Domenico Aceto © FUORI PORTA WEB

Chissà se nella città-stato di Atene del IV sec. a. C. governata da donne, come ipotizza Aristofane, sarebbe successo ciò che è accaduto nella polis di Guglionesi del XXI sec. d. C. governato quasi esclusivamente da uomini.
Nell’ipotetico governo femminile di Atene di ventiquattro secoli fa, gli editti emanati dalle donne (salite al potere con l’astuzia o con l’inganno, secondo i punti di vista) dovevano essere rigorosamente osservati, pena punizioni severissime. A Guglionesi invece, dove c’è un governo quasi di soli uomini, ad essere punito è chi rispetta le regole. I “bravi” cittadini che comandano e i loro amici, per ottenere ciò che vogliono, non si sognano neppure di osservare le regole seguite dalla plebe. Per loro ci sono strade preferenziali: basta una telefonata e subito ottengono ciò che vogliono, senza mischiarsi col “volgo”.
Il principio basilare propugnato dalle donne di Atene, secondo cui tutti i cittadini dovevano essere uguali di fronte alla legge, nella “nostra polis” avrebbe subito qualche leggera modifica del tipo “(…) ma alcuni sono più uguali degli altri”. Insomma mentre ad Atene di tanti secoli fa si reclamava e si brigava per un nobile principio egualitario, nella Guglionesi di oggi, si briga per avere un biglietto a teatro. Che c’entra il biglietto teatrale? Direte voi. E invece c’entra, e come!
Nella “nostra polis” anche per assistere a un semplice spettacolo teatrale occorre cercare l’aiuto di qualche “bravo” che conta e senza il suo aiuto… niente teatro! Ecco allora che il principio basilare dell’uguaglianza propugnato dalle donne di Atene, viene a cadere. C’è chi può e chi non può. Sono certo che anche il dibattito sulla libertà dei rapporti sessuali propugnata da Prassagora e compagne, avrebbe seguito un altro iter, perché i “bravi” amministratori per determinare la bellezza femminile delle concittadine avrebbero sostenuto un dibattito pressappoco del seguente tenore: - Quella ragazza è molto avvenente.
- Si, ma quell’altra è amica di…
Su un punto però i due governi, quello di Atene del IV sec. a.C. e quello di Guglionesi del XXI sec. d.C., hanno agito allo stesso modo: entrambi hanno fatto finire il tutto a “tarallucci e vino”.