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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 26/1/2019 ● Click 1741

L’anno che è arrivato... tra un anno passerà in attesa di Neverland


Comunità e futuro per Guglionesi © FUORI PORTA WEB

Il bilancio di previsione 2019 approvato dalla maggioranza ( fatta eccezione per la riduzione delle indennità che nulla sposta) ha un impianto identico a quello delle, tanto contestate, amministrazioni precedenti.
Ad un’analisi più dettagliata, sia delle modalità di elaborazione del bilancio che dei contenuti appare evidente che gli annunci di una ‘svolta democratica e partecipativa’ che doveva far ripartire Guglionesi, si sono mostrate, purtroppo, per quelle che erano: mere e demagogiche petizioni di principio.

Infatti, il metodo (che in democrazia è sostanza) utilizzato dalla maggioranza non evidenzia nessuna novità, nessun confronto con l’opinione pubblica né con le minoranze attraverso il lavoro nelle commissioni. Una maggioranza che conferma una chiusura a riccio come se il comune e le politiche comunali fossero “cosa privata”. Per questo il presidente del consiglio bene ha fatto a dimettersi risolvendo una questione che è servita solo a buttare fumo agli occhi.

Le linee programmatiche, alla luce di quanto abbiamo letto, sembrano ignorare i problemi sociali ed economici che investono in maniera negativa da diversi anni la nostra comunità.
Nell’ordine:
- UNA GRAVISSIMA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE che costringe i giovani a cercare lavoro fuori o a stazionare presso le famiglie in attesa di soluzioni che tardano a venire;
- UNA CRISI DEMOGRAFICA che potrebbe portare Guglionesi a scendere sotto i 5.000 ab. nei prossimi 5 anni ed avviare la nostra comunità verso una deriva di spopolamento, invecchiamento e desertificazione sociale;
- UNA CRISI E SOFFERENZA DELLA PICCOLA E MEDIA impresa agricola ed artigianale i cui riflessi si vedono anche nella stagnazione dell’edilizia;
- UNA CRISI DELLE CAPACITÀ DI GOVERNO LOCALE, attardato sulle vecchie logiche della politica ‘redistributiva’ talune volte persino neo-clientelari e familistiche, che è all’origine di una pressione fiscale insostenibile (3 milioni di euro/annui sottratti ai cittadini ed alle famiglie di Guglionesi) per finanziare il funzionamento del comune a fronte di una riduzione della quantità e della qualità dei servizi.
- L’ASSENZA DI POLITICHE DI SVILUPPO e di innalzamento della qualità della vita che si e’ tradotta in negazione di diritti fondamentali: cultura e formazione, sicurezza e salute.
- A fronte di questa situazione occorreva ( ed occorre ...) un’agenda finalizzata a:
- correggere le storture di un sistema di prelievo fiscale ( tasse e tariffe) che colpiscono in maniera indifferenziata le famiglie, in particolar modo , quelle più povere;
- aumentare l’efficientamento delle strutture pubbliche attraverso politiche innovative nel campo del risparmio energetico, dei consumi idrici, della gestione di rifiuti. Procedendo nel contempo ad un ridisegno della struttura amministrativa con accorgimenti e provvedimenti di aumento della produttività attraverso nuovi sistemi e strategie organizzative;
- utilizzazione razionale e socialmente utile degli spazi sociali e culturali atti a rigenerare coesione sociale attraverso politiche attive di contrasto alle solitudini , coinvolgendo le diverse componenti sociali in attività di fruizione e produzione culturale e sociale;
- creazione di un sistema di interazione con il privato sociale e l’associazionismo impiegando risorse per mobilitare la disponibilità e le competenze di cui sono portatori, da utilizzare come leve per l’innalzamento della socialità e dell’efficienza dell’azione pubblica.

Dunque una sussidiarietà non predicata..., ma praticata. Una politica per la famiglia concreta e non declamata facendosi ispirare, realmente, dai principi della dottrina sociale della Chiesa.
Questi erano e continuano ad essere i temi che caratterizzano questa fase politica, apertasi all’indomani della grande crisi del 2008, dei quali la compagine amministrativa a guida Bellotti, se da una parte, ovviamente, non ne è responsabile, dall’altra sembra, ignorare. Impostando un’azione come se vivessimo in un’altra epoca ed un altro paese.
Dunque, ciò che è preoccupante rilevare è il dato di una amministrazione che sembra incapace di elaborare risposte all’altezza dei problemi e si limita ad esercitare un volontarismo per dimostrare... non è dato sapere cosa. Infatti, le linee di indirizzo programmatico riportate nella relazione al bilancio abbondano di proclami generalissimi: rilancio del turismo e della cultura, rilancio del centro storico, politiche sociali e della salute, politiche per i giovani e così via senza indicare risorse finanziarie e piani di azioni puntuali per raggiungere concretamente gli obiettivi derubricati a desideri che ricordano l’isola che non c'è di Neverland.

Se questo è l’approccio, il disegno che ha ispirato il bilancio di previsione è largamente al di sotto dei bisogni delle persone in carne ed ossa che continuano ad abitare in questo comune.
Noi siamo convinti che una nuova politica di bilancio era nelle possibilità e quindi a partire da essa avviare un vero ed autentico cambiamento. Cosa che noi, nonostante tutto, auspicavamo. Anzi eravamo sicuri che l’attuale maggioranza avrebbe cambiato rotta ma ancora una volta è la visione ragionieristica a farla da padrona. Ciò accade quando manca la politica... Quella vera che richiede passione e competenza, conoscenza della realtà ed idee concrete per affrontarla. Elementi questi che nessuna tattica elettoralistica fondata sulla “famiglia numerosa” può risolvere. Ma purtroppo, per il momento, questo ci passa il convento.

Nel frattempo ci vediamo costretti a prendere atto “.. .che l’anno che è arrivato ( tra tendoni e bottiglie di spumante ... finanziati con il fondo di riserva utilizzato per promuovere la vecchia e sempre verde politica del Panem et circenses, su cui stendiamo un velo pietoso ) tra un anno passerà ….. io mi sto preparando è questa la novità. E noi siamo costretti a prolungare l’attesa della novità di una Guglionesi che cambia per ripartire. Abbiamo ragioni per credere, se questa è la partenza, che Guglionesi rimarrà impantanata nei suoi problemi, Le famiglie continueranno a rimanere sole di fronte ad un crisi incalzante che li impoverisce sempre più.

Il cambiamento sociale è uno dei compiti più complicati della politica, per questo è più facile il conservatorismo. Occorre ci sia passione e competenza ma soprattutto occorre sapere dove si vuole andare... ed a noi sembra che il limite più grande di questa amministrazione è la mancanza di una meta, senza la quale, come ci ricorda un antico saggio, non c’è vento favorevole.

Comunità e Futuro per Guglionesi


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