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Pubblicato in data 9/8/2022 ● Click 719

"La fabbrica brucia, contrattazione scioperi e dintorni"


Antonio Sorella © FUORI PORTA WEB

Quando entrai in Altissimo, fabbrica della componentistica auto di Torino, nel lontano Luglio 1985 ebbi la sensazione di entrare in un luogo dove regnava l’armonia, avevo superato le prove tecniche per essere assunto come “aggiustatore stampista”,valutato idoneo, fui inserito nel reparto attrezzeria. Al colloquio con l’allora capo del personale dott. Paschetta, mi guardai bene dal rivelare che ero prossimo alla laurea, poiché l’esperienza mi aveva insegnato che sarebbe stato valutato negativamente. Avevo lavorato quasi sempre in di piccole fabbriche, senza diritti sul lavoro, non mi sembrava vero che di li a poco avrei potuto chiedere 3 giorni di permesso retribuito per sostenere gli esami all’università, come prevedeva il contratto nazionale di lavoro. Così,guardandomi intorno in questa nuova realtà, mi resi conto che la vivibilità al suo interno era molto alta, ne chiesi conto ad un delegato sindacale e per sommi capi mi raccontò le lotte e gli accordi che si erano susseguiti in quei primi anni ottanta. Anni in cui, dopo la sconfitta sindacale alla Fiat del 1980, le fabbriche in Piemonte, e non solo, erano diventate luoghi in cui la dignità del lavoratore restava fuori dai cancelli; in Altissimo era diverso. Mi venne in mente di verificare questa diversità e mi resi conto, allora, che la contrattazione sindacale espressa in quegli anni bui aveva portato a questo risultato, cioè aveva stabilito delle regole sulla intera vita in fabbrica. Ne parlai con la mia docente di storia del sindacato, Dora Marucco, e concordammo di provare a fare una tesi di laurea su questa insolita realtà. Ci vollero due anni di ricerca per ricostruire la storia dell’Altissimo e la storia della contrattazione Aziendale, alla fine discussi la tesi e mi laureai, era il 1988.

Alle elezioni sindacali del 1987 mi fu chiesto di candidarmi, accettai, e fui eletto delegato per la fiom/cgil. Da allora ho cercato di dare il mio contributo a far sì che i lavoratori siano considerati persone e non merci, che i diritti della persona e del lavoratore entrino nella fabbrica e non si fermano fuori dai cancelli. Avevo messo su, per la tesi,“l’Archivio del Consiglio di Fabbrica Altissimo”e quindi per me fu naturale continuare ad incrementarlo negli anni con tutta la documentazione prodotta dal C.d.F,dalle OO.SS. e dall’Azienda. Nel 1995 l’Altissimo venne venduta alla Multinazionale Seima con sede centrale a Tolmezzo (UD), ci trasferimmo di li a poco da Moncalieri a Grugliasco, in una nuova sede, impacchetto tutta la documentazione sindacale e porto tutto a Grugliasco, qui restiamo 10 anni. Nel 2005 è ancora ora di cambiare, la multinazionale Magneti Marelli del gruppo Fiat, compra la Seima e ci trasferisce a Venaria, anche qui riempio i miei scatoloni e li trasferisco a Venaria. Passano ancora 7 anni e a fine del Gennaio 2012 vado in pensione, riempio la macchina dei miei scatoloni e li porto nella mia cantina. Nel 2014 contatto l’ISMEL per donare tutto il materiale che avevo negli anni archiviato, mi propongono la schedatura dei documenti,cosa che ho accettato volentieri anche perché ne sono stato testimone, quindi la sintesi dei documenti mi riusciva abbastanza agevole. Dopo aver scaricato il programma di archivio Guarini sul mio portatile ho schedato tutti i documenti che datano dal 1964 al 2011, la schedatura ha prodotto circa 2000 schede contenute in 11 faldoni che l’Istituto ISMEL ha provveduto ad archiviare come “Fondo Isidoro Antonio Sorella - Consiglio di fabbrica Altissimo” : https://archivi.polodel900.it/scheda

E’ la storia di vita sociale e sindacale di donne e uomini che hanno lavorato in una fabbrica della componentistica auto, l’Altissimo di Moncalieri. E’ stato sempre mio intendimento, continuare a documentare questa insolita esperienza sindacale e umana che , con l’arrivo delle nuove generazioni alla ribalta, rischiava di essere relegata nella memoria dei lavoratori che vissero questa esperienza.
Il 29 Giugno si è tenuto a Torino presso il Polo del 900 la presentazione del mio libro che racconta questi avvenimenti https://www.polodel900.it/evento, il libro è pubblicato online , quindi a disposizione di tutti, ritengo che sia un atto dovuto portare a conoscenza gli abitanti di Guglionesi, il paese che mi ha dato i natali, della possibilità di leggere, per chi lo vorrà, questa insolita esperienza umana.

Il racconto parte dalla personale esperienza lavorativa di un ragazzo di 18 anni che con la sua valigia di cartone dal sud si affaccia presso la città industriale di Torino. E’ un excursus di oltre 40 anni che con alterne vicende il ragazzo costruisce il suo futuro.

Il link per scaricare il documento è :
https://drive.google.com/file

E’ una storia del ‘900, la nascita l’evoluzione e il declino di una fabbrica che ha seguito l’evoluzione e il declino della società industriale, un microcosmo dove viene rappresentato la cultura del lavoro in tutte le sue sfaccettature.


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