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CronacaGuglionesi
Pubblicato in data 29/12/2005 ● Click 2399

ICI, nella finanziaria 2006 non c'è proroga accertamenti


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

''La mancata proroga dei termini di accertamento e liquidazione dell'Ici, annunciata ma poi scomparsa nell'ultima stesura della legge finanziaria 2006, desta forti preoccupazioni nei Comuni''. Con queste parole Angelo Rughetti, Segretario Generale dell'Associazione dei Comuni Italiani (Anci), interpreta il grido d'allarme proveniente al riguardo da tutte le amministrazioni locali. ''Inspiegabilmente - commenta - non solo la disposizione che ne prevedeva la proroga per le annualita' d'imposta 2001 e successive non e' stata piu' inserita nel maxiemendamento finale del Governo alla legge finanziaria, ma (cosa ancora piu' incomprensibile) non si e' ritenuto di doverla inserire nel cosiddetto decreto ''mille proroghe'', licenziato dal Governo il 22 dicembre scorso''. ''Una proroga - spiega Rughetti - che ha come obiettivo quello, piu' volte ribadito dall'Anci, di consentire il recupero di somme relative ad annualita' che altrimenti i Comuni (per ritardi a loro certo non imputabili nel recupero dei dati necessari alle attivita' di accertamento e liquidazione dell'imposta) perderebbero del tutto''. Nel ricordare che l'Anci, oltre alla semplice proroga, ha anche proposto una semplificazione normativa per facilitare la gestione dei tributi da parte dei Comuni e per rendere piu' comprensibile ai cittadini l'insieme delle disposizioni in materia, Rughetti rileva che ''neanche questa formulazione ha trovato spazio nel 'mille proroghe. Un decreto - prosegue il Segretario Generale ANCI - che per altri aspetti rende ancora piu' incerti gli spazi di autonomia finanziaria dei Comuni. Come non definire tali infatti le norme che rinviano ulteriormente il decentramento delle funzioni catastali ai Comuni? O quelle che prevedono, contrariamente a quanto affermato dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato, la proroga 'automatica' di almeno altri due anni delle concessioni del gas, pregiudicando maggiori entrate gia' previste dai Comuni che avevano indetto nuove gare?''. ''Quella che viene dunque segnalata dalle amministrazioni locali di tutta Italia - conclude Rughetti - e' quindi una profonda preoccupazione per la grande incertezza e la confusione che deriva dal complesso delle norme d'interesse dei Comuni approvate nei giorni scorsi: norme che appaiono a dir poco anacronistiche rispetto all'assetto ordinamentale del Paese, nonche' prive di contenuti in grado di rilanciare politiche economiche serie e costruttive''.


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