14/5/2010
Roma
Giuseppe Astore
Politica
961

Sanità, Astore: "Iorio si dimetta perché ha fallito"

Michele Iorio si deve dimettere, immediatamente, perché ha fallito, due volte: da gestore unico della sanità e poi da commissario riparatore dei danni da lui provocati. E’ fallito miseramente il suo progetto di governo antistorico, incentrato sull’aumento sconsiderato della spesa pubblica con il fine di creare sacche diffuse di clientele elettorali. E’ fallito il suo piano di rimandare all’infinito interventi e misure necessarie. E’ fallito miseramente il suo atteggiamento di gran menzognere. Sordo ai richiami, Iorio ha condotto il Molise come un treno in corsa verso il precipizio. Da anni sostengo, inascoltato, che tutti i parametri della nostra regione erano in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionali del federalismo e della responsabilizzazione territoriale. Il Molise è oggi una regione fortemente indebitata, con tutti i settori chiave in deficit strutturale (sanità, trasporti, personale, spesa corrente), senza più asset industriali e produttivi, con l’economia drogata dalle continue iniezioni di denaro pubblico verso aziende decotte e con un apparato sociale statico e avezzo, perché incentivato, all’assistenzialismo. Mentre a Roma si stringevano i trasferimenti verso le regioni, il Molise ha aumentato irragionevolmente e sconsideratamente la spesa pubblica, e non per creare sviluppo virtuoso, bensì per le più bieche e vecchie politiche assistenziali. Per anni Iorio ha agito sconsideratamente, coperto dal centrodestra nazionale e da Berlusconi. Ora che il governo è diretto dai leghisti, palesemente antimeridionalista, Michele Iorio non ha più sponde e deve pagare il conto. Anzi il conto lo pagheranno i molisani, sui quali incombe l’aumento spropositato delle accise su gas, energia, carburanti, Irap e Irpef. Nè tanto meno è pensabile di tamponare momentaneamente il deficit utilizzando i vitali fondi per la crescita. La situazione è talmente grave e degenerata che è anche difficile, a questo punto, individuare i rimedi. Se anche aumentassimo di tre volte le addizionali locali, cosa peraltro impensabile e impossibile da sostenere per imprese, famiglie e pensionati, il gettito nemmeno basterebbe a coprire il deficit sanitario. Senza giri di parole è bene che si sappia che il Molise è al capolinea. Di questo devono prenderne coscienza anche le forze sociali ed imprenditoriali, chiamate a prendere posizione in maniera ferma e netta, su quanto accade. Resta un ultimo, disperato tentativo da porre in essere per tentare di salvaguardare l’autonomia. Due-tre mesi per varare un forte piano di riduzione della spesa corrente, a partire dai costi della politica, qualificazione degli interventi per la ripresa, razionalizzazione delle uscite a partire dalla sanità. Dieci anni di inganni e di malgoverno, Iorio li può riscattare solo così, magari appellandosi alla responsabilità di tutte le forze politiche. Poi Iorio si deve dimettere. Riconfermo la mia disponibilità a mettermi al servizio dei molisani, e a partecipare a un tavolo istituzionale che nell’ambito del federalismo fiscale, possa migliorare il servizio sanitario nell’interesse dei cittadini e non della casta politica- Solo così si possono recuperare, ovviamente in parte, i danni immani che peseranno per decenni sulla comunità.

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