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Caro DirettoreGuglionesi
Pubblicato in data 4/5/2018 ● Click 1342

Dio è morto, Marx è morto e io, non sto tanto bene


Arcangelo Pretore © FUORI PORTA WEB

La citazione è di Woody Allen, regista e tagliente “ humorettista “ e, attiene al fatto che nel tempo storico Dio è morto attraverso il Cristo incarnato e, questo è un fatto; ciò al di là della nichilistica filosofia di Nietzsche o dell’ estensione morale di Dostoevskij che nei “Fratelli Karamazov “ fa dire ad uno dei suoi personaggi “ se… Dio è morto, tutto è possibile! “ Ma anche l’assunto che Marx , nato a Treviri il 5 maggio 1818, è morto a Londra il 14 marzo 1883 , è un fatto ; com’è un fatto che lo stesso , attraverso la sua filosofia economica , nella storia recente del mondo ha improntato le istituzioni politiche ed economiche di larga parte dell’umanità che oggi grosso modo si trova ad essere suddivisa in Primo Mondo di influenza Liberal-capitalistica , Secondo Mondo di influenza Social comunista, a seguire il Terzo Mondo , con caratteristiche ibride , talvolta autoritarie e perfino dispotiche , spesso soggetto a neo costituite istituzioni statuali che ancora scontano la pesante eredità di un colonialismo occidentale che si è dimostrato : impositivo, asfissiante ,non di rado di rapina economica delle materie prime dei territori assoggettati . E io, non sto tanto bene!? La locuzione non è riferibile al mio stato di salute ( tranquillizzo il mio potenziale gruppo di gentili lettori/ lettrici ) , ma è da ricondursi ad una specie di disagio politico-esistenziale che non mi rasserena , come in modo similare non credo rassereni i più . Il disagio è piuttosto contingente ed è in qualche modo associabile ai recenti ( scarsamente utilizzabili per la formazione di un Governo credibile) i risultati elettorali politici nazionali ; una specie di insofferenza ancor più accentuata dai sorprendenti risultati elettorali di cui il nostro Molise ha fatto sfoggio nazionale . La nostra , la più piccola delle regioni a statuto ordinario, elevata agli onori della cronaca per via delle auspicate , sterzanti indicazioni nazionali che i risultati delle elezioni avrebbero potuto dare ; questo , ovviamente , prima del voto ! Sembrava … solo qualche settimana fa, perfino che l’orientamento degli esiti elettorali potesse essere a tal punto indicativo da poter influire sull’asse politico che i principali attori politici usciti vincitori dalla tornata elettorale delle politiche, impaludati in una poco edificante situazione di stallo tentavano di superare formando , finalmente , un Governo della nazione . Ma , ad elezioni avvenute, anche in ragione del rovesciamento regionale percentuale dei risultati delle formazioni più rappresentative : Centro-destra e 5stelle , rispetto alle politiche del quattro Marzo il nuovo riorientamento politico regionale ha portato ulteriore confusione nel già confuso quadro politico nazionale , ritornando la Regione il giorno dopo le elezioni nell’oblio in cui da decenni, anche in ragione della debole rappresentatività della sua classe politica dirigente , è confinata a livello nazionale. E qui , allo scopo di sviluppare la tematica iniziale, mi è d’obbligo ricollegarmi allo scritto pre-elettorale del nostro Parroco don Gianfranco Lalli apparso sul blog FPW nel quale , mi pare , sollecita in modo energico e a trecento sessanta gradi i futuri aspiranti politici cattolico-cristiani, spronandoli a recuperare la loro coerenza valoriale a cui in quanto cristiani dovrebbero essere spontaneamente tenuti ( vocati ) e, senza mezzi termini, li invita ad uscir fuori dall’ abituale, storica, consolidata doppiezza comportamentale , per la verità non scevra da ipocrisia, che in passato ha visto più di un politico , da una parte impegnarsi in alcuni ambiti istituzionali secondo i dettami della Chiesa e dall’altra ha visto la stessa persona laicamente impegnata in politica , per perorare ( e anche votare) tematiche in termini valoriali e morali diametralmente opposte . Ma tale doppiezza comportamentale : una misura per la Chiesa , un’ altra per lo Stato , non attiene solo a coloro che si candidano in politica poiché comportamenti a due dimensioni sono facilmente estensibili anche all’ indifferenziata e anonima moltitudine di cittadini . Infatti non ci sarebbe stata la Legge sul divorzio , le Legge sull’ aborto e di recente la legge sul Biotestamento se la maggioranza dei politici ( e dei cittadini ) non l’avessero voluta ed approvata , così come ha stabilito in passato a maggioranza ed a conferma il popolo votante anche attraverso l’istituto del referendum . D’altronde a considerare le leggi immanenti di cui si dota uno Stato , prendendo di nuovo ad esempio quella sul divorzio o sull’aborto ( le due leggi maggiormente avversate dalla Chiesa) , il fatto che le stesse siano vigenti non impongono ad un cattolico rispettoso dei valori della famiglia o della vita di avvalersene ( se sono credente , rifletteva U. Eco in un suo scritto sull’argomento, non faccio valere né l’una né l’altra legge che da cattolico coerente mi è invisa e che magari attivamente contrasto ( lo stesso dicasi per il biotestamento ) . Inoltre c’è da rilevare che all’epoca della l’approvazione della legge sul Divorzio c’era un governo a guida Democristiana ( Emilio Colombo ) , mentre oggi , dopo la dissoluzione della DC , il simbolo dello Scudo crociato , rimpicciolito, è addirittura diventato residuale e vessillifero resiste come logo nel nostro Molise nel partito : “ Unione di Centro” , che a malapena è riuscito ad eleggere un consigliere regionale. Da questo si trae facilmente che i valori cattolici-cristiani cui dovrebbero ispirarsi i candidati a qualsivoglia carica politica istituzionale ( i quali , si suppone nella quasi totalità hanno preso i sacramenti canonici di rito , come facilmente si potrebbe evincere scorrendo i registri parrocchiali ) restano comunque subliminali e al giorno d’ oggi non costituiscono più elemento fondante e dirimente per l’appartenenza politica. Non stanno meglio i partiti e i partitini ex PCI (la cui frammentazione è riscontrabile nella diversità dei simboli con cui si sono presentati alle elezioni ) i quali non ripropongono più la desueta “ falce e martello” ( la tecnologia si è evoluta!) e neppure il sole nascente dei socialisti . Dopotutto , anche il Centro -Sinistra molisano , pur avendo governato la Regione è riuscito ad eleggere solo due candidati ! E’il segno dei tempi ! Com’è segno dei tempi il fatto che la Lega ( Nord) nel nostro Sud molisano è riuscita a piazzare due consiglieri regionali , per giunta donne ! Come dire il meglio dell’evoluzione paritaria della politica è stato conseguito dal partito leghista . Dal punto di vista del comportamento politico quell’8,23% dell’elettorato che ha votato Lega( Nord) è a rovescio paragonabile ad un’ipotetica Lega Sud che qualora si presentasse a Milano riuscisse far eleggere due o più Consiglieri a Palazzo Marino ! ( non accadrà ; eppure ce ne sarebbero i presupposti e l’ improbabile rappresentanza sarebbe perfino politicamente proporzionata al peso immigratorio ; più credibile , rispetto allo sbalorditivo risultato elettorale molisano della Lega ( Nord ), visto che sono iscritti all’anagrafe di Milano tantissimi meridionali ! Ma tant’è noi molisani siamo soliti stupire e capaci di fare cose incredibili , riuscendo comunque sempre ad essere gli ultimi della classe delle Classi politiche, contrariando perfino la banale normalità degli accadimenti . alle recenti votazioni ha avuto invece uno straordinario successo alle Regionali in Friuli la Lega Nord a , ma ciò è coerente con la sua non ripudiata secessione dal resto dell’Italia ; ma il nostro Molise da chi deve separarsi ? Da sé stesso?... un classico disturbo bipolare collettivo (inteso come volubilità nel cambiare opinione ) Probabilmente il risultato a marchio leghista è stato un voto” di pancia “che ha consegnato una parte del Consiglio oggi colonizzato dalla Lega ad un gongolante Salvini : un comiziante di talento ( come del resto lo era Matteo Renzi ; che ha avuto il grande merito di aver affossato , trascinando nella sua “debacle “personale il Pd ; votando probabilmente ,( perdurando le sotterranee lotte intestine attuali), all’estinzione un partito che pure avrebbe potuto, se solo avesse voluto, attingere linfa vitale da solide, profonde radici politiche e intellettuali ( Togliatti, Longo , Berlinguer) E, tornando all’assunto iniziale . Dio è morto ? la perentorietà dell’affermazione si può comunque stemperare nel più calmierato , ma evidente , attuale ritrarsi di Dio dal mondo avendo di fatto il cristianesimo dalla sua parte almeno duemila anni di storia che hanno improntato le civiltà che si sono storicamente avvicendate in più parti del globo terrestre . Ma, anche il marxismo è moribondo o è stato largamente , sapientemente surrogato ; sopravvive camuffato là dove è stato realizzato e “vetrinizzato” dagli Stati “ socialisti” , Repubblica Popolare Cinese in testa , i quali con ostentazione ne esaltano i simulacri. Ed è in ragione di questo, attivo, oramai inestricabile compenetrarsi degli opposti che il sociologo Claus Offe può affermare nel suo “Lo Stato nel capitalismo maturo” ( Etas Libri), che la “ teoria delle società industriali “ , prescinde dalle differenze di ciascuna formazione economico-sociale , (prescinde) dal ricercare se si tratta di capitalismo o socialismo , assumendo cioè il punto di vista della teoria della convergenza fra capitalismo e socialismo “ . E perché mai , incalzando l’affermarsi del pensiero unico che struttura oramai sia ad Occidente che ad Oriente la società, l’aspetto politico-economico che ne deriva dovrebbe mettermi a disagio ? Perché oggi , purtroppo , mette a disagio sia l’evidente ininfluenza sulla condotta umana dell’assolutismo morale che storicamente è stato messo in campo dalla religione ( che nel tempo lungo della sua Storia con il rinvio a giudizio ed eventuale relativa condanna nell’aldilà, ha quantomeno calmierato le cattive condotte umane ) sia il tollerante relativismo etico di volta in volta scritto nelle immanenti Leggi dello Stato , degli Stati ; come dire : tutte le condotte relativizzate alle culture di appartenenza sono accettabili , purché non danneggino gli altri . Sia l’assolutismo che il relativismo etico di fatto oggi sono statti superati dal pensiero unico post-moderno ricondotto per lo più ad un’unica dimensione : quella economica- finanziaria che sempre più lascia poco spazio sia alla dimensione caritatevole della Chiesa sia al Welfare degli Stati spingendo verso un liberismo estremo che mette in campo risvolti etici di aggressivo disprezzo per coloro che non sono dal punto di vista economico “all’altezza dei tempi” , incattivendo e acuendo in tal modo i conflitti sociali . Una dimensione totalizzante che ingenera un non trascurabile preoccupante risvolto etico negativo che purtroppo coincide oggi con il diritto del più forte ( né è chiara dimostrazione l’arroganza d D. Trump, che licenzia chi non è con lui concorde, che ha avuto una condotta morale privata quantomeno discutibile e che rimuove un Procuratore che lo inquisisce ( non come Nixon che per le intercettazioni è stato costretto a dimettersi ). Non sto tanto bene ( sempre dal mio punto di vista) anche perché come accade a ciascuno di noi , la nostra biografia presente è anche dovuta al nostro tempo esistenziale trascorso e, se in passato tra le categorie politiche che ho condiviso vi erano generalizzazione ed inclusione integrate da una chiara democratizzazione dei conflitti delle classi sociali nel segno di un’attenuazione delle contraddizioni ( e degli antagonismi ), nel segno del più” ben-essere” per molti , oggi mi trovo a vivere un dilagante “ ben-avere” per pochi e un incipiente” mal-essere” soprattutto per tanti giovani le cui opportunità sono state falcidiate dalla globalizzazione dei mercati delle merci , dalla globalizzazione del mercato del lavoro e perfino dalla globalizzazione culturale . E come potrebbe questa evidente perdita di orizzonti politici e culturali non mettere a disagio ?... se il futuro si basa spesso quasi esclusivamente sull’aggressivo pragmatismo del presente , rendendo ininfluente il passato nel prefigurarlo, sminuendo talvolta, per opportunismo , perfino la propria biografia , che piaccia o no , per certo, l’abbiamo fin qui vissuta.


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