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21/6/2017
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Termoli
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Diocesi Termoli-Larino
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Libro
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1710
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Storia delle Diocesi di Termoli, Larino e Guardialfiera, nel libro di Giuseppe Mammarella
Una nuova pubblicazione dal titolo Profili biografici, icone e blasoni dei
Vescovi di Larino, Termoli e Guardialfiera, si aggiunge all’elenco di quelle
prodotte da Giuseppe Mammarella, Responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di
Termoli-Larino.
L’Autore, come ricorda il Vescovo mons. Gianfranco De Luca nella sua
presentazione, “con passione certosina scava nel passato inanellando, come tanti
grani di un rosario, i nomi e le storie (con diverse novità) dei Presuli che
hanno retto le tre diocesi di Larino, Termoli e Guardialfiera, oggi racchiuse in
un’unica realtà, dando anche a tanti di loro un volto e l’arme episcopale,
frutto di una lunga e paziente ricerca”.
Questo nuovo lavoro di Giuseppe Mammarella, che ha ottenuto il riconoscimento di
pubblicazione d’interesse culturale da parte della C.E.I. (Conferenza Episcopale
Italiana), si avvale della prefazione di Pasquale Corsi, Professore Ordinario di
Storia Medioevale all’Università di Bari (dove insegna anche Storia Bizantina),
nonché Presidente della “Società di Storia Patria per la Puglia”.
Il Prof. Corsi, che fa anche parte di vari centri culturali tra cui quello degli
“Studi Storici della Chiesa di Bari”, nella sua prefazione così si esprime:
“L’esame del testo preparato da Giuseppe Mammarella è stato per me coinvolgente
da parecchi punti di vista, certamente ben al di là dell’interesse che un
lettore, anche se in vario modo esperto circa le tematiche trattate, può provare
scorrendo le pagine del libro in questione. Cercherò di spiegarne in breve le
motivazioni, sia quelle più strettamente personali sia quelle di carattere
generale.
Mi permetto di cominciare dalle prime, che si collegano alle vicende di un
territorio a me molto caro e abbastanza frequentato sin dagli anni della mia
infanzia, almeno per quanto riguarda alcuni circoscritti ambiti. Non posso
infatti dimenticare che la mia famiglia è originaria di Casacalenda, un dato di
fatto che mi ha permesso di conoscere direttamente (sia pure in modo saltuario e
spesso occasionale) gran parte dei luoghi menzionati in questa ricerca, che
comprende in pratica tutta la fascia del Basso Molise. Questa ‘familiarità’ di
per sé potrebbe significare poco ai fini della valutazione di una ricerca
storica, ma in concreto aiuta lo studioso (e non solo) a meglio comprendere
eventi e personaggi, collocandoli in una più adeguata dimensione geografica ed
ambientale, che si accompagna di pari passo a quella cronologica […].
A tutto ciò, cui ho fatto cenno in maniera estremamente sintetica, si aggiungono
ulteriori motivazioni, collegate ad esperienze di ricerca da me compiute,
soprattutto in riferimento alla Puglia ed all’epoca medievale. Posso quindi
dichiarare a ragion veduta che il lavoro compiuto da Mammarella è sicuramente
faticoso da compiere, ma costituisce una tappa ineludibile per fare il punto
circa le conoscenze già acquisite e aprire nuove prospettive di ricerca […].
Il volume è diviso in quattro parti: diocesi di Larino (secoli V-XX), diocesi di
Termoli (secoli X-XX), diocesi di Guardialfiera (secoli XI-XIX) e diocesi di
Termoli-Larino (nata il 30 settembre 1986). Ogni capitolo apre con un’ampia
scheda storica introduttiva e prosegue con la biografia di tutti i presuli,
ovviamente di cui si ha memoria. La novità assoluta consiste nell’aver
affiancato alla breve narrazione di vita dei pastori, le icone (immagini di
vario genere) e gli stemmi da loro assunti durante l’episcopato.
Per ciò che riguarda l’iconografia e l’araldica, risulta più corposa la parte
legata a Larino (34 icone e 62 blasoni), seguono nell’ordine Termoli (27 icone e
42 blasoni) e Guardialfiera, che comprende anche un paragrafo dedicato ai
vescovi titolari (12 icone e 43 blasoni).
Nell’interessante prefazione del Prof. Corsi si rileva, tra l’altro, che
“realizzare la cronotassi episcopale di un territorio abbastanza ampio, a
partire dalle origini (spesso nebulose e dubbie) per giungere ai nostri giorni,
richiede non solo una paziente erudizione, ma anche la capacità di organizzare i
materiali disponibili e di evidenziarne gli eventuali limiti. L’autore ha
seguito il criterio di procedere ad una sistematica elencazione delle biografie
episcopali, ciascuna corredata di essenziali riferimenti bibliografici e di un
sobrio cenno alle eventuali diatribe interpretative […]. In questa prospettiva
si spiegano le pagine iniziali di ogni singola sezione, nelle quali sono
presentate in maniera sintetica, ma con esemplare chiarezza, le linee-guida di
una evoluzione interna alle singole diocesi, ma sempre collegata al coevo
contesto ecclesiale e sociale”.
Sempre il prof. Corsi conclude il suo interessante intervento con questi
termini: “il lavoro compiuto da Mammarella da un lato costituisce un punto fermo
nella conoscenza storica della vita della Chiesa e della società nel Basso
Molise, in un arco di tempo molto ampio; è anche tuttavia una base di partenza,
estremamente utile, per ulteriori indagini di carattere monografico, finalizzate
a sviluppare gli argomenti che emergono entro il quadro di fondo così ben
delineato in questo libro […]”.
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