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Pubblicato in data 4/5/2020 ● Click 967

"Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di Luis Sepulveda


Maria Antonietta Cacchione © FUORI PORTA WEB

Il famoso e talentuoso scrittore, poeta,sceneggiatore, regista Luis Sepulveda, recentemente scomparso, ha pubblicato 20 romanzi.
Il romanzo di esordio "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore " uscito nel 1989, pubblicato in Italia nel 1993, ricevette il premio Tigre Juan appassionando milioni di lettori.
Il libro racconta la storia del vecchio José Bolivar Proano che vive ai margini della foresta amazzonica ecuadoriana conservando i ricordi della moglie prematuramente scomparsa e la lettura di tanti tristi libri d'amore.
Nella sua mente, nel suo corpo e nel suo cuore custodisce un tesoro inesauribile per aver vissuto dentro la grande foresta insieme agli indios Shuar imbevendosi dei ritmi e dei segreti della natura mostrando rispetto degli usi e costumi degli abitanti del posto.
Il romanzo, con uno stile semplice, diretto, scorrevole, con una trama ben congeniata, rappresenta un inno alla vita,alla natura, alla libertà, all'amore per la cultura e per le persone. Nel libro è espressa una decisa e forte denuncia nei confronti dei coloni senza scrupoli che distruggono la foresta per dare spazio a colture e allevamenti.
Il protagonista José Juan Proano, "leggeva attentamente, mettendo insieme le sillabe, nominandole a mezza voce come se le assaporasse, e quando dominava tutta quanta la parola la ripeteva di seguito. Poi faceva lo stesso con la frase completa e così si impadroniva dei sentimenti e delle idee plasmati sulle pagine".
La lettura, inebriandolo, lo aiutava a dimenticare la barbarie umana.
Sepulveda si è sempre battuto in difesa dei diritti umani subendo processi e prigionia, lottando per la difesa della foresta amazzonica nella quale ha vissuto 2 anni in esilio dopo il carcere per essersi ribellato alla dittatura di Pinochet.
Purtroppo la situazione della foresta amazzonica è peggiorata ulteriormente.
In un recente editoriale pubblicato su Scienze Advances, i due scienziati Thomas E. Lovejoy e Carlos Nobre hanno affermato che la foresta amazzonica è vicino a un punto di non ritorno, sarebbe prossima a diventare una terra arida simile alla savana africana a causa degli incendi per fare posto a terreni agricoli, miniere e allevamenti.
Nel 1919 sono stati registrati 195.000 roghi, e nell'arco di circa venti anni sono stati distrutti il 17% degli alberi.
La riforestazione per ovviare al triste fenomeno è avversata dal presidente Bolsonaro e attualmente non esistono dei piani in merito.
Speriamo che le voci accorate di tanti esseri umani e scienziati vengano accolte al fine di restituire alla natura i suoi spazi e all'uomo la volontà di vivere senza sfruttare e depredare gli esseri umani.


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