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Pubblicato in data 23/1/2020 ● Click 3461

Michele Carunchio, tra arte, cultura e fede…


Antonio Sisto © FUORI PORTA WEB

Michele Carunchio è nato a Guglionesi nel 1876. Suo padre si chiamava Luigi Carunchio, si sposò con Paola Tilli dalla quale ebbe tre figli, tra cui Michele.
Appena adolescente, Michele, dopo la morte della madre e le seconde nozze del genitore, si trasferì, con parere non del tutto favorevole del padre, a Napoli. Arrivato in questa metropoli, ovviamente, trovò un “mondo” totalmente diverso da quello nel quale era abituato a vivere. Napoli, la “capitale del sud “, era una realtà piena di novità e di stimoli. Condizioni queste che “avvolsero” il giovane e attento “guglionesano” e lo orientarono alla vita in maniera totalmente inusitata. Abbracciò la fede Cristiana Evangelica Valdese, in seguito, a Guglionesi, aprì la chiesa e la guidò per lungo tempo come predicatore locale (Presbitero). Imparò il mestiere di tipografo e si avvicinò all’arte della dagherrotipia (fotografia), apprendendone i modi e i segreti che lo resero in breve un provetto professionista. A cavallo dell’ottocento/novecento (1899/1900), dopo il servizio militare, tornò definitivamente a Guglionesi.

Con qualche risparmio di cui disponeva e con l’aiuto dell’abbiente genitore Luigi, nel 1899, iniziò l’attività di tipografo/fotografo. Il successo di questa iniziativa non tardò ad arrivare. Era uno dei primi, non solo in ordine temporale, impianti tipografici del Basso Molise. Solo la “importante” Larino e il capoluogo Campobasso ospitavano fra le proprie mura altre attività similari. Nel 1902, in Largo Garibaldi n° 20, editò il giornale “Vita Nuova” che ebbe, almeno come novità, un buon successo territoriale. Era stampato tre volte al mese.

Michele, nel 1904 si sposò con Angelina Putalivo. Con parte della dote della moglie ampliò lo stabilimento tipografico. Questo, in brevissimo tempo, divenne un’importante realtà, oltre che economica, anche culturale per tutto il territorio Basso Molisano. Nel 1911, sempre come editore/stampatore, pubblicò i giornali “Papparì” e “La Vera Voce”. Erano testate antagoniste fra loro con ideali e ideologie differenti.

“Papparì”, quindicinale indipendente, in breve tempo travalicò i confini del nostro paese per diventare la voce dell’intero Molise. Alla sua realizzazione parteciparono giovani guglionesani di gran valore in campo letterario e giornalistico, tra questi i fratelli Giovanni e Achille Romanelli che divennero, rispettivamente, Presidente della stampa parlamentare e Direttore Generale dell’Agenzia Giornalistica Ansa. Altre furono le pubblicazioni, delle quali in un qualche modo si è persa memoria. Naturalmente, al lavoro di editore/stampatore alternava l’attività di tipografo più in generale. Stampava di tutto per usi commerciali, pubblicitari, uffici pubblici e per i privati. Insomma, le “Arti Grafiche” erano il “regno” della Stamperia Carunchio. Continuò anche con l’attività di fotografo. Moltissimi sono i suoi lavori fotografici ancora presenti negli annali e nelle mostre locali.

Michele, nel 1912 partecipò alla “Exposition Internationale” di Parigi dove, per la sua opera “Photo-Typographique”, ottenne un importante riconoscimento di carattere Europeo. Fu premiato con un diploma e una medaglia d’oro. Tornato a Guglionesi, si mise in contatto con l’ebanista locale Antonio Moro e gli commissionò una cornice degna del premio ricevuto in Francia. Questi, realizzò una cornice artistica contenente sia la medaglia d’oro che il diploma. (Vedi foto).Altre prestigiose opere di Antonio Moro si possono ammirare nelle chiese di Guglionesi : Collegiata di S. Maria Maggiore e S. Antonio di Padova.

Alcuni anni dopo, nel 1934, diede alle stampe il volume, i “Quaderni Turistici”, scritto dal dott. Manfredi Caruso! altro figlio illustre della nostra terra. La Stamperia Carunchio dagli inizi e fino alla fine della seconda guerra mondiale esercitò la propria attività in Largo Garibaldi (ex convento dei Cappucini) ovvero Castellara, dove Michele Carunchio, aveva anche la dimora. In questo posto nacquero i suoi sette figli fra maschi e femmine. Tutti lavorarono nella Stamperia. La mano d’opera non bastava mai. Nei periodi più floridi erano impiegati nello stabilimento grafico fino a trenta unità lavorative. Le figlie, man mano che prendevano marito, si allontanavano dall’attività di famiglia. I maschi Pietro-Guttemberg-Stephenson e Paolo Franklin restarono, invece, a lavorare con il genitore. Questi, quando in età, divennero a loro volta presbiteri della locale chiesa Valdese. Negli anni venti, il maggiore dei due, Stephenson, fu mandato in un collegio Valdese a Firenze per studiare Arti Grafiche e Incisoria. Il più giovane Franklin (purtroppo) appena in età da coscritto fu spedito al fronte. Fra pre-militare, militare, guerra e prigionia, partì nel 1936/37 e rientrò nel 1946. Va evidenziato che ambedue i figli maschi di Michele portavano come nome (non a caso) quello d’illustri tipografi della storia. Lo stesso Michele partecipò, come richiamato, alla prima guerra mondiale e il figlio Franklin (come detto) alla seconda, assieme alle maestranze della Stamperia.

Durante i periodi bellici (1915/1918 e 1939/1945) l’attività, in qualche modo, fu ridimensionata. Dopo il servizio militare, Paolo Franklin, tornò definitivamente a Guglionesi. Il 19 marzo 1975, dalla CCIAA di Campobasso fu insignito dell’onorificenza di Maestro Artigiano.

Francesco, il figlio minore di Franklin, per tutti i guglionesani, “Franchetto”, fine narratore delle vicende della famiglia Carunchio, ha contribuito notevolmente, a far capire il “segno profondo” che questo mestiere, fondato da suo nonno Michele, ha lasciato nella collettività guglionesana. Colgo l’occasione per ringraziarlo, con sincero entusiasmo, mi ha aperto la sua casa, mettendomi a disposizione i suoi ricordi e il vasto archivio fotografico della famiglia Carunchio, rendendo un grande servizio a tutta la nostra comunità.

Michele Carunchio, nel 1949 si spense a Guglionesi, colto da infarto sul posto di lavoro!

I figli continuarono l’attività di famiglia, con la denominazione di “Tipografia F.lli Carunchio”.

La Tipografia Carunchio ha iniziato l’attività nel 1899 ed ha chiuso i battenti nel 2013, a cavallo di tre secoli e, con “solo” 114 anni di vita!

Diploma e Medaglia d’Oro assegnate a Michele Carunchio
alla Exposition Internationale di Parigi anno 1912

(Archivio fotografico della famiglia Carunchio)

Famiglia al completo di Michele Carunchio
(Archivio fotografico della famiglia Carunchio)


Michele Carunchio
(Archivio fotografico della famiglia Carunchio)


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