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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 10/11/2009 ● Click 1567

"Qual è il monumento più importante di Guglionesi?"


Pietro Di Tomaso © FUORI PORTA WEB

Ho letto di recente alcune impressioni di chi ha seguito a Larino il ‘Forum’ degli assessori alla cultura del Molise. L’assessore regionale alla cultura ha pronunciato parole come “ridiamo vita ai nostri borghi”, ha parlato di occasioni formative e di lavoro con particolare riguardo a una strategia innovativa di cooperazione finalizzata a sviluppare il potenziale economico dell’industria culturale locale, sperimentando approcci alternativi per la valorizzazione del patrimonio e delle attività culturali in Europa. Si è altresì parlato di formazione dei nostri giovani nell’ambito del Programma comunitario Leonardo. Si è parlato di ‘governance’ culturale (comunicazione efficace, trasparenza, investimenti sulla infrastruttura di rete e sulla connettività, cambiamento, priorità). Tra le priorità, valorizzare le cose. “Chi di noi conosce – si è chiesto Romeo Flocco su ‘Altromolise’ – qual è il pezzo più pregiato del Museo Sannitico di Campobasso o qual è il monumento più importante di Guglionesi?” Naturalmente, per un’opera di valorizzazione, occorre che si sviluppino sinergie tra Istituzioni regionali, provinciali, comunali, e l’Università del Molise, con la consapevolezza che il patrimonio culturale rappresenta una risorsa importante da salvaguardare e che la cultura, nella società post-industriale, è in grado di creare occasioni formative e di lavoro. Insomma, nella transizione verso l’economia della conoscenza, se l’Europa vuole essere competitiva, non può continuare a concentrare la sua attenzione solo sull’industria IT (Information Technology) – facilmente imitabile da Cina e India – ma deve valorizzare i settori non replicabili e non delocalizzabili come la cultura e il patrimonio culturale.
In merito, volendo porre attenzione al nostro territorio, a me pare che Guglionesi debba investire in cultura. Molte sono le esperienze di sviluppo locale basato sulla cultura che è diventata volano per strategie di sviluppo complessivo. Ci sono ricerche che mostrano come, a fronte di un determinato stanziamento pubblico, si è avuto un beneficio complessivo per le comunità locali in termini di effetti positivi sull’aumento di posti di lavoro, sul turismo, sulla qualità della vita e sulla coesione sociale. Inoltre, si sono create nuove opportunità coinvolgendo forze giovani, migliorando la sensibilizzazione comune alla cosa pubblica e si è prodotto un ambiente nel quale la creatività potesse divenire “veicolo generatore di innovazione e sviluppo”. L’investimento in cultura si è rivelato il mezzo più efficace per riqualificare il territorio e ridurre il disagio sociale. Le ricerche di cui sopra ci convincono della congruità del rapporto tra spesa in cultura e ritorno in termini di ricaduta sull’economia cittadina (uno studio dell’Università di Torino dimostra come ogni euro investito ha una ricaduta sulla comunità di circa 21 euro, attendibilmente). E’ una ulteriore conferma che la cultura può essere fattore importante di sviluppo di una città e di un territorio.
Idee al riguardo possono essere diverse. Una proposta appena abbozzata (l’auspicabile insediamento nella nostra cittadina di un importante Istituto culturale sotto l’egida dell’Università del Molise) ho già avuto modo di esplicitarla su ‘Fuoriportaweb’. Un’altra idea da sviluppare fa riferimento al ‘mecenatismo culturale’ (ossia l’associazione di un’impresa ad un evento culturale). In una ideale agenda programmatica verrebbe annotato ulteriormente quanto segue: avviare un progetto di comunicazione per diffondere maggiormente la conoscenza e la memoria della identità storica e sociale del territorio; sostenere l’attività socio-culturale delle varie associazioni, dei vari comitati e gruppi di volontariato giovanile; interagire attivamente con le scuole e con gli istituti superiori al fine di attivare progetti ed iniziative mirate a favorire la diffusione delle tecnologie informatiche; il territorio come Museo diffuso (ossia valorizzare il patrimonio monumentale del centro storico) costruendo un itinerario culturale con visite guidate per i cittadini, i turisti e per gli alunni delle scuole; un ricco cartellone teatrale (ivi compreso il teatro dialettale); una rassegna di conferenze (le conferenze come momento culturale per fare il punto su alcune questioni cruciali e nello stesso tempo per presentarsi vivaci culturalmente alle persone provenienti dall’esterno della comunità locale); la città del Festival delle bande musicali; l’interazione del ‘Teatro Fulvio’ con gli altri poli culturali (Centro giovani, Biblioteca, associazioni folkloristiche, etc.). L’elenco potrebbe continuare a piacere, secondo il giudizio del lettore interessato.


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