[Estratto della ricerca
storico-culturale di Luigi Sorella, “Cesare Ferrante, dal Concilio di Trento
a vescovo di Termoli in Guglionesi”, in Archivio della famiglia Luigi
Sorella]
Nella Diocesi di
Termoli-Larino il 26 gennaio 2014 ricorre il 450° anniversario della fondazione
del Seminario diocesano di Larino, da illustri storici ritenuto il primo
della Cristianità.
Il Seminario diocesano di
Larino fu fondato il 26 gennaio del 1564, per iniziativa del vescovo Belisario
Balduino (1555-1591), al termine del Concilio di Trento, ed eretto in un
edificio dietro la cattedrale di San Pardo, nel cuore del centro storico di
Larino.
Il Seminario di Larino è
storicamente “indiziato” di essere il primo della Chiesa Cattolica nel periodo
post Concilio di Trento. Tra i sostenitori della circostanza storica si
ritrovano uno studio giovanile del pontefice Beato Giovanni XXIII e la lettera
apostolica “Summi Dei Verbum” del suo successore, Paolo VI, emanata nel
novembre del 1963.
L’impulso teologico del
concilio tridentino, aperto nel 1545 e, dopo varie interruzioni, conclusosi nel
1563, restituì vigore dottrinale alla “controriforma” della Chiesa Cattolica, in
risposta alla “riforma protestante”. Gli aspetti tridentini alla
dottrina teologica cristiana furono ereditati fino ai concili Vaticano I e II. […]
Nella seconda metà del
secolo decimo sesto, rispetto alla Diocesi di Larino, la Diocesi di Termoli
viveva eventi storici tormentati nella conservazione delle funzioni
istituzionali. Negli ultimi anni del Concilio di Trento alla guida
pastorale della Diocesi di Termoli c’era uno stanco vescovo, Vincenzo Durante
(eletto il 14 luglio del 1539 e dimissionario il 17 agosto del 1565), al quale
successero dapprima il vescovo Marcello Dentice (eletto il 17 agosto 1565 e
scomparso nel 1569) e poi Cesare Ferrante, vescovo di Termoli dal 1° aprile del
1569 fino alla sua morte avvenuta nel 1593. […]
Le invasioni e le
distruzioni saracene, provenienti periodicamente dal mare, avevano più volte
condotto la chiesa diocesana a trasferire temporaneamente la residenza
istituzionale dei vescovi di Termoli verso Guglionesi, cittadina fortificata e
arroccata su una collina, meglio protetta dalle incursioni dei pirati turchi e
non troppo distante dal borgo a vocazione marinara.
Secondo le memorie
capitolari della Collegiata di Santa Maria Maggiore il primo vescovo di Termoli
già residente, agli inizi del XVI secolo, a Guglionesi fu un certo Angelo
Zacchi. Ma non è da escludersi, storicamente, che già prima i vescovi di Termoli
fossero, sul finire del XV secolo, legati a Guglionesi non solo per motivi di
sicurezza, tra i quali “Giovanni
(1497-1509) e
Angelo (1509-17) de
Galionisio”
citati in vari fondi archivistici, e probabilmente originari di Guglionesi,
provando ad interpretare “de Galionisio” come “de Gulionisio”.
Nel suo Viaggio in
Abruzzo (1574-1577) il domenicano Serafino Razzi annota varie notizie sulla
sua visita a Guglionesi, il 23 Giugno 1576, per presiedere alla istituzione
erigente la costituenda congregazione del SS. Rosario a Guglionesi.
È
questa una Terra di circa 600 fuochi: lontana dal mare intorno a otto miglia, in
un colle elevato, di vago sito e di bellissima veduta (…). Insomma Guglianese è
una Terra tanto deliziosa, che i Vescovi di Termoli del Capitanato, a cui ella è
soggetta e diocesana, lasciata per lo più del tempo la città picciola di
Termoli, bagnata dal mare, stanzano in questa Terra, otto miglia, come si è
detto, da Termoli.
In tale contesto storico,
probabilmente, deve ricercarsi la originaria fondazione di un primo seminario
“urbano” nell’ambito del territorio diocesano di Termoli, conseguente alle
prescrizioni dottrinali del concilio tridentino. In effetti, il fervore
artistico che si registrò a Guglionesi, tra gli anni Settanta e gli anni Novanta
del XVI secolo, testimonia un impulso teologico impresso da una qualche figura
culturalmente carismatica e probabilmente dimorante nella cittadina, come la
personalità del vescovo Cesare Ferrante o Ferranzio da Sessano appare rievocare
nel coevo patrimonio storico-archivistico della comunità culturale di
Guglionesi.
Monsignor Cesare Ferrante,
vescovo di Termoli e noto alle cronache storiche quale dotto maestro e illustre
istruttore culturale dei nipoti di due pontefici dell’epoca (Paolo IV e Pio V),
dimorò diversi anni a Guglionesi. Fu lui a commissionare opere di arte sacra per
varie chiese di Guglionesi, tra le quali nel 1572 la pala d’altare dell’Assunzione
nella chiesa dedicata alla Vergine Maria, attribuita alla bottega di Marco Pino
da Siena, e dove il cartiglio dipinto ne rimanda inconfondibilmente la presenza
culturale: DEI GENITRICI ANN. MCLXXII XIII KAL. APR(…) CAESER FERR.
S(…) D. D(…).
Il linguaggio artistico, che
fu argomento teologico di rilancio dottrinale nel concilio tridentino, restituì
forme, immagini e colori alle pagine della Sacra Scrittura. L’antica cripta
medioevale della chiesa di Santa Maria Maggiore in Guglionesi nel Cinquecento si
arricchì di un ciclo di affreschi a partire da scene manieristiche della Genesi,
che hanno una consolidata espressività tridentina e che, benché datati al 1587,
taluni studiosi attribuiscono alla mano dell’artista Donato Decumbertino attivo
alla metà del Cinquecento tra i possedimenti territoriali dei De Capua, tra i
quali rientrò per un arco di periodo anche Guglionesi.
Ma al di là della fattura e
della qualità più o meno autorevole delle committenze artistiche, l’esplosione
culturale del Cinquecento guglionesano in una forma di linguaggio dominato da
una matrice prevalentemente sacra testimonia la vitalità formativa di un centro
urbano predisposto, anche per la presenza quotidiana del suo vescovo diocesano,
all’istruzione della dottrina cattolica. […]
Le memorie capitolari della
Collegiata di Guglionesi narrano del seminario “urbano” fondato, sin dal 1585
(circa vent’anni dopo quello di Larino), dal vescovo di Termoli Cesare Ferrante
o Ferranzio, contemporaneo del vescovo di Larino Belisario Balduino .
Questo
pio e zelante Prelato vedendosi ristretto in un piccolo Paese (Termoli)
abitato da un pugno di popolo smunto e quasi annualmente esposto alle incursioni
de’ Turchi; osservando i titoli e documenti della vecchia Usconio, desiderava
fissare la Sede Vescovile in Guglionesi, luogo più centrale, più popolato, più
ricco, più fortificato, e abbondante d’Istituti scientifici, di Chiese,
Religiosi, Sacerdoti, e personaggi dotti: vi fu un tempo, infatti, che in
Guglionesi si contavano ben 72 Sacerdoti. Perciò non potendo per allora far
altro, e sperando che tutti i suoi Successori volessero imitarlo, il Ferranzio
fin dal 1570 si ritirò a Guglionesi, fissandovi la residenza.
Per
ottenere il suo intento il Vescovo Ferrante nel 1585 con Sovrana approvazione
fondò in Guglionesi un Seminario Urbano colla speranza che in appresso divenisse
Seminario Diocesano. Per allora il Seminario fu destinato all’istruzione
gratuita de’ Chierici poveri nati in Guglionesi, i quali dovevano inservire
nelle Funzioni Sacre della Chiesa Maggiore. Io stesso sono stato uno degli
ultimi Allievi, che potettero fruire di questa istruzione.
Il
Ferranzio adibì l’antica Chiesa di S. Apollonia per locale del Seminario,
dividendolo a sue spese in molte camere, colla Scuola ed abitazione del maestro
(Cfr. le
memorie capitolari in archivio storico parrocchiale di Guglionesi).
Nelle Memorie de’ Vescovi
di Biseglia e della stessa Città (Napoli, 1693), redatte da padre fr.
Vincenzo Maria dell’ordine dei Predicatori, il vescovo Cesare Ferrante fu
ricordato quale dotto prelato di Bisceglie partecipante al concilio tridentino.
Cesare
Ferrante, fatta spiccare la sua scienza nel Concilio di Trento, fu innalzato al
Vescovado di Termoli.
Nella Storia sacra della
chiesa metropolitana di Capua (Napoli, 1766, tomo II), redatto da monsignor
Francesco Granata vescovo di Sessa, si ritrova altro esplicito elogio
all’erudizione di Cesare Ferrante, pur rivendicando la patria nella città di
Sessa anziché a Bisceglie. […]
Dal XVI secolo, per oltre
tre secoli e fino alla soppressione religiosa avvenuta con l’Unità d’Italia,
Guglionesi e la sua diocesi hanno beneficiato, non poco, della presenza del
seminario fondato dall’illustre vescovo Cesare Ferrante o Ferranzio, carisma
testimoniato dal ricco patrimonio culturale ancora preservato dalle comunità
parrocchiale e diocesana. […]
Particolare dell'Assunzione, dipinto del 1572 presso la chiesa di Santa Maria
Maggiore in Guglionesi