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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 20/3/2006 ● Click 1880

Di Felice (GCV): "black hole", il comunicato stampa


Enrico Di Felice © FUORI PORTA WEB

[Comunicato stampa] - "Le vicende di questi giorni, che mi hanno visto coinvolto in quella che qualche organo di stampa, ha ritenuto essere una vera e propria “bufera che si abbatte sul Comune di Guglionesi”, enfatizzando il tutto in maniera oltremodo spropositata, oserei pensare quasi voluta, per la violenza e l’accanimento con cui è stata articolata, mi ha lasciato sconcertato e a dir poco allibito. Solo ed unicamente per questi motivi, ho ritenuto di non rispondere subito. Non perché non avessi nulla da dire, anzi, ma per comprendere, capire e valutare con serenità, dove effettivamente si volesse arrivare, quale fosse il fine di chi ha ritenuto di scatenare un polverone di sì fatta portata. Oggi il quadro è chiaro e ben delineato, poca politica, molta intempestività nella valutazione degli atti, tanto, tantissimo accanimento verso la persona, un furore cieco che mira a distruggere l’uomo, la sua dignità e tutto ciò che lo circonda, che punta ad infangare non l’esponente politico, ma la persona ed il suo operato, ammantando il tutto con delle miserevoli “considerazioni politico-amministrative”. Dopo valutazioni ponderate, meditate e non dettate dalla rabbia delle circostanze, credo sia giunto il momento di dare delle risposte. E intendo farlo avvalendomi di fatti concreti e circostanziati, basandomi su atti dei quali, com’è da sempre mia abitudine, sono abituato a rispondere in prima persona, senza l’ausilio o il supporto di chicchessia. Com’è cosa ormai ampiamente nota, il mio nome figura tra i tanti intercettati nell’ambito di una inchiesta tuttora in corso, i cui sviluppi hanno generato una serie di provvedimenti giudiziari che credo tutti ormai ben conoscano, per quel poco che possa valere, del mio coinvolgimento ne sono venuto a conoscenza in maniera che oserei definire casuale, visto che nessun atto o provvedimento di qualsivoglia natura mi è mai stato recapitato. Resta il fatto che ci sono, intercettato nell’ambito di conversazioni che sono sicuro ormai tutti conoscono e sulle quali, da una lettura degli atti, ognuno può lasciarsi andare alla più semplice o ardita supposizione. Quello che però ritengo sia al momento importante, non sono tanto le conclusioni a cui ognuno, allo stato attuale, legittimamente ritiene di poter essere giunto, al contrario trovo di fondamentale rilevanza le valutazioni ed il peso che gli inquirenti hanno sino ad oggi dato agli argomenti intercettati. Per il profondo rispetto che nutro nella magistratura e nel suo operato, reputo assolutamente inopportuno entrare nel merito, ci sono gli atti che oramai sono pubblici e là dove ancora non lo fossero, almeno per quel che mi riguarda, sono e saranno “adeguatamente ed ampiamente” pubblicizzati, quindi credo che ognuno ormai ha le idee abbondantemente chiare su chi e di cosa si parla. E allora, leggendo i giornali, ascoltando le notizie di una emittente tv e le tante dichiarazioni fatte, siccome qualche “efficace spiegazione” è stato formulata, in qualche caso anche con contezza di “certa colpevolezza politica”, credo sia inopportuno addurre ulteriori elementi o spiegazioni, ma passare a fatti ed elementi che riportino il tutto nei suoi giusti confini. Prendiamo il caso della società di cui si parla ripetutamente negli atti, società che per una sfilza di motivi avrebbe dovuto essere il cavallo di troia da invadere, il forziere da scardinare. Una società intorno alla quale c’è un vortice di possibili opzioni, che vanno da cospicui finanziamenti a centinaia di ettari di terreno da acquistare a serre da impiantare. Una società nella quale trovare il modo di entrare, per poi articolare tutta una serie di azioni. Una società dove, e cito testualmente un passaggio di uno degli articoli da me letti, “….al fine di poter entrare nella……………..ed ottenere in tal modo parte del finanziamento di 50 miliardi di lire erogati dalla Regione Molise” Ebbene, forse è opportuno precisare che il sottoscritto da anni è amministratore di quella società quale componente del Consiglio di Amministrazione, nonché attualmente Presidente di una di quelle società che nel lontano 1998 fondarono unitamente ad alcuni “imprenditori del nord” la società di cui tanto si è parlato. Per i più sospettosi, per i più curiosi e un pò anche per l’estensore dell’articolo, ci sono decine di modi per verificare quanto affermato, ognuno penso possa scegliere quello che ritiene più consono. Seconda questione, quella dalle implicazioni di carattere “politico-amministrativo”. Potrei esordire dicendo che ci sono leggi regionali e piani provinciali che vietano la costruzione di inceneritori e sminuire la cosa, ridimensionarla nei toni e nei contenuti. Se lo facessi, significherebbe rinnegare le scelte a suo tempo fatte e anni di battaglie sostenute con fiducia e piena convinzione. Mai come in questo caso, credo che la cronologia degli atti amministrativi e politici possa fornire risposte esaurienti ed esaustive ai quesiti ed alle “affermazioni” fatte. Non ho usato a caso il termine “affermazioni”, in quanto credo che là dove sia legittimo che l’inquirente abbia il compito di pensare, supporre, agire e cercare riscontri, un po’ meno lo abbia chi svolge tutt’altro ruolo e tutt’altro compito, ma che forse nell’enfasi o nel presunto trionfo dell’aver sbattuto il “mostro” in prima pagina si è un tantino lasciato andare, non esitando ad esplicitare il proprio pensiero sulle pagine dei giornali. Ma questa è tutt’altra storia, che con l’evolversi dei fatti potrebbe assumere altri contorni che al momento nessuno è in grado di sapere, al tempo futuro la responsabilità di fornirci elementi e certezze. I fatti sono ben altri, sono scritti nelle decine di atti che il Comune di Guglionesi in questi anni ha posto in essere per la salvaguardia ed il potenziamento di una proprietà che in pochi volevano in tanti osteggiavano: la discarica comunale. In questi giorni, è stata più volte ribadita la scelta a suo tempo fortemente voluta dall’Amministrazione comunale della realizzazione di un impianto di stabilizzazione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, io penso di poter essere annoverato tra i più fervidi sostenitori dell’iniziativa, quantomeno per il solo fatto di essere stato delegato sin dal 1998 assessore al ramo. In tutti gli atti adottati, dico tutti, sono sempre stato presente e tenace sostenitore di qualcosa che reputo una risorsa ed un bene della collettività che va preservato da qualsivoglia strumentalizzazione. A tal proposito, credo sia opportuno ricordare gli atteggiamenti e le azioni passate che si sono dovute fronteggiare: ricorsi al TAR del Comune di Termoli e del Gruppo di Minoranza al Comune di Guglionesi, trasmissione di atti alla Corte dei Conti, all’Autorità per la vigilanza sui Lavori Pubblici, all’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella P.A., le decine di interrogazioni, le lettere aperte ai Sindaci, insomma c’è tutto e di tutto di più. Ci sono i verbali dei Consigli Comunali, dove nel mio ruolo di assessore venivo sistematicamente attaccato per la coerente difesa di un qualcosa in cui ho creduto sin dal primo momento. Ci sono i verbali della Conferenza di Servizio alla Regione Molise in cui ero proprio io ad intervenire (09 luglio 2004), la richiesta del Sindaco trasmessa alla Regione (22 luglio 2004), la relazione dell’Ufficio Tecnico Comunale sempre inviata alla Regione (23 luglio 2004), tutte improntate a sollecitare ed invocare con forza l’adozione di atti che ci consentissero di andare avanti, visto il progressivo esaurimento della vasca di smaltimento, con le procedure di ampliamento già da tempo approvate, insomma di procedere sulla linea scelta, quella dal nome inequivocabile DISCARICA, tutte datate luglio 2004. Tutto ciò, non si legge su una intercettazione, ma dai tantissimi atti prodotti e dalle soluzioni discusse, approvate e realizzate e che oggi sono sotto gli occhi di tutti ed alle quali penso di aver dato il mio modesto contributo, con la convinzione di chi ha lavorato con serietà e trasparenza sottoponendosi al vaglio ed al giudizio di chiunque fosse al momento deputato a farlo con estrema serenità. La stessa con la quale oggi affronto questa sorta di “gogna mediatica”, questo sbattermi davanti alla gente come l’untore di turno, è la serenità di chi sa di essere in pace con se stesso e con il suo operato, di chi ha il dovere di difendere non tanto la verità che gli appartiene quanto la tranquillità di chi gli vive accanto. Se la lettura delle intercettazioni, fosse stata fatta in tutt’altra maniera, con lo spirito di chi prima vuol capire e poi giudicare, magari collegando gli argomenti trattati senza pregiudizi o cercando un nesso tra gli stessi, oppure, cosa più saggia e cauta, ci si fosse posti nell’attesa di un qualche provvedimento, probabilmente si sarebbe seguita la giusta via, quella del valutare fatti concreti e non ipotesi scaturite dalla lettura dello stralcio di una intercettazione. Non è stato così. In un modo di far politica, che ormai ben conosco, ci si è buttati a capofitto su ciò che fa clamore, su ciò che colpisce l’opinione pubblica, su ciò che demonizza che brucia in un attimo tutto quello che con fatica sei riuscito a costruire, che mette alla berlina la tua persona e la tua vita, tanto poi le cose passano i mostri rimangono. Si estrapola la parola che fa clamore, la frase che genera il dubbio, si fa volantinaggio con l’intercettazione stessa e via, si parte all’attacco con veemenza, guai farsi sfuggire l’occasione. E’ questa la politica che ben conosco, garantisti a Roma giustizialisti a Guglionesi, la politica dello scontro ad ogni costo, di chi concepisce l’avversario come un nemico da abbattere, con qualsiasi mezzo ed in qualsiasi modo. Con fiducia vado avanti, la verità non è un concetto astratto, ma la misura di ciò che facciamo, la mia è anche in quelle carte che oggi qualcuno sventola quasi fossero il vessillo della vittoria, e prima o poi, anche in questo caso emergerà, se mai ce ne fosse bisogno, fino in fondo. Per il resto serenamente vado avanti proteggendo in ogni modo quello che oggi, in maniera violenta e semplicemente vergognosa si tenta e si vuole mettere in discussione, la mia dignità, lo farò con forza e nell’assoluta certezza di essere nel giusto, ben conscio che ci sono momenti nella vita in cui ogni uomo, da solo e indipendentemente dalla politica e dalle sue regole o strategie, ha il dovere di difendere se stesso e le proprie verità." (Enrico Di Felice)


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