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"Jazz in campo", dal 18 al 21 luglio il festival della cultura musicale
Le origini di "Jazz in Campo" risalgono al Giugno del 2005 quando alcuni
musicisti ed appassionati locali, Giovannino Giangiacomo, Pino De Vivo e Sabina
Farinaccio, nel desiderio di realizzare un progetto musicale, decisero di
invitare anche musicisti di altre regioni al fine di sperimentare nuovi percorsi
musicali. Si ipotizzò la possibilità di proporre l'incontro musicale al pubblico
locale e così l'idea venne subito accolta dall'Amministrazione di Campodipietra
ed, in primis, dal Sindaco Gianluca Cefaratti; una serata realizzata con pochi
mezzi, risorse economiche limitate ai soli rimborsi di viaggio e tanta buona
volontà.
Un'unica data in forma di jam session che fu vissuta da tutti con molto
interesse, e la caparbietà dei musicisti nel continuare a suonare sotto una
pioggia scrosciante faceva presagire una ferma volontà di futuro. Nei mesi
successivi, infatti, quell'incontro diede vita ad un progetto "Blend Project",
una fusione fra le musiche tradizionali molisane e il jazz. Lo stesso progetto
fu il fulcro intorno al quale si decise di realizzare nel 2006 una seconda
edizione.
Così a Campodipietra, piccolo comune situato nell'area centrale del Molise, a
solo otto chilometri dal suo capoluogo, Campobasso, stava nascendo il festival.
Infatti negli anni successivi ha preso forma e in questi ultimi due anni, grazie
anche alla collaborazione di un vecchio amico degli organizzatori, Enrico
Iubatti di Around Jazz, Jazz in Campo è cresciuto sia in termini artistici che
organizzativi.
Il tema del festival è quello iniziale "apertura" e "confronto" ed è racchiuso
nel suo nome "Jazz in Campo". Infatti è con questo gioco di parole che il
festival si pone come luogo di apertura e di confronto fra sonorità e linguaggi
riferibili a culture musicali diverse, quindi luogo di crescita musicale ed
artistica, senza mai tradire quella che è l'essenza del festival, il jazz.
Le proposte musicali di Jazz in Campo sono il risultato di una ricerca che pone
l'attenzione, oltre che al jazz nelle sue forme più tradizionali, a quel jazz
che ha attinto e attinge a piene mani da mondi musicali lontani e diversi fra
loro. Grande attenzione è rivolta a quell'immenso universo musicale
riconducibile allo "spanish tinge", con particolare riferimento alla tradizione
musicale afro cubana che, data la ricchezza di stili e contenuti, offre
occasioni progettuali assai feconde
PROGRAMMA
18 LUGLIO: ORE 20:30 Majaria TRIO
ORE 22.00 Brian Blade & The Fellowship Band
Brian Blade acclamatissimo batterista afroamericano, Wayne Shorter lo esige nel
suo attuale quartetto, e i suoi debutti furono assieme a Joshua Redman e Kenny
Garrett in qualità di sideman. In questi anni ha ampliato le sue collaborazioni:
Joni Mitchell, Bill Frisell, Norah Jones, Emmylou Harris e Bob Dylan. La sua
biografia lo vede polistrumentista per tutta l'adolescenza prima di approdare
alla batteria. Ma la passione per la chitarra, la voglia di strimpellare canzoni
proprie non vengono mai meno, ed è cosi' che nasce Mama Rosa che deve il titolo
(e la cover) alla amata nonna di Blade. Un album molto intimo, che parla di
affetti, memorie, sul solco della tradizione della grande canzone americana.
19 LUGLIO:ORE 20:30 Blue time 4et
ORE 22:00 Carolina Brandes’ O.M.P.
ore 18.30 proiezioni, incontri e mostre sul jazz a cura di VINCENZO MARTORELLA.
20 LUGLIO: ORE 20:30 Zampognorchestra
ORE 22:00 Claudio Filippini Trio
ORE 20.30 Jazz & Wine Factory concerti di apertura e enogastronomia
infotavoli 338 2115204
21 LUGLIO: ORE 20:30 Bluskyline
ORE 22:00 Hamilton de Holanda
ORE 24.00 Jam session
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