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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 25/5/2011 ● Click 1459

Il nucleare, se lo conosci lo eviti


Antonio Cantalupo © FUORI PORTA WEB

“Civiltà e democrazia calpestate in un colpo solo. Questo è il vero esito del voto di fiducia al decreto Omnibus oggi alla Camera che mira a cancellare il referendum sul nucleare al quale invece gli italiani hanno mostrato di tenere moltissimo”.
I nuclearisti dicono: “Il nucleare è energia pulita, ne abbiamo bisogno per ridurre le emissioni dei gas di serra”.
Le energie rinnovabili, il cui sviluppo sarebbe affossato dall’atomo, producono un quantitativo di gas serra molto inferiore a quello del ciclo nucleare. Quindi, possiamo smentire le affermazioni dei nuclearisti.
Non solo, nell’impatto ambientale di una centrale nucleare, pur in assenza di incidenti, bisogna considerare:
- l’incidenza delle miniere di minerali radioattivi e del loro trasporto (vedi caso Niger);
- le radiazioni nei pressi della centrale;
- le scorie radioattive;
- un enorme consumo di acqua dolce (una sola centrale del tipo proposto per l’Italia consumerebbe 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno);
- il peso sulla salute pubblica, dato che è dimostrato un raddoppio dei casi di tumori della tiroide, leucemie, ecc.
A tutto questo si aggiunge il rischio di un impatto ambientale devastante in caso di incidente: zona di evacuazione a durata pluricentennale intorno alla centrale, mutazioni genetiche, inquinamento del mare e dei corsi d’acqua, inquinamento atmosferico. A loro volta queste conseguenze si traducono in danni sociali ed economici.
Sono poi assolutamente non trascurabili i danni alla salute pubblica, con centinaia di miglia di persone esposte ad alti livelli di radiazione. Alle morti dei “liquidatori”, gli operatori del settore, vanno aggiunte quelle dei cittadini, soprattutto bambini, la proliferazione di leucemie o tumori della tiroide e le malformazioni genetiche tra i nuovi nati.
I nuclearisti dicono:
“L’energia nucleare costa meno, ed il suo sviluppo crea lavoro e crescita economica”
“ Lo sviluppo del nucleare lo paga il privato”. Balle.
Governo ed ENEL non sanno quanto costerebbero le centrali, perché:
1- Non esistono calcoli costi-benefici per il loro sviluppo
2- Nessuna centrale del modello proposto (EPR , francese) è stata completata, infatti si tratta di prototipi, e quindi non si sa quanto costeranno.
4- Dopo l’incidente di Fukushima saranno necessarie importante modifiche progettuali, e anche ammesso che sia possibile adeguare questo tipo di reattore, i costi per renderlo compatibile con i rischi sismici e tsunami in Italia sarebbero astronomici.
5- Il costo dello smaltimento delle scorie, problema del tutto irrisolto, è assolutamente sconosciuto, ma sarà sicuramente elevatissimo.

L’energia nucleare NON costa di meno
Nel 2021, quando le centrali entrerebbero in funzione, il costo dell’energia nucleare sarà Maggiore del 75% rispetto al gas e del 27% rispetto all’eolico. Ma questa stima non tiene conto delle incertezze esposte qui sopra, che faranno lievitare notevolmente l’eventuale costo del nucleare.
Da notare che in Italia, i costi delle rinnovabili sono del 35% superiori a quelli della Germania, a causa di tasse, incertezze normative e mancanza di pianificazione nel settore.
Attualmente l’Italia acquista energia nucleare a basso costo dalla Francia, ma questo avviene solo nelle ore notturne, quando le centrali francesi producono energia in eccesso che va smaltita a qualsiasi prezzo.
1. Un altro costo occulto del nucleare è la copertura assicurativa.
I danni prodotti dall’incidente di Fukushima per ora sono incalcolabili, ma la Merryl Lynch li stima a oltre 130 miliardi di dollari.
Naturalmente, dopo Fukushima, questi costi cresceranno.
2. Il nucleare è in concorrenza con lo sviluppo delle rinnovabili, e quindi lo blocca
Già oggi, l’Italia ha la capacità di produrre circa il doppio del massimo di energia richiesta (oltre 101,000 MW a fronte di un picco di domanda di 57,000 MW).
Siccome le risorse da investire non sono infinite, o si investe sul nucleare o si investe sulle rinnovabili.
Tra l’altro, l’investimento sul nucleare avverrebbe in condizioni di mercato distorte, al di fuori della concorrenza. Infatti mentre le rinnovabili sono penalizzate, gli operatori del nucleare sarebbero superprotetti A SPESE DELLO STATO.
3. Il nucleare non verrebbe comunque realizzato prima di 12 anni, durante i quali continueremmo a consumare combustibili fossili a costo sempre crescente
Un anno per selezionare i siti, ottenere l’approvazione delle Regioni, compiere le operazioni preliminari di autorizzazione.
E si arriva al 2022 prima dell’allacciamento alla rete. Nel frattempo, siccome lo sviluppo delle rinnovabili è rimasto bloccato, abbiamo continuato a bruciare petrolio, gas e carbone, a prezzi sempre crescenti.
4. Il nucleare creerebbe meno posti di lavoro rispetto alle rinnovabili, e la maggior parte di questi solo durante la costruzione delle centrali
La scelta per il nucleare vorrebbe dire perdere un’occasione unica per sviluppare le rinnovabili, creando lavoro ed esportando tecnologia.


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