guglionesi : la “stella del Molise” che oramai da decenni è diventata una stella senza...


Arcangelo Pretore © FUORI PORTA WEB

Guglionesi : la “stella del Molise” che oramai da decenni è diventata una stella senza luce propria.
(praticamente : un paese politicamente in estinzione)

E' ricorrente ad ogni appuntamento elettorale importante per la comunità guglionesana verificare puntualmente alle elezioni comunali, provinciali e regionali ,dissoltasi l' ansia della giusta attesa di un cambiamento epocale constatare , a qualsiasi livello istituzionale di rappresentanza , ad elezioni avvenute un relativo successo o , per contro, un assoluto insuccesso . E' ovviamente a livello comunale che il successo può ritenersi relativo poiché delle liste in competizione almeno una : la coalizione vincente, esprimerà rappresentanti locali maggioritari ed in penalizzante proporzione esprimeranno eletti le formazioni politiche perdenti in lizza . Mentre ,quando la competizione elettorale si tiene a livello provinciale, regionale com' è consuetudine la competizione farà registrare un insuccesso politico ( in termini di localismo) il non utile posizionamento di un candidato guglionesano . E' accaduto alle ultime elezioni comunali a Guglionesi in cui in barba alla democrazia formale ,( comunque un'imperfetta forma di governo in cui il 50% +1 elettore può “opprimere”il 50% -1 elettore , quando la rappresenrtatività viene espressa sul filo del concetto di democrazia , figurarsi quando la rappresentatività si attesta su percentuali molto più basse) è al Governo locale un' Amministrazione che avendo vinto le elezioni sul filo del 33% dei votanti ha fatto registrare nel trascorso amministrativo un assetto politico interno a maggioranza variabile attraverso tatticismi intestini (sempre deprecabili dopo il passaggio alla “fotografia” del voto che l'ha insediato) .Una maggioranza oggi quantizzabile, tenendo conto degli attuali apporti individuali dei voti, intorno al 25%?. Di fatto è una democrazia dimezzata che attualmente governa politicamente Guglionesi . Di fatto il potere politico reale espresso in termini di masse di persone che abitano e riproducono il loro quotidiano nel nostro paese è secondo l'aritmeca dei voti all' opposizione ( i due terzi dei voti) la cui rappresentanza è lasciata allo sparuto gruppo , talvolta pure non consonante per via della separatezza originaria delle formazioni rappresentate che ha visto in competizione due liste comunqure contrapposte . Consiglieri di opposizione di fatto senza potere politico reale che paradossalmente per lo scarto di qualche voto nei rappresentanti apicali di ex candidati a Sindaco a giochi politici rovesciati avrebbero potuto sedere sullo scranno più alto . In concreto l'esercizio della democrazia reale è lasciato al buon cuore del Sindaco Bartolomeo Antonacci che guida l'attuale Amministrazione . Al livello successivo di rappresentatività politica territoriale, quello provinciale, da parecchie tornate oramai Guglionesi non esprime un suo rappresentante residente ( nel senso che vive in paese la sua quotidianità; pertanto cito soltanto l'uscente rappresentante provinciale Vincenzo Di Narzo , di nascita guglionesano ) se si eslude la breve parentesi di Cloridano Bellocchio il quale ha lasciato inconcluso il suo mandato per ricandidarsi e ritornare politicamente al segmento istituzionale precedente : l' amministrazione dell'Ente locale. Da quella parziale rappresentatività si sono alternate molteplici elezioni sia provinciali che regionali che a fronte di un potenziale elettorale reale di circa 3500 voti guglionesani in termini di successo di un candidato locale hanno fatto registrare sempre un nulla di fatto . Ci si è sempre euforicamente gratificati confrontando i posizionamenti degli insuccessi reciproci dei candidati delle opposte appartenenze ( è la paradossale consolatoria sindrome del successo nell'insuccesso). Noi guglionesani abbiamo avuto nella cronistoria delle elezioni la rara intelligenza di sperperare nell'arcobaleno dei colori politico-ideologici fino alle nove sfumature locali di candidati delle recenti elezioni provinciali. Un protagonismo personale ( che anch 'io ho praticato in qualità di candidato dei Verdi ) che ovviamente , com'era prevedibile si è tradotto in una rappresentatività nulla anche a fronte del fatto che i candidati ci hanno messo le loro facce guglionesane . Un nulla di fatto prevedibile che ad insuccesso acclarato ha sollevato un inconcludente chiacchiericcio con l'inutile strascico di rimballo di reciproche responsabilità ; é appena il caso di far notare che la variegata articolazione delle candidature espresse alle provinciali a Guglionesi è servito ( e doveva servire) a valutare ( o a far valutare) ciascuno per il proprio colore di rappresentanza il peso politico ai collettori di voti di riferimento perchè potessero meglio organizzarsi per la discesa in campo dei pezzi da novanta per la vera battaglia politica di peso : le prossime elezioni regionali. Che fare in questo scenario politico cittadino così irresponsabile ed avvilente in cui il dato ricorrente è una noiosa cristallizzazione della politica locale che ha generato disaffezione politica e da parte dei “politici” locali un' evidente paralisi reciproca riviando sempre al futuribile e di fatto impedendo la possibilità di avviare una necessaria e produttiva dialettica interna volta a superare l'incapacità politica al fine di addivenire ad un accordo onorevole per esprimere un candidato unitario sia a livello proviciale sia a livello regionale. Che fare per superare la forte , fortissima interdizione reciproca delle diverse consorterie politiche locali che impregnano famiglie clan familiari, raggruppamenti amicali, parrocchiali, associazioni... che hanno il potere reale di controllare capillarmente i pochi o molti dei voti esprimibili ? Una struttura perversa e desueta della struttura organizzativa politica locale feudale perdente già da tempo superata da logiche organizzative più fluide di composizione e scomposizione del consenso elettorale convergente su uno o al più due candidati che abbiano maggiore probabibilità, se non la “ certezza” del successo e lettorale locale . Infatti alcuni dei paesi limitrofi confrontabili per entità della popolazione elettorale da tempo hanno incardinato alle istituzioni maggiormente rappresentative politicii locali di riferimento che hanno apportato una maggior coesione politica locale unitamente ad una continuità di rappresentanza politica del territorio con evidenti ricadute positive in termini di benefici economici snellimenti amministrativi , talvolta perfino infrastrutturali e non per ultimo occupazionali. Il “caso Guglionesi” ha una sua specificità nella frammentazione dei referenti politici che aspirano al controllo del pacchetto di voti dei guglionesani di cui sono depositari e gelosi custodi alcuni maggiorenti esponenti della società civile guglionesana”visibili” perchè hanno di fatto incarichi istutuzionali diretti, ma per lo più occulti poiche sono i “maneggioni delle quote” di voti. Posto che , semplificata, possa essere questa l'anamnesi parziale del deludente stato di salute della politica guglionesana espressa dalle urne segue una modesta proposta per superare una modalità di partecipazione politica stagnante , più che dialettica direi che s'infervora , si riscalda perfino eccessivamente solo nei giorni intorno alle scadenze elettorali, il day after , ogni referente contabilizza successi ed insuccessi in termini di espressione del potere reale e da gregari portatori di voti ciascuno tornerà a votarsi al referente politico di turno . La proposta concerne nell'auspicio che i referenti locali dell' accredito politico palese o occulto mossi finalmente da uno scatto di sano orgoglio locale possano finalmente rinunciare a presentare le loro credenziali presso il loro rappresentante politico esterno , ( rendendosi finalmente liberi da qualsivoglia servaggio ) insediato o meno negli altri segmenti istituzionali , individuare tra una ristretta rosa di possibili interpreti locali della politica uno, al massimo due potenziali politici attraverso criteri di : affidabilità personale , di una tracciabile e coerente biografia sociopolitica , di indipendenza, integrità morale, di cultura e se possibile di visibilità ; caratteristiche che possano al meglio renderlo gradito( tantissimo) ad uno dei due poli di referenza e dovrà avere anche un'altra indubbia qualità : quella di non essere sgradito o peggio inviso all'altro polo che obtorto collo poiché lo impongono i numeri pure dovrà votarlo in massa. Se dovesse esserci tale convergenza ( sono tendenzialmente pessimista al riguardo , ma spero sempre in un utilitaristico resipescente risveglio politico de l mio paese) .Guglionesi attraverso un rovesciamento metodologico nella scelta ponderata delle candidature potrebbe con un pizzico d'impegno in più risolvere i suoi annosi problemi di rappresentatività politica estesa al territorio più ampio . Potrebbe realisticamente farlo , a partire dai tanti tasselli politici ; in tal modo sarà possile dare finalmente un volto proiettato oltre il campanile ad un politico locale ed avviare allo stesso tempo una ricostruzione politica dal basso . Una o più persone che vivono nel nostro paese e che con esso hanno stabilito una appartenenza identitaria ed intendono spenderla in termini di visibilità e di intraprendenza personale poiché è chiaro ed è noto che la Provincia ( ad oggi in forse),la Regione , attraverso la loro azione govrernano un ragguardevole budget economico – finanziario ed in modo complementare, purtroppo , governano e promuovono anche la politica amministrativa e culturale molisana . Pertanto, coloro che in qualche modo contribuiscono al direzionamento della macchina del governo regionale saranno anche responsabili delle direttrici del quadro generale all'interno del quale si deve inscrivere il futuro della nostra regione .Su quale principio si basa questa mia modesta proposta che d'altronde in nuce molti hanno in animo ma nessuno ha il coraggio di mettere in campo ? Forse perchè spariglia tattiche e pratiche politiche locali da tempo votate all'insuccesso? Si basa su una metafora linguistica e più concretamente su un noto principio della fisica newtoniana : la luce bianca di una stella può essere scomposta e ricomposta nei suoi colori componenti ( le appartenenze partitiche e non ) . Avendo i politici guglionesani da tempo scomposta la brillantezza della sua luce nei colori dell'arcobaleno parlamentare ed avendola così contemplata troppo a lungo è ora il caso di ricomporla in un unico fascio luminoso : solo così Guglionesi almeno nella politica potrà tornare a brillare di luce propria e tornare ad essere STELLA DEL MOLISE . Qualche fustigatore locale sicuramente mi accuserà di vetero campanilismo , alle probabili controdeduzioni ( ce ne sono!) rispondo con un'altra metafora, facendo mente locale dei tanti campanili che Guglionesi possiede non riuscendo purtuttavia oramai a far sentire neppure il rintocco di una sola campana ed è per ciò che proprio a partire dal campanile che Guglionesi deve rifondare la sua politica locale partendo dall'accezione corrente del concetto come interpretazione dei bisogni delle delle popolazioni che abitano un luogo . E tenendo conto di ciò a me pare che gli stessi bisogni soprattutto nella nostra società globalizzata si irradiano nel territorio più vasto sempre a partire dal campanile per cerchi concentrici fino alle alte sfere del Parlamento e del Senato della Repubblica interpretando così la complessità della società di appartenza Guglionesi; purtroppo , mentre altri l 'hanno già superato, ha bisogno di ripartire dal campanile . Buon ferragosto e grazie per la cortese attenzione .


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