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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 7/3/2010 ● Click 1200

Cinemassieme: 8 Marzo, festeggiare con il film "Donne senza uomini"


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Festeggiare la donna con la visione indimenticabile di un capolavoro della cinematografia internazionale: "Donne senza uomini". "Tutto ciò a cui  aspiravamo era questo: una forma nuova, un sentiero, una nuova strada... verso la libertà". Leone d'Argento per la regia all'ultima "Mostra del cinema di Venezia", il 12 Marzo uscirà nelle sale italiane 'Donne senza uomini' opera prima della fotografa Shirin Neshat, talento dell'arte iraniana.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Shahrnush Parsipur e narra la storia delle vite intrecciate di quattro donne iraniane nell'estate nel 1953, quando un colpo di stato guidato dagli americani e appoggiato dagli inglesi depose il Primo Ministro democraticamente eletto, Mohammad Mossadegh, restaurando lo Shoah al potere.
"A trent'anni di distanza, mentre vediamo giovani uomini e donne protestare nelle strade dell'Iran nonostante una spietata e brutale repressione, - sostiene Shirin Neshat in un'intervista alla Mostra di Venezia - ci rendiamo conto, ancora una volta, che la lotta è viva e vegeta. Posso solo sperare che 'Women Without Men', un film in linea con la mia impostazione artistica globale e nomade, offra un piccolo contributo al vasto racconto della storia contemporanea dell'Iran, ricordandoci la voce di una nazione che fu messa a tacere nel 1953 da poteri interni ed esterni e che è tornata a levarsi con un tono assordante".
"'Donne senza uomini' è un libro molto conosciuto in Iran e Shahrnush Parsipur è senza dubbio una delle scrittrici iraniane più celebri. - racconta la regista - Quindi ho iniziato a conoscere i suoi romanzi da giovane e sono rimasta molto affascinata dalla sua immaginazione e dallo stile surreale della sua scrittura che si presta a trasposizioni cinematografiche di forte impatto visivo. Ma solo nel 2002, quando ho provato un forte desiderio di realizzare un lungometraggio e mi sono messa a cercare la storia giusta, un mio amico docente, il Professor Hamid Dabashi della Columbia University, ha riportato alla mia attenzione questo romanzo. Ben presto mi sono persuasa che 'Donne senza uomini' era la storia giusta per me. Naviga tra le complesse problematiche delle diverse realtà sociali, politiche, religiose e storiche dell'Iran e tuttavia sviluppa temi profondi, emozionali, filosofici, personali e universali che trascendono qualunque concetto di tempo e spazio. Inoltre sono rimasta incantata dalla natura poetica del romanzo e dall'uso dei simbolismi e delle metafore".
La pellicola "Donne e uomini" presta grande attenzione, oltre che alla politica, alla condizione femminile in Medio Oriente. "E' solo in Occidente che suscita controversie. Nella realtà, il velo è quello che la maggior parte delle donne mussulmane indossa in pubblico e non ha necessariamente tante connotazioni politiche", sostiene Shirin Neshat. Per la denuncia politica, il film non è stato girato in Marocco anziché in Iran, per evidenti motivazioni di repressione ideologica, "soprattutto - spiega Neshat - perché ci siamo resi conto che Casablanca assomigliava meravigliosamente alla Teheran degli anni '50".
"Questo film mi ha conquistato" (Ang Lee). "Immagini splendide... ogni inquadratura è un'opera d'arte" (The New York Times).
Guarda il trailer.


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