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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 15/2/2022 ● Click 2687

Del Peschio: "Ci risiamo"


Comunità e futuro per Guglionesi © FUORI PORTA WEB

Caro Cittadino e Cara Cittadina,
da tempo si registrano, da parte di consiglieri di minoranza, tentativi di ‘assalto’ alla mia persona con la leggenda della stampella ad una maggioranza che non avrebbe più i numeri. Nulla di più falso. La maggioranza, seppur risicata, ha dimostrato di avere i voti per continuare ad amministrare. Questo è il dato di realtà.
La teoria della stampella (stando ai numeri reali) appare, innanzitutto, per quello che è: una perdita di tempo per chi ha progettato ‘fughe in avanti’ rispetto al tema vero, come far uscire Guglionesi dalla emergenza economica e sociale, aggravata dalle catastrofi naturali e dalla pandemia.
Sul piano più strettamente politico, però, essa evidenzia un vuoto di idee delle minoranze, le quali si attivano solo nel produrre attacchi personalistici nella speranza di ridurre altri al ruolo di rimorchio dei loro disegni di improbabili carriere costruite sul tanto peggio tanto meglio mentre mostrano un silenzio assoluto sui problemi e sulle soluzioni.
Il loro unico scopo: far credere che la barca è allo sbando. In uno scenario surreale dominato da un involgarimento crescente, ( dietrologie, bugie, cattiverie gratuite contro presunti colpevoli), e scorrettezze istituzionali ( es: l’uso della carica di presidenza del consiglio, tentativi di impedire le surroghe obbligatorie per legge, far mancare il numero legale, ecc).
Stando così le cose, ponendomi fuori dalle ‘ trame di palazzo’ ho deciso di dire la mia sulla situazione ‘politica locale’ rivolgendomi alla opinione pubblica rispetto alla quale sento il dovere della chiarezza partendo dalla realtà e vedere come affrontarla

IL PAESE OGGI SOFFRE ma…… molti son concentrati altrove
Guglionesi vive una crisi sociale grave. Il dato di sintesi più allarmante è: l’inverno demografico, con un saldo demografico negativo determinato dalla denatalità che dura da almeno 10 anni e la ripresa della emigrazione giovanile. Il decennio 2011-2021 può essere definito il decennio nero per la nostra comunità. Le cause: la disoccupazione giovanile e la crisi delle attività artigianali e commerciali di prossimità.
Il contesto urbano si presenta in un diffuso stato di semi-abbandono (scarsa manutenzione delle reti stradali urbana e rurali, frane e smottamenti della collina circostante, abitazioni recintate, ecc) o di grave sottoutilizzazione ( es: gli edifici pubblici inutilizzati, ecc) per mancanza di risorse. Persino gli sportelli bancari si sono ridotti ad uno.
Tale situazione che non è caduta dal cielo ma è il risultato di scelte sbagliate e di un certo uso della leva pubblica da chi ha avuto responsabilità amministrative.
Tuttavia, i nodi che ci stanno di fronte ci sfidano e vanno affrontati e risolti lasciando da parte le tante idee a buon mercato che, come le mele, abbondano in campagna elettorale o nel chiacchiericcio malevolo di personaggi in cerca di autore approdati nella politica locale in tarda età (quando non hanno più niente da perdere e dopo aver scorazzato allegramente per cercare sistemazioni a buon marcato? ) senza il possesso dei requisiti minimi e delle competenze necessarie per amministrare una situazione ‘oggettivamente difficile’.

Sul mio posizionamento politico ? : la stampella per nessuno.
A fronte di tale scenario la sfida è: fare tutto il possibile per aiutare la comunità ad uscire dalla crisi. Per questo, lo schema trito e ritrito del commissariamento (già sperimentato dai soliti ovvero da chi è abituato a giocare e trastullarsi con la ‘politica' e continua a riprovarci non comprendendo la lezione, una vecchia storia su cui non vale la pena perdere tempo) nell’ambito di un attivismo finalizzato a peggiorare le cose, oltre ad essere poco realistico, è un danno per il paese.
Comprendo la delusione dei capetti, cui è venuto a mancare il grimaldello, ma non ho inteso diventare stampella per disegni altrui sia perché non li condivido sia perché non sono stupido e, aggiungo, perchè non farò più l'errore (reiterato!) di fare la guerra per il Re di Prussia..
Forse è il caso di ricordare che con un certo mondo, con i suoi metodi, con gli interessi che ha rappresentato e rappresenta mi sono dissociato diversi anni fa sia dal punto di vista politico ma soprattutto dal punto di vista umano. A tal proposito comode ed opportunistiche dimenticanze da verginelli dell’ultima ora evidenziano: sia ingenuità (dice un proverbio: chi la fa l’aspetti!), sia la mancanza di una politica che in maniera credibile punta a creare una valida alternativa.
Altri son liberi di svolgere il ruolo di ‘comoda’ stampella delle manovre di chi ha un solo ed unico obiettivo (perseguito senza successo da decenni?): diventare Sindaco, intrecciando l’ennesimo ‘patto delle candidature’ in nome dell’amore per Guglionesi. Una vecchia consuetudine che vede protagonista sempre il solito ‘viaggiatore della politica locale’ che, nonostante le tante smentite, continua con lo schema “che sia Franza o Spagna” purchè….
A fronte di questo a dir poco inqualificabile scenario sono e resto minoranza nel rispetto della volontà popolare. Naturalmente, il ruolo della minoranza non schiacciato sul peggiorismo ma che cerca di proporre.
A tal proposito, ai ‘peggioristi’ ( di destra e di sinistra) dico che i provvedimenti amministrativi vanno giudicati per gli effetti che producono sulla comunità, non per chi li fa. Questo criterio è la mia guida, il resto lo lascio volentieri fare ad altri.

NEL CONSIGLIO COMUNALE CI SONO DUE MINORANZE ed una maggioranza uscita dalla urne
Per queste ragioni, e non per mia espressa volontà e/o non precisati interessi, è bene dire a chiare lettere che nel consiglio comunale ci sono due minoranze.
1. I PEGGIORISTI, mobilitatI con varie e contradittorie motivazioni, a far interrompere la legislatura o bloccare ogni cosa alimentando una protesta ‘cavillosa’ a prescindere dal merito dei provvedimenti.
2. I POSSIBILISTI, che si adoperano (con le poche forze di cui dispongono) affinché si facciano da subito delle cose possibili ed utili, intrecciando un dialogo per il bene del paese come rimedio delle lacerazioni personalistiche, senza né capo né coda, del 2018.
Guglionesi ha bisogno di persone che vogliono spendersi, senza livore personalistico ammantato di ideologia, per far uscire Guglionesi dalla morsa della crisi e dello spopolamento. Io intendo spendermi su questo, pronto a collaborare con chiunque condivide l’agenda contenuta dal programma di Comunità e Futuro che ancora una volta mi vedo costretto a ribadire:
1. Riorganizzazione degli uffici comunali con personale aggiornato e competente per fare del comune volano di sviluppo.
2. Efficientamento complessivo della spesa pubblica dal lato dell’acquisto di beni e servizi per liberare risorse di spesa corrente per un rilancio degli investimenti;
3. Politiche di sostegno alla famiglia con l’introduzione del quoziente famigliare per l'accesso equo ai beni e servizi a domanda individuale e potenziamento dei servizi di welfare, garantendo l’accesso gratuito per le persone in difficoltà;
4. Piano di rilancio degli investimenti pubblici (utilizzando in maniera sistematica anche e provvidenze del PNRR ) con la organizzazione di uno staff tecnico-amministrativo adeguato;
5. Pieno utilizzo degli edifici pubblici per lo sviluppo di attività socio-culturali ed artigianali in vista del rafforzamento della coesione comunitaria e del sostegno ai più deboli;
Su questi temi occorre concentrarsi al fine di accrescere la solidarietà sociale, per ridurre la paura e il senso di marginalità. Questo è il momento di superare le discussioni sterili, di lasciare i narcisi al loro destino.
Sono pronto a collaborare con chiunque, anche con le altre minoranze (alle quali ricordo di averli incontrati ed anche ospitati, ripeto ospitati!!!) su iniziative che vanno in questa direzione facendo prevalere il «noi» sull’«io», conquistando la consapevolezza che la crisi finirà per tutti o per nessuno. Ed allora Natale non sarà tre volte l’anno ma una volta, come è giusto che sia, per tutti. Dunque, ben vengano nell’immediato provvedimenti positivi. Con questi auspici e prospettive mi auguro che nel 2022 queste cose possano realizzarsi.
Poichè fare comunicati mi assorbe molto tempo, di cui non dispongo per impegni lavorativi a differenza di alcuni pensionati di lusso, aggiungo, visto ‘il pulpito da cui proviene la predica’, che taluni farebbero meglio a tacere. Assicuro che davvero non costerebbe fatica parlare con dovizia di particolari sulla perdita della loro verginità molti anni addietro e ripetutamente.
Inoltre, il paragone con ciò che accadde a Paolo di Tarso, oltre a sembrare irriguardoso per i credenti (ma figuriamoci se ci si bada), credo si presti bene agli stessi che si erano presentati agli elettori come alternativi in nome di ‘tante mirabolanti promesse’ e che, oggi, si ritrovano uniti in uno stesso raggruppamento. Che dire: ‘colpiti sulla via di Damasco’ dall’avversione verso 'Mario'?

GIANFRANCO DEL PESCHIO - Gruppo Comunita’ e Futuro


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