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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 19/12/2006 ● Click 1671

Tributi, Guglionesi: 2006 un disagio senza limiti per i cittadini


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

“E intanto il tempo se ne va…” cantava Adriano Celentano, uno che per i diritti della gente resta un paladino artistico. Proviamo ad imitarlo, con poca voglia di cantare e di ballare: ci sarebbe solo da piangere! Anche l’anno tributario 2006 sta per passare, con accertamenti ancora gestiti dalla discrezionalità di chi o da coloro che sono stati preposti (“da un po’ di tempo”) ad “interpretare” le norme, con gente che paga per non perdere tempo senza difendersi, con illusi che devono dedicare tanto tempo (chissà dove e non si sa per quanto!) per vedersi riconoscere “forse” brandelli di diritto, con Amministratori che avevano annunciato l’impegno a risolvere alcune questioni a “difesa del cittadino” (ci sarà “al più presto un regolamento o una verifica in merito!”), ma… “il tempo se ne va”: “parole, parole” cantava Mina. Questione ICI: si va avanti ad oltranza (non esiste il golden goal, anzi… non esiste proprio niente di seriamente trasparente a regolare le questioni prettamente comunali). Dunque, solito disagio: accertamenti discutibili (perché privi di norme e di contenuti comunali), autotutele dei cittadini puntualmente ignorate, e poi … ingiunzioni senza giusta regolamentazione del settore, e poi pignoramenti (per pochi spiccioli di euro), e poi…se ci fosse (usiamo il condizionale, ma…) un solo errore da parte loro: allora “scusateci, ma non ci siamo sbagliati noi, è colpa del computer che ha stampato una cosa per un un’altra”. E gli errori del computer non sono pochi. Morale: nessuno paga di loro quando sbagliano (cfr. Tarsu 2005 e 2006). Nessuno. Qualcuno addirittura fa carriera, con pochi titoli. Può succedere anche questo. “E intanto…” (alias Celentano) il Regolamento ICI non c’è nemmeno per quest’anno, un anno che deluso ormai se ne va (il 20 dicembre 2006 scade il versamento ICI a saldo). Ma “non siamo obbligati ad avere un regolamento in merito”, risponde qualche “ben informato” con qualifiche assai prestigiose: forse il messaggio, il loro messaggio, è che nel potere, nel gestire il potere, “stiamo, anzi stanno bene così”. Loro, …e noi? Beh, non sono problemi loro (a proposito, i loro dignitosi stipendi provengono dalle tasse comunali dei cittadini: perciò pagate e salvate i loro bilanci!). Sapete, sono gli stessi che giudicano i vostri dubbi, le vostre perplessità, le vostre autotutele, il vostro disagio. La questione TARSU? Nel 2005 i cittadini ricevono gli importi rateizzati con l’addebito della notifica a carico, scriviamolo pure: un’altra “tassa” pari ad un esborso di € 5,16. Ricordiamocelo pure a denti stretti e sottovoce, perché se ci dovesse leggere il signor Romano Prodi potrebbe considerare l’invenzione della notifica “comunale Tarsu” come un suggerimento “serio” per le sue “finanziarie di sviluppo”, una concreta esplorazione dentro le tasche ormai bucate dei cittadini. Ai cittadini di Guglionesi non è stato mica rimborsato alcunché di quella strana “espropriazione monetaria” ed autorizzata nella TARSU 2005, introdotta …non si sa come, …non si sa da chi, …non si sa il perché! Ma nel 2006 una buona notizia c’è: hanno (quanti ci amministrano e ci dirigono con solerzia) risolto il problema! Scompare l’addebito di notifica TARSU (dunque nel 2005 qualcosa di “ragionevole” avevano i cittadini, sebbene una “ragione tributaria” preclusa al rimborso!). Tutta qui la buona notizia? Visto il pastrocchio, ci auguravamo che finisse lì, la novità, …o meglio solo così (senza rimborso), ma in materia di tributi e di disagio (gestione, appalti, riscossioni, verifiche, accertamenti) la creatività, da qualche anno, è sempre dietro l’angolo. Quali i limiti? E di chi? Di chi ci amministra? Di chi ci dirige? Di chi controlla? Di chi ottiene gli appalti per la riscossione? Di noi cittadini? Insomma, di chi? Subito una risposta: nessuno ha colpe (se non i cittadini, forse!), perché la decisione di chi amministra è passata nella mani di chi dirige, che a sua volta ha ratificato affidandone le responsabilità a chi controlla e a chi riscuote (per appalto aggiudicato) che a sua volta ha facoltà…. (e così per infiniti chi, chi, chi… perdendo, strada facendo il filo del discorso). Ed ecco l’ultima invenzione senza responsabili meritevoli: TARSU 2006. Nel mese di dicembre 2006 ai cittadini di Guglionesi arrivano (o stanno per arrivare) le “comunicazioni” di pagamento con la prima rata di versamento al 31 ottobre, cioè scaduta da qualche mese. Cosa succederà? Siamo ancora nella “regolarità del pagamento”, sostengono gli “azzeccagarbugli” estremi e considerati tributaristi competenti, perché non sono trascorsi 60 gg. dalla data di scadenza (31 ottobre): dunque il cittadino riceve (al 15 dicembre) una rata scaduta ma, …calma, può stare tranquillo che la rata scaduta “non ancora” è scaduta del tutto [intanto i 60 gg. per il pagamento anziché essere a disposizione del cittadino (a cui restano meno di 15 sui 60gg effettivi) sono diventati disponibili e gestibili dall’appaltatore scelto per la riscossione, visto le date di recapito di questi giorni: altra variante assurda che i citati “azzeccagarbugli” tributaristi ignorano, almeno per adesso). Piccole osservazioni. Ma chi vince gli appalti pubblici non deve comunicare e riportare, in bella evidenza sulla comunicazione di pagamento, il proprio telefono (magari verde) e/o il sito internet per contatti con il cittadino (norma prevista ed imposta dalla Comunità europea all’atto della sottoscrizione dell’appalto pubblico e dei suoi contratti)? Esiste o non esiste lo sportello informativo a distanza per questi appaltatori e per chi affida loro le competenze? E chi sottoscrive gli appalti pubblici, ha verificato questa elementare direttiva? Leggete la “comunicazione di pagamento” per trarre le vostre considerazioni (confrontatela con tutte le comunicazioni di pagamento allegate alle bollette che arrivano al vostro domicilio). Altra presa di posizione contro il cittadino: le Poste Italiane consegnano, come posta ordinaria, la busta contenente la TARSU 2006, ma senza timbro con l’effettiva data di consegna (“non siamo obbligati” è la risposta del postino di turno) e per di più con un timbro di “posta massiva” registrata al 1° settembre 2006 (circa tre mesi e mezzo prima). Il cittadino può restare ancora tranquillo: la rata scaduta, che però non ancora scade ai fini del pagamento effettivo, era forse partita circa quattro mesi fa, e i tempi di pagamento (60gg. dalla scadenza) non sono più effettivamente i suoi, ma di chi gestisce l’appalto delle “comunicazioni”. E chi ci amministra e chi ci dirige …tacciono, per adesso! Vuoi vedere che in futuro i cittadini interessati da quest’ultima creazione tributaria saranno investiti e passibili di sanzioni? Basterà cambiare qualche dirigente, pubblico e privato, e poi far scomparire o revisionare qualche società di appalto e così nessuno avrà responsabilità dirette per quanto sta succedendo oggi. Ma i cittadini saranno tenuti per legge a pagare le sanzioni e gli interessi dovuti ai ritardi del pagamento, così ci ricorderanno coloro che dovranno giudicare e sanzionare il “nostro” disagio. Tra qualche anno, allorché gli interressi maturano, nel frattempo, e maturano bene! Certo, per quanto riguarda l’argomento dei tributi a Guglionesi nel 2006 siamo partiti male (ricordate gli accertamenti ICI notificati nella prima decade di gennaio 2006 e riferiti al 2003, probabilmente oltre i tempi opportuni e per i quali i giudici tributaristi stanno per emanare le prime sentenze) e siamo finiti peggio (TARSU 2006). E allora inviamo ai cittadini e ai lettori un augurio davvero singolare per il 2007. Un affettuoso “buon tributo”, con meno creatività e tanta serietà.


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