29/1/2015 ● Politica
Lettera aperta al Governo: pastrocchio dell'Imu sui terreni agricoli
Come si può uscire dal pastrocchio dell’IMU sui terreni agricoli in cui si è cacciato il Governo quando a novembre, con i bilanci comunali già approvati, ha deciso di sottrarre ai Comuni i 400 milioni di euro facendoli diventare esattori (improbabili) di un’ imposta (municipale solo nel nome) prevista con modalità profondamente ingiuste nei confronti di una agricoltura agonizzante?
Provo a dare il mio contributo.
Innanzitutto voglio segnalare che, se non si corre ai ripari, si corrono questi rischi:
- I Comuni avranno, come minimo, problemi di cassa e/o di dissesto (segnalati anche dall’ANCI);
- Reazioni da parte di chi è chiamato a pagare un’imposta che, per i parametri legati all’altitudine, risulta iniqua e sicuramente incostituzionale.
Basti considerare che:
- il Reddito dominicale ( ma anche quello reale) di un vigneto di alcune zone TM (totalmente montane) e PM (parzialmente montane) sono più elevate e di molto rispetto a vigneti di Comuni in zone NM(non montane); (in alcuni un q.le di uva si vende a 12 euro al q.le in altri, in zona montana, a 80 euro; in alcuni un ettaro si vende a 10-15 mila euro in altri a centinaia di migliaia di euro).
- nel mio Comune, nelle zone di confine tra un Comune PM e il nostro NM, un coltivatore che ha terreni nei due Comuni, paga per una parte soltanto (anche se quella parte ha RD inferiori alla restante parte);
- se si divide la sommatoria di tutti i redditi dominicali di Comuni PM per gli ettari si ha un reddito dominicale medio superiore a quello di Comuni NM.
PROPOSTA:
Occorre ricordarsi che l’Italia ha avuto grandi scienziati dell’economia agraria quali Serpieri e Medici che hanno con i RD e RA dato la possibilità di avere una banca dati per tutti i terreni italiani che tiene conto, ai fini fiscali, della redditività di tutte i milioni di particelle di tutto il territorio nazionale. Questi redditi, tra i numerosi parametri, tengono già conto dell’altitudine.
Questa banca dati, tra l’altro, viene continuamente aggiornata d’ufficio a seguito di variazioni colturali grazie alle segnalazioni dell’AGEA.
Da questa banca dati è ricavabile, in poche ore o minuti, il Reddito Dominicale medio dell’Italia, quello minimo e quello massimo (l’ho fatto ieri in pochi minuti per Guglionesi). Altrettanto facilmente si ricaverebbe qual è il RD al di sopra del quale, indipendentemente dal Comune di appartenenza, si deve pagare l’IMU per assicurare il gettito necessario, tenendo anche conto anche dell’ eventuale diverso trattamento tra i Coltivatori professionali e gli altri proprietari.
E’ la stessa banca dati che ha consentito al Governo di comunicare ai Comuni quanto sarebbe stato detratto dai trasferimenti (a Guglionesi oltre 300 mila euro).
Concludo dicendo con forza che non è questo il momento di ulteriori tassazioni: lo dice il fatto che il gettito fiscale, nonostante le nuove tasse e gli aumenti tariffari, decresce perché non c’è liquidità e si è fermato completamente il mercato immobiliare. Non è così che si esce dalla crisi!
(Antonio Lucarelli – Assessore del Comune di Guglionesi)