12/12/2015 ● Cultura
“San Francesco difende le Crociate” di Fabio Sorella nella mostra dei presepi di S. Nicola
Nella tradizione della “conversione francescana” memorabile è la rievocazione del tema di “San
Francesco difende le Crociate” dinanzi al sultano d'Egitto.
L’interpretazione artistica della missione francescana si riflette nel nuovo presepe di Fabio Sorella, una
natività ricostruita contaminando l’episodio storico con elementi culturali
del patrimonio di Guglionesi (la facciata gotica della chiesa francescana di S.
Antonio di Padova [dal XIII secolo al 1950 circa sotto il titolo di S.
Francesco], la medievale Fonte di Nallo e vari resti della porta cittadina e
della sua rocca).
L'episodio è tratto dal numero 2691 delle Fonti Francescane e tramanda che
Francesco d’Assisi difese le Crociate dinanzi al sultano d’Egitto. Il sultano
sottopose a Francesco d'Assisi la questione: "Il vostro Signore insegna nei
Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure
il mantello a chi vuol togliervi la tonaca, dunque voi cristiani non dovreste
imbracciare armi e combattere i vostri nemici".
Rispose il beato Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il
Vangelo. Il perdono di cui Cristo parla non è un perdono folle, cieco,
incondizionato, ma un perdono meritato. Gesù infatti ha detto: "Non date ciò che
è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino
e, rivoltandosi, vi sbranino". Infatti il Signore ha voluto dirci che la
misericordia va dispensata a tutti, anche a chi non la merita, ma che almeno sia
capace di comprenderla e farne frutto, e non a chi è disposto ad errare con la
stessa tenacia e convinzione di prima. Altrove, oltretutto, è detto: "Se il tuo
occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da te”. E, con
questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o
parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell'occhio, dovremmo essere
disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla
fede e dall'amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono
secondo massima giustizia quando vi combattono, perché voi avete invaso delle
terre cristiane e conquistato Gerusalemme, progettate di invadere l’Europa
intera, oltraggiate il Santo Sepolcro, distruggete chiese, uccidete tutti i
cristiani che vi capitano tra le mani, bestemmiate il nome di Cristo e vi
adoperate ad allontanare dalla sua religione quanti uomini potete. Se invece voi
voleste conoscere, confessare, adorare, o magari solo rispettare il Creatore e
Redentore del mondo e lasciare in pace i cristiani, allora essi vi amerebbero
come se stessi".
San Francesco, l’ideatore dell'arte del presepe, non riuscì nella conversione
del sultano, pur suscitando il lui profonda ammirazione.
Il presepista Fabio Sorella interpreta, in chiave misericordiosa, l’episodio della “conversione
francescana” dando centralità alle parole di San Francesco nella scena della natività, tra vari aspetti dell’evangelizzazione di San Francesco (Papa
Francesco ha da poco aperto l’Anno Santo della Misericordia) e lo scontro
ideologico tra le civiltà, tema attualissimo nel mondo.
L’opera sarà esposta nella XVIII “Mostra dei Presepi” organizzata dall’Onlus San
Nicola nello stupendo scenario della chiesa romanica di San Nicola di Bari in
Guglionesi [22 dicembre 2015 - 10 gennaio 2016].
La scena della natività
La Fonte di Nallo
L'assedio alla rocca cristiana
Fabio Sorella e il suo presepe
Fasi della realizzazione