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Statue parlanti: a Petacciato mostra fotografica sulle statue di san Rocco in Molise
Una location d’eccezione accoglierà la mostra dal titolo: Statue parlanti
mostra fotografica sulle statue di san Rocco in Molise la cripta della
medioevale chiesa di santa Maria a Petacciato.
La mostra sarà inaugurata martedì 6 agosto 2024 alle ore 19.00 e rimarrà aperta
fino al 7 settembre dalle ore 21 alle ore 23.00.
Tra volte e colonne medioevali, di quella che doveva essere uno dei primi
insediamenti benedettini prima dell’anno mille a Petacciato, l’associazione
culturale parrocchiale amici di san Rocco propone una mostra finalizzata a
conoscere meglio la vita e le opere di san Rocco.
Il Molise, regione autonoma dal 1963, annovera 136 comuni piccoli e grandi. Sono
tante le statue lignee venerate nei comuni molisani a significare la devozione
verso il santo.
Le statue proposte durante il percorso sono di 23 paesi diversi si evidenzia la
bellezza dei manufatti, la devozione e l’estro degli artisti.
Il culto di san Rocco dopo la metà del ’400 si diffuse per tutta Europa
cristiana. La venerazione di san Rocco è legata alla protezione contro i casi di
peste, colera e ogni malattia infettiva.
La parrocchia di Petacciato sin dalla sua fondazione (1853) è dedicata a san
Rocco; nel 1880 circa i D’Avalos commissionarono un’artistica statua del santo
pellegrino ai maestri cartapestai di Atessa: i fratelli Falcucci,
successivamente fecero realizzare anche la statua di san Sebastiano (1892).
Prima di san Rocco il protettore contro la peste era san Sebastiano molto famoso
nel medioevo, il terzo patrono di Roma dopo i Santi Pietro e Paolo.
A Guglionesi si può ammirare un trittico, Madonna della Misericordia o delle
Grazie, tra i santi Sebastiano e Rocco, l’opera è del 1505 attribuita Michele
Greco da Valona.
Probabilmente a seguito di numerosi lutti dovuti alla peste degli inizi del ’500
un devoto facoltoso fece realizzare la preziosa tavola.
Attraverso le statue di san Rocco veniamo a conoscenza di come le comunità
molisane omaggiavano il santo conferendogli il titolo di patrono o di compatrono
della comunità. È il caso di Petacciato, Palata, Montemitro, Ripabottoni,
Montelongo, Ferrazzano, Monacilioni etc… in altre comunità san Rocco è
compatrono o molto venerato.
La presenza di una statua racconta la devozione verso il santo che per secoli ha
accompagnato la pietà popolare non solo per chiedere la protezione contro la
peste e il colera ma anche per ravvivare il senso della carità e l’aiuto ai
poveri.
Le statue, infine, ci parlano dell’estro artistico di tanti scultori del legno,
veri e propri maestri che interpretando la vita di san Rocco hanno «creato»
opere d’arte che il popolo ha assunto come «pezzi» di storia e di devozione.
In quei volti gli artisti hanno come ri-scritto la devozione di un popolo che
affidava a san Rocco le sorti della comunità.
Sono statue narranti, parlano al di là della bellezza estetica di profonda e
umile fede popolare che in san Rocco riscopre l’amore a Gesù e alla Chiesa.
La mostra ha un duplice scopo: riscoprire le bellezze artistiche dei nostri
paesi anche quelli più piccoli e ripercorrere la vita e le opere del santo
secondo le più antiche agiografie di san Rocco.
I testi proposti sono tratti dal libro di don Mario Colavita: San Rocco dalla
peste alla pandemia, culto e devozione a Petacciato che sarà presentato a
Petacciato il prossimo 8 agosto.
MA_Petacciato_Statue Narranti.png
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