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30/11/2021
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Larino
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Redazione MA
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Eventi
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XXI edizione incontro con associati Vivaluva e Terra Sana Molise
[Aristide Vitiello] - L’Associazione Vivaluva (Presidente Attilio
Amicone - Confaloniere Antonio Del Vecchio – Gran Taverniere Aristide Vitiello e
l’associazione Terra Sana Molise (Presidente Aristide Vitiello), il 4
dicembre 2021 alle ore 10,00 a Madonna di Canneto intendono dimostrare il perché
il Molise (non) esiste.
Perché è un territorio caratterizzato da un fascino senza tempo. Le vie della
transumanza che anticamente portavano le greggi a svernare nelle Puglie e che
attraversano ancora le colline e le brulle radure che circondano paesini
arroccati sui monti e seducenti castelli medievali.
Perché le spiagge, come quella di Campomarino, Petacciato e Marina di Montenero
di Bisaccia, litorali tranquilli e facilmente raggiungibili, per gli amanti del
relax e della buona cucina alla ricerca di una vacanza indimenticabile.
Per le escursioni e trekking, in Molise è possibile in una delle molteplici
riserve e aree protette, le prime istituite in Italia nella zona più interna
della regione, come quella di Montedimezzo e Collemeluccio, oltre all’Oasi WWF
Guardaregia di Campochiaro e, naturalmente, il Parco Nazionale.
Ma (non) esiste per le eccellenze enogastronomiche che sono rappresentate da
ricette e prodotti tipici della cucina tradizione contadina. Piatti saporiti e “rubusti”,
che riflettono la cultura culinaria di genti dedite al lavoro e rispettose della
stagionalità.
Cosa dire (o non dire) del capofreddo o “coppa molisana”, un salume aromatizzato
con alloro, finocchio, aglio e peperoncino, la ventricina di Montenero di
Bisaccia, un alimento “reale”, perché inventato, secondo la tradizione, in onore
di Federico II di Svevia e del formaggio caprino di Montefalcone del Sannio, del
Farro dicocco con tre varietà molisane, i fagioli di Riccia e il mais
Agostinello, che dire (o non dire) della pasta come i fusilli che molti sanno di
origine molisana. Non parliamo del nostro tartufo con produzione che raggiunge
quasi la metà della produzione italiana.
Il VINO, sapore autentico della tradizione del Molise con la sua Tintilia, un
vitigno coltivato da secoli nella regione, e recuperato, come nel caso del farro
dicocco, da una prematura estinzione. La sua valorizzazione contribuisce oggi a
far conoscere la sua terra d’origine nel mondo, grazie al lavoro e all’impegno
di molte realtà agricole e istituzionali locali.
Per tutto questo meglio che il Molise (non) esista.
Il 4 dicembre a Madonna di Canneto, splendido santuario molisano, si parlerà
della vite e del vino una storia enologica del Molise. Il Lavoro approfondito e
documentato del Prof. Sebastiano Di Maria, studioso e docente di enologia,
presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale di Larino, si cimenta con le fonti e
la narrazione storica, presenta la vite e il vino sul lunghissimo periodo, così
come si sono venuti evolvendo nella concreta realtà molisana, già da prima delle
popolazioni sannitiche, come dimostrano le testimonianze paleobotaniche e i
ritrovamenti archeologici, fino agli albori del Duemila quando prende corpo una
rinascita dell’enologia regionale grazie soprattutto alla reintroduzione della
Tintilia.
In questa meravigliosa XXI edizione di incontri con le associazioni Vivaluva e
Terra Sana Molise, insieme al personale, operatori forestali e associazioni
ambientaliste della regione Molise, si vuole conoscere questa storia magica del
Molise e lo farà anche con la partecipazione e l’intervento del Prof. Sebastiano
Delfine dell’Università del Molise, ormai naturalizzato molisano e che esiste.
MOLISE ADRIATICO - LIBRO DI SEBASTIANO DI MARIA - LA VITA E IL VINO.jpg
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