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CulturaGuglionesi
Pubblicato in data 9/10/2019 ● Click 1673

Dopo l'esposizione d'arte a Matera torna il trittico di S. Adamo nella chiesa Madre


Redazione FPW © FUORI PORTA WEB

Reintegrato nel patrimonio della Collegiata di Santa Maria Maggiore il trittico cinquecentesco "Madonna con Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Adamo di Guglionesi con Pietà in cuspide" (1505, Michele Greco di Valona), che in mattinata è rientrato dalla mostra d'arte internazionale "Rinascimento visto da Sud", esposizione svolta a Matera nell'ambito degli eventi culturali "Matera capitale europea della Cultura".

Il capolavoro d'arte del Cinquecento guglionesano torna così a disposizione del patrimonio cultuale in occasione della 523a ricorrenza della Seconda traslazione delle reliquie di Sant'Adamo Abate (da Campobasso a Guglionesi, avvenuta nella seconda domenica d'ottobre dell'anno 1496), rievocazione che sarà solennemente celebrata con rito liturgico domenica 13 ottobre 2019, nella tradizione storica di Guglionesi nota come la "Festa di Sant'Adamo d'ottobre (o della vendemmia)".

Dopo pochi anni dalla Seconda traslazione delle reliquie di Sant'Adamo Abate, nel 1505 la gloriosa Confraternita patronale di Guglionesi, in un contesto di fermento culturale nell'ambito del rinascimento adriatico, commissionò lo splendido trittico al pittore Michele Greco di origini albanesi e di formazione crivellesca (probabile "famulo" nella bottega dell'autorevole "magister" Carlo Crivelli), e che poi, nel corso dello stesso anno 1505, realizzò altre due splendide opere per il patrimonio dell'arte sacra di Guglionesi.

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NOTA STORICA

Culturalamente l'evento d'ottobre rievoca il ritorno a Guglionesi delle reliquie del santo Patrono a seguito “del saccheggio di Guglionesi ad opera dell’esercito francese di Carlo VIII, nel giorno del Corpus Domini del 1496. Nella stessa occasione forse fu rubato il capo reliquiario del 1153 contenente resti della testa del Santo, oppure, secondo un’altra versione, fu rubata la statua in rame argentato senza il capo reliquiario del de Argentis, che prima del saccheggio fu nascosto dai canonici con tutto il tesoro della Collegiata. Il busto della statua in rame argentato – senza o con l’antico capo reliquiario? – e le reliquie del Santo poste alla base stessa della statua furono abbandonati dall’esercito francese a Campobasso” [Cfr. “Sant’Adamo di Guglionesi. Abate nel monastero benedettino delle isole Tremiti. Aspetti storici, critici e cultuali dall’XI al XXI secolo, Gerardo Cioffari, Luigi Sorella, Palladino Editore in Campobasso, TracciAntica, 2005; "L'episcopato di Termoli nel Cinquecento. Fonti archivistiche , antologia storica e orme culturali. Il teologo Cesare Ferrante alla corte pontificia di San Pio V", Luigi Sorella, Palladino Editore in Campobasso, r. 2017].

I Guglionesani tornarono in possesso delle sante reliquie nella seconda domenica d’Ottobre del 1496 e da allora l’evento storico viene rievocato ogni anno.
 


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