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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 2/4/2011 ● Click 2046

"Siamo solo noi, che non vi stiamo neanche più ad ascoltare..."


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB


Alla vigilia di una doppia convocazione elettorale (provinciale e regionale), destinati ad una vittoria o un'altra sconfitta? Il modello "cavallo di Troia" nella politica locale e la sua ombra sulla Comunità di Guglionesi: un "cavallo di troia" nell'associazionismo, nella cultura e nel sociale che non genera una visione unitaria agli appuntamenti elettivi.

Ci sono protagonisti di politiche locali – precisiamo fin dalla premessa: non solo a Guglionesi! – che riducono le elezioni provinciali e regionali ad altre finalità. Cioè, coscienti di fallire in partenza nella elezione al Consiglio territoriale dell'ente pubblico, (con)fondono – per un “riflesso personale” – la “candidatura a perdere” in una formula di promozione o di omologazione all’abilitazione politica per vari contesti elettivi. È l'opportunismo del “cavallo di Troia”, cioè meno “ragioni” di tutti e più “emozioni” per pochi.
La candidatura provinciale, essendo ristretta ad un numero esiguo di candidati nel collegio, consente ai pochi "volontari di turno" di raccogliere un significativo numero di preferenze nell’ambito dei pesi e delle misure della politica locale. Sulla scheda elettorale delle amministrative provinciali c’è un solo “nome e cognome” (già stampato!) accanto a ciascun simbolo di partito o di lista sostenenti il candidato presidente. L'elettore deve tracciare un semplice segno di croce come espressione del proprio voto.
In una visione di unità politica per il "bene comune" del paese, Guglionesi è potenzialmente in grado, con i propri numeri [essendo il comune più grande del collegio], di conseguire periodicamente l'obiettivo dell'elezione di un candidato in entrambi due/tre schieramenti politici, e con una certa programmazione si può arrivare ad un candidato “forte di preferenze” per una legittima delega ad un assessorato nell'ambito delle ente pubblico. Tuttavia, in proporzione al bacino elettorale, più sono le candidature (4/5/6/7) in un paese e più incidenza c’è nella dispersione del voto verso i vari candidati locali per il collegio elettorale di appartenenza, dunque un'alta probabilità di non elezione del “volontario” candidato del paese stesso.
Allora, perché candidarsi pur coscienti di “bruciare” la propria candidatura e rendere così improbabile l’opportunità di rappresentanza diretta del proprio paese?
A prevalere è il fenomeno della ricerca di un’investitura personale più che di un’effettiva opportunità di partecipazione territoriale della propria cittadina come rappresentanza diretta del collegio elettivo.
(In)vestirsi della rappresentanza della propria cittadina – nella concezione di un “mandato” elettivo – significa in primo luogo “fatica e impegno” da costruire nel tempo, molto prima della candidatura: dialogo, ascolto, volontariato, partecipazione, conoscenza, disponibilità, etc. Con tutti! Altrimenti – ecco perché si stacca, coscientemente, il biglietto per un viaggio di solo "ritorno" dentro il “cavallo di Troia” – la candidatura provinciale si riduce ad una magnifica vetrina politica e ad un sistema referenziale per accumulare un patrimonio e una dote di consensi nel proprio circo(lo) politico, comunque argomentabili su altri tavoli della politica: dentro i noti “carrozzoni”; in estrema soluzione tattica, come pedina del burattinaio di turno; la “pretesa di quartiere”, rivendicando un ruolo nei propri comitati politici di appartenenza; (ri)fornirsi di argomenti per motivare le rotture nelle trattative su altri fronti in occasioni future, sempre dietro l'angolo nella prospettiva dialettica della politica locale. Escludiamo dal tavolo (a)politico le motivazioni "personali", che pure ci sono! "Siamo solo noi, quelli che ormai non credono più a niente e vi fregano sempre ...sì..."

Senza andare troppo in là – con le parole e nel tempo – (ri)valutiamo con il “senno di poi” alcuni dati dall'ultima convocazione elettorale alle Provinciali di Campobasso del 2006. Nelle urne di Guglionesi si è registrato il seguente risultato nelle preferenze, con i candidati elencati in ordine decrescente di dote di consensi:

Antonacci Bartolomeo (UDC) 653 [23,6%] *
Lucarelli Antonio (Alleanza Nazionale) 621 [22,4%]
Becci Claudio Corrado (Margherita) 258 [9,3%]
Di Narzo Vincenzennio (Italia dei Valori) 249 [9,0%]
Carunchio Francesco (Comunisti Italiani) 189 [6,8%]
Ciuffolo Marco (Democrazia Cristiana) 136 [4,9%]

Circa il 25% di preferenze "guglionesane" non è stato espresso per il candidato locale. Escluso Di Narzo** (che non vive a Guglionesi ormai da qualche decennio, benché i 249 voti di preferenza!), nel 2006 gli altri "volontari" hanno “bruciato” la propria candidatura, qualcuno più… qualcuno meno! 
Sommando le preferenze dei due candidati con le maggiori doti di consensi si ottengono i circa 1.250 voti che sono – giù di lì – le (tre) quote sulle quali sono state successivamente allestite le (tre) liste civiche – dunque i bacini elettorali nei quali siamo stati convogliati come cittadini-elettori fin dallo schema politico calato in campo nelle provinciali 2006 – all’ultima convocazione elettorale per le Amministrative comunali del 2008 [cfr. Amministrative 2008 | Risultati delle elezioni Comunali di Guglionesi]. Cioè, il nocciolo degli argomenti che ha determinato prima la "spaccatura" del fronte di centrodestra a Guglionesi nella formazione di uno schieramento omogeneo, poi le alleanze trasversali nell'aggregazione della nuova classe dirigente a livello locale e soprattutto l'investitura del candidato “sindaco”.
In sintesi. dalle varie candidature alle Provinciali 2006 come si è ampliato lo scenario politico nel centrodestra guglioneano?

Il "non eletto" con la maggiore dote di consensi alle Elezioni Provinciali 2006 ha poi conseguito, alle Amministrative comunali del 2008, l'elezione a primo cittadino di Guglionesi. Quale storia di formazione politica avrà il prossimo candidato del centrodestra alle provinciali nel collegio elettorale "Guglionesi"? Se fosse confermata la tendenza della linea politica dal 2006 in poi, probabilmente apparterrebbe all'anima della "spaccatura" dei 1.250 voti in coerenza con lo schema politico calato sin dalle provinciali 2006: almeno due candidabili di centrodestra, uno dentro e l'altro fuori dall'attuale amministrazione comunale di Guglionesi.
Chi fosse alla ricerca di analoghi schemi tattici del “cavallo di Troia” – omonimi (ri)candidati “a perdere” dentro vari contenitori elettorali – provi ad analizzare l’analogo fenomeno della Elezione Regionale del 2006. A Guglionesi ritroverà più o meno la stessa trama sul versante del centrosinistra (approfondendo meglio, ci sarebbe da chiedersi quale centro?). Una visione conflittuale manifestata nella Elezione Regionale del novembre 2006, cioè il "cavallo di Troia" dentro una giunta municipale con eccessivi "candidati regionali a perdere".  
In sintesi, dalle varie candidature Regionali 2006 come si è ampliato lo scenario politico nel centrosinistra guglionesano?
Un non dialogo tra le forze storicamente di sinistra (progressista e comunista) e soprattutto un'investitura unilaterale del candidabile “sindaco” militante nella "sinistra progressista", perseverando così – da oltre una decina di anni! – nell'eclissi politico dell'area moderata e centrista, anche alle Amministrative comunali del 2008 [cfr. Regionali 2006 | Guglionesi, i risultati dei candidati Guglionesani].  L'elettorato moderato di Guglionesi ha compreso il disagio, i militanti della "sinistra progressista" meno, tanto che l'unico consigliere in grado di farsi eleggere (in opposizione!) alle Amministrative comunali del 2008, nella lista "poco centro e tanta sinistra", proviene da una militanza politica nel centro-moderato non iscritto al PD! Quale storia di formazione politica avrà il prossimo candidato del PD alle provinciali nel collegio elettorale "Guglionesi"? Se fosse confermata la tendenza della linea politica dal 2008 in poi (il PD si è costituito nelle primarie del 2007, con la fusione tra DS e Margherita), probabilmente non apparterrebbe all'anima storicamente centrista e moderata del Partito Democratico.

Per esplicitare meglio il concetto di “fatica e di impegno” nella preparazione politica della rappresentanza nell’ambito del collegio elettorale e per una conclusione puramente numerica elenchiamo gli scarti – in riferimento alla Elezione Provinciale del 2006 – della “ricca” – si fa per scrivere! – dote di consensi nel collegio elettorale (Montecilfone, San Giacomo degli Schiavoni e Portocannone) riportati dagli stessi candidati guglionesani (escludendo le preferenze di Guglionesi, che dunque andrebbero sommate agli scarti sottostanti per ottenere le preferenze totali), con i candidati elencati in ordine decrescente di dote di consensi extra-Guglionesi:

Di Narzo Vincenzennio (Italia dei Valori) 539***
Becci Claudio Corrado (Margherita) 224
Lucarelli Antonio (Alleanza Nazionale) 136
Antonacci Bartolomeo
(UDC) 99
Carunchio Francesco (Comunisti Italiani) 66
Ciuffolo Marco
(Democrazia Cristiana) 61

Dentro la testa del “cavallo di Troia” c’è sempre l’incognita (e la conferma?) di (ri)trovarci noi stessi, destinati, con le canoniche 4-7 "candidature paesane" (di centrodestra e di centrosinistra) nell’ambito del proprio collegio provinciale (o regionale), ad assistere al potenziale successo personale del “candidato a perdere” a fronte di una sconfitta collettiva della Comunità.
Sulla base della recente storia elettorale di Guglionesi, a maggio 2011 forse ci sarebbe da pronosticare più sulle future elezioni comunali (previste nel 2013) che sulle imminenti elezioni provinciali (2011). Cioè, a maggio 2011 ci sarà già una risposta alla seguente domanda: dalla griglia delle prossime candidature "paesane" alle provinciali uscirà finalmente un consigliere provinciale per rappresentare direttamente il nostro territorio o una futura proiezione per una candidatura di livello locale, magari il candidabile a sindaco di Guglionesi?
Intanto, persa un’altra occasione di eleggere un nostro rappresentante territoriale negli enti pubblici che vanno al rinnovo nel 2011 (elezioni provinciale e regionale), ricordiamo che poi dovremo (ri)provarci nel 2016, salvo imprevisti in corso di mandato. La scadenza della presentazione delle liste nei vari collegi elettivi per la Provincia di Campobasso 2011 è prevista per il 15-16 aprile, cioè, senza ancora un nostro rappresentante territoriale per i cittadini guglionesani, almeno fino al 2016, ancora "...ci svegliamo con il mal di testa: siamo solo noi!" [...da una canzone "autocritica" di Vasco Rossi]

Le opinioni sono opinioni, dunque opinabili.
Nel redazionale dal titolo Il “cavallo di Troia” nella politica si citava il modello di ragionevolezza, di cultura e di civiltà dell’abate benedettino “Adam” come personaggio storico, e non come presunto Santo o come supposto Patrono di Guglionesi. Lo si richiamava alla quotidianità, appunto, perché è stato uno di noi! Alla metà dell'XI secolo è vissuto, ha respirato, ha gioito, ha pianto, si è emozionato ed ha operato anche politicamente, nonché diplomaticamente, dentro le mura antiche della nostra illustre e nascente Universitas. Abbiamo anche noi quel “gene della diplomazia” nel nostro DNA, l’eredità patrimoniale di una visione unitaria del “bene comune” che dovrebbe (con)vivere culturalmente tra tutti i cittadini di Guglionesi. "Obsculta, o fili…"

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* Dati riferiti ai voti nello scrutinio a Guglionesi: cfr. Provinciali 2006 | Così ha votato Guglionesi
** Il consigliere provinciale Vincenzennio Di Narzo è stato “ripescato” tra i non eletti dell’IDV grazie al bacino elettorale di S. Giacomo degli Schiavoni (dove risiede ed ha avuto militanza politica anche in qualità di amministratore del comune di residenza) e di Montecilfone (luogo d’origine della moglie).
*** Dati elaborati dai voti all’interno del collegio escludendo i voti di Guglionesi:
Provinciali 2006 | I risultati del Collegio di Guglionesi


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