15/12/2010 ● Politica
EcoDem: "Open gates", "in che modo si può restituire la serenità ai cittadini molisani?"
Dopo le note vicende relative all’inchiesta della Procura della Repubblica di
Larino, sugli impianti di depurazione di Montenero di Bisaccia e del Nucleo
Industriale di Termoli, sono tante le domande che i cittadini molisani si
pongono e altrettante sono le preoccupazioni destate dallo smaltimento di
rifiuti tossici sui terreni agricoli, in mare e nei canali d’acqua.
Le Autorità interessate devono intervenire a tutela dell’immagine di questa
regione che al momento è del tutto negativa e ad esprimersi per rassicurare i
cittadini con accertamenti, controlli, verifiche e ispezioni sanitarie sui
prodotti, sui terreni e sulle persone.
Chi ci dice se le sostanze trattate nei depuratori e poi sversate a mare abbiano
o no prodotto conseguenze impattanti sulle persone e sulla loro incolumità oltre
che sull’ambiente?
Si ha la certezza che la qualità dei prodotti agricoli provenienti dai campi
coinvolti nello smaltimento non sia stata compromessa?
Possono esserci state conseguenze per i consumatori e per la salute dei
cittadini?
L’aumento dei decessi dovuti a tumori sono connessi all’inquinamento dell’aria,
dell’acqua e del suolo?
Perché non si istituisce il Registro Tumori e non si controllano le emissioni in
atmosfera, gli scarichi in mare e gli smaltimenti nei terreni e nelle
discariche?
Tenuto conto dell’allarme che l’inchiesta ha causato circa lo smaltimento
fraudolento dei rifiuti sul territorio del Basso Molise e considerata la
questione ancora aperta, l’Associazione Ecologisti Democratici del Molise fa
appello alle Autorità competenti per sollecitarli ad effettuare i dovuti
controlli e in particolare:
1) l’analisi chimico-fisiche sui terreni, sulle acque e sui prodotti
agroalimentari;
2) individuazione delle particelle di terreno interessate dai presunti
smaltimenti di fanghi pericolosi;
3) certificazione della qualità dei prodotti agroalimentari;
4) individuazione attraverso le analisi dovute l’esistenza o meno di residui
inquinanti nel mare;
5) accertare la qualità dei prodotti ittici che portiamo in tavola;
6) attuare le disposizioni del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006
“Norme in Materia Ambientale”e successive modificazioni.
Inoltre, va verificato e approntato un nuovo sistema di monitoraggio permanente
con controlli costanti ed efficaci che superino le disfunzioni di questi anni.
Non è più possibile che per anni si smaltiscano rifiuti mettendo a rischio le
persone e l’ambiente, senza che nessuna autorità comunale, provinciale, e/o di
altri organi competenti abbia mai rilevato alcunché. I Comuni, le Provincie,
l’ARPA, la Regione, l’Asrem e gli altri enti preposti a vigilare hanno l’obbligo
di mutare i propri comportamenti, prendere atto dell’inefficienza delle proprie
iniziative di vigilanza e definire nuove modalità e nuovi strumenti di
prevenzione sul territorio. I cittadini non possono agire da soli; senza le
necessarie informazioni per tutelare la propria sicurezza sanitaria e
ambientale. Tocca alle Istituzioni fare il proprio dovere con concretezza
responsabilità ed efficacia, archiviando anni di approssimazioni che rischiano
di determinare effetti negativi sulla nostra comunità.