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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 23/1/2021 ● Click 1879

TRA IL "TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO" DELLA POLITICA (IN ROSSO E NERO)...


Comunità e futuro per Guglionesi © FUORI PORTA WEB

TRA IL “TANTO PEGGIO TANTO MEGLIO “ DELLA POLITICA (IN ROSSO E NERO) E LE NOSTALGIE PASSATISTE, SCEGLIAMO IL PAESE.

1.       GUGLIONESI NELLA MORSA DELLA CRISI SOCIALE.

      I tempi sono avari per i piccoli comuni. Guglionesi, come tanti altri piccoli comuni, da diversi anni è stato investito da una grave crisi che non è stata contrastata da politiche conseguenti. Pertanto oggi la situazione è molto preoccupante, segnata da: crisi delle attività produttive e commerciali, impoverimento delle famiglie, disoccupazione giovanile, invecchiamento della popolazione e, negli ultimi anni, da un severo calo demografico.

Problemi, questi, che sfidano la politica richiamandola al dovere di indicare soluzioni. Quindi, produrre  uno sforzo comune, ciascuno nel proprio ruolo, per imprimere una ‘rapida ed efficace inversione di rotta con scelte politiche strutturate finalizzate alla crescita e sviluppo.

2.       RITARDI DELLA POLITICA LOCALE ED IL DISTACCO TRA RAPPRESENTANTI E RAPPRESENTATI

      Oggi, immaginare propositi di tornare al punto di partenza è improponibile, per il semplice motivo che occorrono soluzioni nuove rispetto a quanto è stato fatto negli anni passati. Allo stesso modo, la politica del tanto peggio tanto meglio, perseguita perlopiù negli ultimi mesi, con gli agguati, risse continue e tempeste in un bicchier d’acqua è sbagliata nel metodo e nel merito perché dannosa e divisiva.

I rappresentanti politici non possono comportarsi come i ‘polli di Renzo’ i quali pur di saldare conti personali ( da guerra dei Roses!!) alimentano quotidianamente  un clima di avvelenata intolleranza e di odio persino verso chi della maggioranza non fa parte introducendo nel dibattito pettegolezzi, maldicenze e calunnie verso chiunque non la pensa come loro. 

3.       SULLA LEGGENDA METROPOLITANA DELLA STAMPELLA

     La teoria della stampella (gridata da novelle rappresentanti strapaesane malate di personalità autoritaria e strumentalizzate dai dissimulatori disonesti) oltre che ridicola, appare francamente fuorviante. Alla lunga ha finito per trasformarsi nel ramo su cui impiccarsi perché ha oggettivamente rafforzato la tenuta della maggioranza e la sua autosufficienza, approvando provvedimenti amministrativi senza il  paventato soccorso delle minoranze (a parte la surroga del consigliere, che com’è noto, era un fatto dovuto, giurisprudenza alla mano).

4.       ORGOGLIOSI DI ESSERE LONTANI DA QUESTI METODI PER FEDELTÀ AL PAESE

      Se, l’obiettivo perseguito è quello di comporre una 'union sacrée' diretta a far fallire l’attuale amministrazione, anticipandone la fine, il metodo scelto per arrivarci è assolutamente inadeguato.  Segnaliamo che l’aggressione verso le altre minoranze è il modo peggiore per perseguirlo. Inoltre, occorrerebbe un disegno strategico capace di superare in avanti la frammentazione per evitare, nel caso, il ripetersi del teatrino dei dilettanti allo sbaraglio (anche se ci rendiamo conto che qualcuno di allestire palcoscenici ridicoli non può farne proprio a meno).  Queste le ragioni  politiche della nostra autonomia rispetto ad una prospettiva velleitaria e sbagliata. Da qui la linea: né con Tomei..e compagnia cantante, né con la maggioranza, ma per il Paese”,  scegliendo di rimanere noi stessi.

Ribadiamo che l’unica cosa che siamo disposti a fare è la stampella per il Paese, sostenendo le cose utili per il suo sviluppo prontissimi ad opporci, in ogni sede, su provvedimenti dannosi.  Questa è la nostra linea, annunciata in Consiglio comunale. Ricordiamo che siamo stati gli unici a motivare i nostri NO sulla base di una visione.

Con questa linea intendiamo, democraticamente ed alla luce del sole (altro che la ridicola ed opportunistica lettura del rosso e del nero elaborata da persone senza fantasia e senza capacità di lettura ed aggiungendo, inoltre, da che 'pulpito viene la predica', lanciare una sfida per il meglio rivolta a tutti: sia alla maggioranza se le vorrà accogliere, sia ad una parte dei consiglieri di minoranza che le vorranno sostenere. Ecco le nostre proposte per il paese.

5.       LA RIPARTENZA NON ANCORA SI VEDE. 

      Una cosa è certa, non potrà esserci ripartenza senza un’agenda politica innovativa che si fa carico della emergenza sociale ed economica.  Essa deve basarsi su due pilastri:

a)      il sostegno alla  persona, alle famiglie ed alle attività artigianali e commerciali di prossimità;

b)      la cura ed un maggior riguardo del territorio ( urbano e paesaggistico-culturale) . 

Ma per affrontare in maniera efficiente il raggiungimento di questi obiettivi strategici occorrerà prendere delle misure. Senza farci prendere dalla sconforto e nella speranza che qualcosa possa smuoversi, le indichiamo riprendendole dal nostro programma.

6.       UNA AGENDA PER IL FUTURO DELLA NOSTRA COMUNITA’

a)       SUPERARE LA LENTOCRAZIA NELLA  ATTUAZIONE DELLE DECISIONI.

L’attuale modello organizzativo incentrato su una incomprensibile concentrazione di responsabilità va ripensata, valorizzando funzioni e responsabilità in capo alle figure intermedie attraverso le seguenti misure urgenti: 

a. Reintrodurre il pieno funzionamento della divisione tra politica e gestione nel segno della responsabilizzazione e delle competenze; 

b. Reinvestire sulle competenze presenti nella pianta organica, utilizzando in maniera razionale il personale in dotazione, ridisegnando ed ottimizzando la loro funzione;

c. Introdurre, all’occorrenza, nuove figure con competenze tecnico-giuridiche in materia di programmazione per lo sviluppo;

d. Potenziare i servizi volti alla cura del territorio e della persona.

b)       RIDUZIONE DEGLI SPRECHI E DELLE INEFFICIENZE, PREMESSA PER UN ABBASSAMENTO DELLE TASSE.

Perseguire con determinazione l’aumento della produttività, il solo modo per ridurre i costi per acquisto di beni e servizi. Quindi, creare un nuovo equilibrio di bilancio non più rinviabile  liberando risorse per un  rilancio degli investimenti pubblici e privati (famiglie ed imprese)  ed abbassando il prelievo con il ricorso alla imposizione crescente della tassazione comunale.

C)   PROMOZIONE DI UNA POLITICA DI EQUITÀ SOCIALE. 

La crisi sociale è stata aggravata dal taglio lineare della spesa pubblica. Tutto questo ha finito per produrre una aggravamento della disparità sociale e delle diseguaglianze nell’accesso ai diritti.  Quindi, occorrono misure di riequilibrio sociale, con:

a.     la riorganizzazione della offerta dei servizi incentrato su un moderno welfare rispondente a bisogni dei vari strati di popolazione da troppo tempo ignorati potenziando i servizi di sportello  e segretariato sociale e di contrasto alla povertà educativa e formativa;

b.     la garanzia di accesso con la introduzione del quoziente familiare, come strumento di riequilibrio ed equità sociale.

Si tratta, di questioni annose ed incancrenite che oggi ci inchiodano nella stagnazione. Su questo programma, il gruppo Comunità e Futuro, si rende disponibile per contribuire a creare le condizioni per una svoltaNoi non cerchiamo posti QUINDI, NOI SIAMO PRONTI A PARTECIPARE AD UN TAVOLO PROGRAMMATICO, CON CHI E’ DISPONIBILE, A PARTIRE DA QUESTA AGENDA.  

 

COMUNITA’ E FUTURO

Post scriptum:

Ci sono persone che si illudono di poter ripristinare ‘verginità perdute’  facendo  largo uso della doppia morale farcita, naturalmente, di bugie raccontate dentro il venticello della calunnia ritagliandosi, persino, il ruolo di corsaro nel mare agitato della politica locale. Una antica tradizione che si nutre dell’invidia. Se qualcuno si è illuso di piegarci, con pacatezza diciamo che con noi non attacca. Le leggende metropolitane sui rossi e neri ci rammentano recenti evidentissimi fatti pubblici dove mischiare il rosso ed il nero è risultato comodo per comporre una lista pur di ottenere finalmente una disperatissima candidatura a Sindaco (gli amori ritornano se ci sono stati ... quindi scomodare Venditti appare fuori luogo come chi perde la memoria!!!). Storie di ordinaria follia che ci inducono a dire, con Flaiano: “ ..che la situazione politica…. è grave, ma non è seria”.


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