11/2/2011
Campobasso
Luigi Sorella
Cultura
4184

"Rinascimento in Molise", il libro di Ferrara, Catalano e Vignone

Con la presentazione del libro “Rinascimento in Molise” edito da Palladino Editore in Campobasso è stata inaugurata la mostra didattica “Il Molise e il “Rinascimento Adriatico”. Michele Greco da Valona”. La mostra presso la sala delle presentazioni di Palladino Editore riproduce in scala 1:1 varie opere di Michele Greco da Valona, il pittore dalmata che nel 1505 firma 3 opere a Guglionesi ed una a Vasto. Resta incerta l’attribuzione di una quarta opera conservata a Guglionesi, datata al 1508, sulla quale qualche studioso pone dubbi sulla mano di Michele Greco da Valona.
Il libro “Rinascimento in Molise” (euro 8,00, in formato tascabile 15 x 15 cm e con immagini a colori) raccoglie i contributi culturali di Daniele Ferrara, Dora Catalano e Fioravante Vignone. “Si tratta di un primo straordinario contributo – ha sottolineato Vincenzo Lombardi durante la presentazione – che restituisce alla conoscenza oscura della cultura nel Molise varie argomentazioni di notevole valenza, e questo è merito di un editore e della famiglia Palladino che ha finanziato la valorizzazione culturale del tema “Rinascimento in Molise””.
Alla presentazione del libro il soprintendente Daniele Ferrara ha voluto ribadire, dopo averne sottolineato in altre occasioni la problematica, che nel Molise bisogna “sviluppare una rete di comunicazione efficiente, perché – ha ricordato il dott. Ferrara – l’estate scorsa a Guglionesi c’è stata una interessantissima mostra dal titolo “Argenti di Guglionesi”, con la esposizione di un ricco patrimonio storico-culturale, ma purtroppo ho verificato personalmente in merito l’assenza di segnalazioni storico-turistiche in vari punti informativi della nostra regione”.
Da Guglionesani ci sentiamo emozionati – ha dichiarato Luigi Sorella, intervenuto sul tema “Dall’arte alla storia” durante la presentazione – vedendo una sala delle presentazioni della casa editrice Palladino invasa dalle riproduzione di opere culturali di Guglionesi. Credo sia uno stato d’animo condiviso anche dal sindaco di Guglionesi Bartolomeo Antonacci, dal vice sindaco Antonio Lucarelli e dal presidente del consiglio comunale di Guglionesi, il dott. Angelo Costantino, che vedo seduti in prima fila a questa presentazione. Finalmente, anche grazie alla sensibilità e alla competenza del dott. Ferrara, c’è un notevole fermento culturale che scopre nel “Rinascimento in Molise”, e dunque nel contesto del movimento adriatico, un ruolo di primo piano, e direi strategico, del patrimonio storico-artistico di Guglionesi. Tra le varie figure dipinte da Michele Greco nelle sue opere, in gran parte commissionate e finanziate nel 1505 dalla confraternita di Sant’Adamo Abate, c’è un personaggio che appartiene alla storia non solo di Guglionesi: Sant’Adamo Abate, appunto il patrono di Guglionesi. Si tratta, probabilmente, dell'abate benedettino che nel 1059, in occasione del concilio di Melfi e alla presenza del papa Niccolo II e dei principi normanni, in un’epoca che vede la dominazione geo-politica dei nostri territori transitare dai Longobardi ai Normanni, rivendicò l’autonomia della propria abbazia di Tremiti nei confronti dell’abbazia di Montecassino: “surrexit abbas Adam” riporta il documento dell'antico codice diplomatico dell'abbazia di Santa Maria delle isole Tremiti. Cioè, si arrabbiò e insorse l’abate “Adam” nei confronti delle rivendicazioni pretestuose del cenobio di Montecassino, del quale alla guida c’è l'abate Desiderio, poi eletto al soglio pontificio con il nome di Vittore III. Il successo diplomatico dell’abate “Adam” al concilio di Melfi del 1059, riconosciuto dal papa Niccolo II e dai principi Normanni, resterà nelle cronache documentali del tempo. Nel 2005, insieme allo studioso di fama internazionale Gerardo Cioffari, ho pubblicato per la collana TracciAntica della Palladino editore il libro “Sant’Adamo di Guglionesi”, dove si ritrovano le circostanze storiche in un ricco apparato documentario. Perciò, oltre alla valenza artistica che interessa un po’ tutti, oltre alla valenza cultuale che interessa forse solo i guglionesani, troviamo nell’opera di Michele Greco da Valona la più antica testimonianza di un abate benedettino dalla considerevole valenza storica che, perciò a mio avviso, l’opera oggi ancora sotto la tutela del museo d’Abruzzo (da circa 50 anni) dovrebbe interessare culturalmente tutti i molisani. Sono trascorsi 505 anni, dopo essere stato dipinto dal maestro dalmata nel 1505, ed auspico che il polittico “Madonna con Bambino tra i santi Giovanni Battista e Sant’Adamo di Guglionesi” possa rientrare presto nel contesto della valorizzazione del patrimonio molisano". Il dott. Ferrara sta lavorando con molta intensità e qualità professionale in tale direzione.
Don Gabriele Morlacchetti, vicario generale della diocesi di Termoli-Larino, ha annunciato “la continuità del programma di valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, con le pubblicazioni di vari libri e l’allestimento di ulteriori mostre per divulgare la conoscenza culturale del patrimonio diocesano”.


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