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PoliticaGuglionesi
Pubblicato in data 17/2/2018 ● Click 2149

Una proposta per ritrovare la strada del bene comune


Gianfranco Del Peschio © FUORI PORTA WEB

Guglionesi nella prossima primavera si giocherà la possibilità di riavviare la crescita e lo sviluppo auto-sostenibile del territorio. Ma occorrerà promuovere:
- una nuova leva di amministratori vocati al bene comune, aperti al dialogo sociale e politico e lontani dai pregiudizi ideologici pronti ad impegnarsi e lavorare per il rilancio civile della nostra comunità in rappresentanza delle forze disponibili a sostenere un radicale cambio di rotta. Solo così sarà possibile fermare la deriva di spopolamento e desertificazione sociale e produttiva.
- Una nuova prassi politico-istituzionale trasparente ed autenticamente democratica che rimetta al centro l’idea di territorio come bene comune.

L’esatto contrario di quanto è accaduto negli ultimi anni. Certe diagnosi e bilanci propagandati sui giornali locali, con l’unico scopo di ricrearsi una verginità, oltre ad attardarsi su visioni prive di ambizioni, mostrano una distanza siderale con il dato di realtà (la Guglionesi reale) e con ciò che è necessario fare.
Per questo occorre una fase di discontinuità culturale e politica.
A leggere certe dichiarazioni si coglie smarrimento e mancanza di bussola. A Guglionesi è necessario creare le condizioni e le giuste relazioni per un grande rilancio della politica di investimenti abbandonando la logica della politica come promessa senza indicazioni di copertura e come mera propaganda.

E’ evidente che un rilancio degli investimenti richiede una seria politica di bilancio introducendo idee nuove, sia dal lato delle entrate che di quello della spesa.
- Dal lato della spesa, è necessario sviluppare un’azione di depurazione dagli sprechi, dalle inefficienze e dalla mancata trasparenza. Dunque, bisogna ritornare alla legalità liberando il paese da una spesa orientata politicamente verso i fidelizzati. Da questo punto di vista ci sono diverse urgenze. Dalla riprogettazione della gestione dei servizi di manutenzione e cura del territorio ( rifiuti, verde pubblico, depuratore, viabilità, ecc) ai nuovi metodi di approvvigionamento energetico ed idrico finalizzati alla riduzione significativa dei costi. Insomma, occorre procedere ad un efficientamento generale della gestione.
- Dal lato delle entrate, occorre porre fine alla logica di operare, in maniera indiscriminata e lineare, solo sul prelievo fiscale. E’ tempo che si introduca il ‘quoziente familiare’ e la proporzionalità nella determinazione del carico fiscale che dev’essere commisurato alle fasce di reddito per l’accesso ai servizi comunali o per ottenere benefici. Introducendo i principi di equità.

E con un lavoro puntuale e certosino di riduzione dei costi sarà possibile un complessivo abbassamento della pressione e la introduzione di una fiscalità locale di scopo da utilizzare per orientare lo sviluppo.
Nel contempo è urgente dotarsi di una progettualità-per-lo-sviluppo, nell’ottica di accettare la sfida della qualità e della sostenibilità.
Quindi, occorre dotarsi di un piano strategico di comunità decennale dove i diversi piani della vita civile ed economica trovino la loro giusta considerazione e rilevanza incentrato sul pieno utilizzo delle risorse di cui dispone il territorio, tutelandole e valorizzandole.
Attingendo: ai fondi strutturali, alle altre risorse nazionali ed europee ed alle risorse di bilancio (che continuano ad essere oltre 3 milioni di euro annui totalmente in carico alla comunità).
Ovviamente, essenziale risulterà lo svecchiamento dell’attuale apparato amministrativo rendendolo funzionale a questo scopo. Aggiungendo figure fresche e competenze nuove per rendere possibile la trasformazione della macchina amministrativa adeguandola alle nuove funzioni del comune come strumento di propulsione dello sviluppo economico e civile. In questo modo sarà possibile operare una riconversione di risorse per sostenere un rilancio degli investimenti e della comunità.

Lo storytelling sulle sorti magnifiche e progressive della Guglionesi degli ultimi anni ( che qualcuno và propagandando ad uso delle proprie ed esclusive ambizioni personali) ignora la drammatica situazione di disgregazione che vive la comunità ( in particolare i giovani e le loro famiglie ed una piccola media impresa al collasso ed in grande sofferenza) ed il territorio (vulnerabilità idrogeologica, trasformazioni paesaggistiche, rinaturalizzazione incontrollata e perdita dei valori antropici che hanno investito gli insediamenti abitativi, il borgo antico ed le infrastrutture storiche). Tutto questo ci dice e ci racconta di un paese impoverito e rende evidente la necessità di cambiare con un progetto credibile di rinascita.

L’unica soluzione è quella di una lista civica incentrata sui programma fatta di donne e uomini liberi mossi dall’impegno a realizzare il bene comune. E’ ovvio che lo sviluppo di tale lista non potrebbe altro che seguire una traiettoria logica, allineando in ordine di importanza:
- il programma incentrato sul diritto ad avere diritti ( scuola-cultura, salute, casa, servizi moderni ed efficienti, ecc) definendo, nel contempo, una strategia precisa di copertura finanziaria: reperimento dei fondi, razionalizzazione della spesa, redistribuzione equa del carico fiscale, universalizzazione dell’accesso ai servizi,
► la squadra: fatto di persone disinteressate e vogliose di impegnarsi per il bene comune, ridando dignità all’impegno politico,
► il capo-squadra: la persona più capace di esprimere la sintesi reale tra i partecipanti.

Gianfranco Del Peschio


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