Eolico selvaggio in Molise, Petraroia (PD): "si trama nell'ombra"
Il Ministro dei Beni Culturali, On. Sandro BONDI, ha disatteso gli impegni assunti con l’On. Vittorio Sgarbi e col Vice-Presidente della Commissione Cultura del Senato Vincenzo Vita, e non solo non ha più attivato alcun intervento nazionale a tutela del territorio molisano interessato dall’installazione di migliaia di pale eoliche ma ha ritenuto necessario inviare un’ispezione ministeriale alla locale Direzione Regionale responsabile solo di far bene il proprio dovere.
Il Ministro BONDI accerti perché un proprio dirigente nazionale non ha trasmesso la costituzione in giudizio presso il Consiglio di Stato predisposto dalla Direzione dei Beni Culturali del Molise a tutela della Chiesa di Santa Maria della Strada che è un bene monumentale nazionale. Se non fosse stato per il salvifico intervento del Comitato Spontaneo di Matrice che si è rivolto al Presidente della Repubblica sarebbero scaduti i termini per le controdeduzioni e sarebbe stato accolto il ricorso della ditta.
L’On. Bondi difenda la legge regionale n. 23 del 23 dicembre 2010 in Consiglio dei Ministri e respinga con fermezza la richiesta dell’Associazione delle Imprese Eoliche che chiede al Governo di impugnare la nostra normativa innanzi alla Corte Costituzionale, e chieda conto al Ministro di Grazia e Giustizia del perché un esposto circostanziato firmato dal Direttore Regionale dei Beni Culturali del Molise è fermo da mesi alla Procura della Repubblica di Campobasso. Chieda al Ministro degli Interni quali sviluppi ci sono stati sull’incendio di due autotreni che trasportano pale eoliche avvenuto il 7 agosto 2010 a Guardiaregia (CB).
Se qualche parlamentare o dirigente politico molisano sta tramando per far trasferire il Direttore dei Beni Culturali lo dica apertamente e spieghi le ragioni ai cittadini. Faccia capire perché in Molise dovrebbero installarsi 3 mila pale eoliche che garantirebbero 3 miliardi annui di profitti alle imprese. Per 20 anni le ditte guadagnerebbero 60 miliardi di euro a fronte di 50 milioni di euro che pagherebbero per i fitti dei terreni e i ristori ambientali ai comuni. Un bell’affare per le imprese ma non per il Molise che vedrebbe sorgere una pala alta 120 metri per ogni Km quadro. Impediremo con tutte le nostre forze la devastazione delle aree archeologiche di Sapinum-Altilia, del Teatro Italico di Pietrabbondante e di tutte le zone di interesse paesaggistico, culturale e naturalistico. E chiederemo alla Magistratura di porre maggiore attenzione su un affare colossale che rischia di ammutolire e accecare anche le migliori coscienze locali.