BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


7/4/2012 ● Cultura

"La Parola a colori": La Pietà

L’ultimo abbraccio materno, l’abbraccio dell’Addolorata trafitta al cuore da un dolore simbolicamente raffigurato da sette spade che rievocano, appunto, i sette dolori della Vergine evinti dai Vangeli.

  Luigi Sorella ● 2914


La Pietà”, o il Cristo in Pietà, è un momento della Passione di Cristo che si colloca tra la deposizione e la sepoltura di Gesù. Durante la rievocazione della Via Crucis si rivive tra la XIII (“Gesù è deposto dalla croce”) e la XIV stazione (“Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro”).
Si tratta dell’ultimo abbraccio materno, l’abbraccio dell’Addolorata trafitta al cuore da un dolore simbolicamente raffigurato da sette spade che rievocano, appunto, i sette dolori della Vergine evinti dai Vangeli: la profezia dell’anziano Simeone sul Bambino Gesù; la fuga in Egitto della Sacra Famiglia; la perdita del Bambin Gesù nel Tempio; l’incontro di Maria e Gesù lungo la Via Crucis; Maria ai piedi della croce mentre Gesù è crocifisso; Maria che accoglie tra le sue braccia Gesù morto; Maria che vede seppellire Gesù. Molte statue processionali dell'Addolorata, come tanti dipinti e statue di vario genere, hanno simbolicamente in evidenza il cuore trafitto dalle sette spade.

La scena de La Pietà, dunque, corrisponde alla sesta spada che trafigge il cuore dell’Addolorata (Maria che accoglie nelle sue braccia Gesù morto).
Nella rappresentazione artistica de La Pietà il Cristo morto, con tutti i segni e i simboli della sua dolorosa Passione, è tenuto fra le braccia di Maria, sebbene nel tempo siano state riprodotte scene sacre della storia dell’arte dove, a sorreggere il Cristo morto, è presente anche l’apostolo prediletto di Gesù, Giovanni, il più giovane tra i discepoli.
La Pietà a tre figure è un richiamo all’ultima volontà terrena del Cristo morente sulla croce: "Mentre i soldati si occupavano di questo (dividersi i vestiti di Gesù e tirare a sorte la sua tunica), accanto alla croce stavano alcune donne: la madre di Gesù, sua sorella Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù vide sua madre e accanto a lei il discepolo preferito. Allora disse a sua madre: "Donna, ecco tuo figlio". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre". Da quel momento il discepolo la prese in casa sua."(Giovanni 19,25-27).

Nel Molise è possibile ammirare La Pietà cinquecentesca di Guglionesi presso la chiesa di Santa Maria Maggiore, nella cuspide del trittico della Madonna Bambino tra i santi Giovanni Battista e Sant’Adamo Abate (opera di Michele Greco di Valona, 1505).
Nella scena dolorosa, il Cristo in Pietà è tra l'Addolorata (in abito regale rosso, secondo una tradizione bizantina) e l’apostolo Giovanni. L’opera è fortemente ispirata dal linguaggio crivellesco, del quale l’artista Michele Greco di Valona ne rievoca l’autorevolezza e la potenza espressiva.


 

Madonna Bambino tra i santi Giovanni Battista e Sant’Adamo Abate
Particolare della cuspide: "La Pietà" o il "Cristo in Pietà"
Michele Greco di Valona, trittico, 1505

Cartellone




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