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"Rinascimento in Molise", il libro di Ferrara, Catalano e Vignone
Con la presentazione del libro “Rinascimento
in Molise” edito da Palladino Editore in Campobasso è stata inaugurata la
mostra didattica “Il Molise e il “Rinascimento Adriatico”. Michele Greco da
Valona”. La mostra presso la sala delle presentazioni di Palladino Editore
riproduce in scala 1:1 varie opere di Michele Greco da Valona, il pittore
dalmata che nel 1505 firma 3 opere a Guglionesi ed una a Vasto. Resta incerta
l’attribuzione di una quarta opera conservata a Guglionesi, datata al 1508,
sulla quale qualche studioso pone dubbi sulla mano di Michele Greco da Valona.
Il libro “Rinascimento in Molise” (euro 8,00, in formato tascabile 15 x
15 cm e con immagini a colori) raccoglie i contributi culturali di Daniele
Ferrara, Dora Catalano e Fioravante Vignone. “Si tratta di un primo
straordinario contributo – ha sottolineato Vincenzo Lombardi durante la
presentazione – che restituisce alla conoscenza oscura della cultura nel
Molise varie argomentazioni di notevole valenza, e questo è merito di un editore
e della famiglia Palladino che ha finanziato la valorizzazione culturale del
tema “Rinascimento in Molise””.
Alla presentazione del libro il soprintendente Daniele Ferrara ha voluto
ribadire, dopo averne sottolineato in altre occasioni la problematica, che nel
Molise bisogna “sviluppare una rete di comunicazione efficiente, perché –
ha ricordato il dott. Ferrara – l’estate scorsa a Guglionesi c’è stata una
interessantissima mostra dal titolo “Argenti di Guglionesi”, con la esposizione
di un ricco patrimonio storico-culturale, ma purtroppo ho verificato
personalmente in merito l’assenza di segnalazioni storico-turistiche in vari
punti informativi della nostra regione”.
“Da Guglionesani ci sentiamo emozionati – ha dichiarato Luigi Sorella,
intervenuto sul tema “Dall’arte alla storia” durante la presentazione –
vedendo una sala delle presentazioni della casa editrice Palladino invasa
dalle riproduzione di opere culturali di Guglionesi. Credo sia uno stato d’animo
condiviso anche dal sindaco di Guglionesi Bartolomeo Antonacci, dal vice sindaco
Antonio Lucarelli e dal presidente del consiglio comunale di Guglionesi, il
dott. Angelo Costantino, che vedo seduti in prima fila a questa presentazione.
Finalmente, anche grazie alla sensibilità e alla competenza del dott. Ferrara,
c’è un notevole fermento culturale che scopre nel “Rinascimento in Molise”, e
dunque nel contesto del movimento adriatico, un ruolo di primo piano, e direi
strategico, del patrimonio storico-artistico di Guglionesi. Tra le varie figure
dipinte da Michele Greco nelle sue opere, in gran parte commissionate e
finanziate nel 1505 dalla confraternita di Sant’Adamo Abate, c’è un personaggio
che appartiene alla storia non solo di Guglionesi: Sant’Adamo Abate, appunto il
patrono di Guglionesi. Si tratta, probabilmente, dell'abate benedettino che nel
1059, in occasione del concilio di Melfi e alla presenza del papa Niccolo II e
dei principi normanni, in un’epoca che vede la dominazione geo-politica dei
nostri territori transitare dai Longobardi ai Normanni, rivendicò l’autonomia
della propria abbazia di Tremiti nei confronti dell’abbazia di Montecassino:
“surrexit abbas Adam” riporta il documento dell'antico codice diplomatico
dell'abbazia di Santa Maria delle isole Tremiti. Cioè, si arrabbiò e insorse
l’abate “Adam” nei confronti delle rivendicazioni pretestuose del cenobio di
Montecassino, del quale alla guida c’è l'abate Desiderio, poi eletto al soglio
pontificio con il nome di Vittore III. Il successo diplomatico dell’abate “Adam”
al concilio di Melfi del 1059, riconosciuto dal papa Niccolo II e dai principi
Normanni, resterà nelle cronache documentali del tempo. Nel 2005, insieme allo
studioso di fama internazionale Gerardo Cioffari, ho pubblicato per la collana
TracciAntica della Palladino editore il libro “Sant’Adamo di Guglionesi”, dove
si ritrovano le circostanze storiche in un ricco apparato documentario. Perciò,
oltre alla valenza artistica che interessa un po’ tutti, oltre alla valenza
cultuale che interessa forse solo i guglionesani, troviamo nell’opera di Michele
Greco da Valona la più antica testimonianza di un abate benedettino dalla
considerevole valenza storica che, perciò a mio avviso, l’opera oggi ancora
sotto la tutela del museo d’Abruzzo (da circa 50 anni) dovrebbe interessare
culturalmente tutti i molisani. Sono trascorsi 505 anni, dopo essere stato
dipinto dal maestro dalmata nel 1505, ed auspico che il polittico “Madonna con
Bambino tra i santi Giovanni Battista e Sant’Adamo di Guglionesi” possa
rientrare presto nel contesto della valorizzazione del patrimonio molisano".
Il dott. Ferrara sta lavorando con molta intensità e qualità professionale in
tale direzione.
Don Gabriele Morlacchetti, vicario generale della diocesi di Termoli-Larino, ha
annunciato “la continuità del programma di valorizzazione dei beni culturali
ecclesiastici, con le pubblicazioni di vari libri e l’allestimento di ulteriori
mostre per divulgare la conoscenza culturale del patrimonio diocesano”.
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