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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 13/8/2009 ● Click 2227

Antonello Persico regala emozioni e sogni con la poesia musicale di De Andrè


Luigi Sorella © FUORI PORTA WEB

L’Associazione Malformazioni Infantili Chirurgiche “Amico” di Pescara è un’associazione Onlus di genitori e di medici che in questi ultimi 10 anni ha raccolto fondi per acquistare attrezzature da destinare al reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale di Pescara.
Negli ultimi anni è stato acquistato un ecografo (del valore di circa 50.000 euro). Nel reparto ospedaliero destinato ai bambini è stata installata la climatizzazione. Non solo. È stata realizzata una cucina per le mamme, è stata allestita una sala giochi per i bambini e da qualche tempo nel reparto c’è un clown (fisso) per la clown-terapia. Tutto questo anche (e soprattutto!) grazie al dottore Antonello Persico che opera nel reparto di chirurgia pediatrica di Pescara. Infatti, interpretando la poesia e la magia musicale di Fabrizio De Andrè, Antonello Persico insieme ai sei musicisti, umanamente e professionalmente straordinari, degli Arbor gira l’Italia per regalare, con l’associazione “Amico”, altri contributi concreti e importanti per il progetto avviato oltre dieci anni fa.
La nostra iniziativa – dichiara a Fpw Antonello Persico – in realtà non nasce esclusivamente per la raccolta dei fondi. Piuttosto vuole essere un sussidio ai bambini, e quindi anche alle loro famiglie, che per svariate patologie hanno avuto, purtroppo, un’esperienza di vita dentro l’ospedale di Pescara, in particolare nel reparto di chirurgia pediatrica”.
Come nasce il concerto “canta Fabrizio De Andrè? “Beh, io canto da ragazzino le canzoni di De Andrè. Diciamo che già a 14 anni lo facevo in un certo modo, benché con l’impegno musicale di un appassionato di De Andrè. Negli anni in cui studiavo da universitario a Milano questa grande passione è cresciuta. Credo di essere stato il primo in Italia ad interpretare su un palco la musica di Fabrizio De Andrè. Che ho conosciuto personalmente… e lui aveva anche delle mie musicassette, che gli inviai ...ma che non so se abbia mai ascoltato! Credo di no!”, confessa Persico. “Tutto – mentre gli occhi del medico diventano lucidi – nacque il giorno di quel primo regalo di mio fratello Mario: “La buona novella”, l’album di De André che parlava dell’uomo, dei suoi sentimenti, della sua umanità, della pietà che non cede al rancore e dell’amore”.
Ogni volta che Antonello Persico canta De Andrè avviene qualcosa di coinvolgente. “Devo dire – continua Antonello Persico - che questa osservazione è vera perché mi stupisco, ad esempio, quando canto nella mia Pescara, ogni anno, eppure puntualmente c’è il pienone. E mi chiedo: …ma come? Sono tornati un’altra volta a sentirmi? Beh, forse nella mia voce c’è qualcosa che al pubblico suscita interesse”.
Leggendo e ascoltando i commenti del “pubblico di Persico” c’è una parola comune: emozione. “Attento!– mi richiama Antonello – Spesso sono i miei “ultras”. Quindi a volte esagerano! C’è di vero che forse comunico il mio entusiasmo e la passione che io stesso provo per quelle parole, per la poesia di De Andrè. E il tutto in un contesto preparato per ascoltare bene la musica. Prevalentemente preferisco cantare nei teatri e quando durante l’estate accetto di farlo in piazza suggerisco sempre di mettere le sedie per il pubblico. Io non sono un cantante, non devo diventare famoso, canto De Andrè da quando sono giovane. Da un po’ di tempo – mentre gli occhi tornano ad essere lucidi, più di prima – dedico “amico fragile” a Mario, che non c’è più. Chiudo gli occhi e mi sembra di poterlo vedere – scrisse qualche anno fa Antonello, dopo un concerto – mentre passeggiavamo e parlavamo di libertà. Poi arriva la musica e tutto sembra più sopportabile”. A proposito di emozioni, molte anche nell’atmosfera del concerto i Guglionesi!
Infine gli chiedo di un eventuale progetto discografico. Non mi risponde, o meglio c’è e non c’è. Vedremo. Ma poco importa, “abbiamo tanti sogni per i bambini da dover realizzare”, mi dice sorridendo e stringendomi la mano.
Il concerto musicale di Antonello Persico e degli Arbor a Guglionesi è stato davvero un bel momento di cultura e occorre dare merito al Comitato della festività della Madonna del Carmelo per la doppia lodevole iniziativa di solidarietà sociale, una scommessa messa in cantiere una paio di anni fa e alla fine vinta. E tutti noi che abbiamo ascoltato ieri sera la poesia di De Andrè raccontata dalla voce di Antonello, un sognatore in grado di realizzare i sogni, ci sentiamo di applaudire in coro: grazie Mario!


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