BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


16/10/2014 ● Eventi

18 ottobre, la comunità CL di Guglionesi invita all'incontro per il 60° del movimento


  Redazione FPW ● 1175


Sabato 18 Ottobre 2014, alle ore 18,00, presso il salone della Casa del Fanciullo, la comunità di Comunione e Liberazione di Guglionesi invita alla proiezione del video intitolato "La strada bella", preparato per il 60° anniversario della nascita di CL.

Il DVD "La strada bella" é allegato in omaggio al numero di ottobre della rivista Tracce. E’ previsto poi un momento di convivialità in cui si prenderà un aperitivo insieme.

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I gradini e la strada | EDITORIALE

Era l’ottobre del 1954 quando un giovane sacerdote, che aveva appena lasciato una promettente carriera da teologo al Seminario di Venegono, saliva i gradini di un liceo della Milano bene, il Berchet. Aveva «il cuore tutto gonfio dal pensiero che Cristo è tutto per la vita dell’uomo, è il cuore della vita dell’uomo» e l’entusiasmo che veniva da un desiderio: «Poter aiutare i giovani a riscoprire i termini di una fede reale».
Quel sacerdote era Luigi Giussani. E quei gradini, per certi versi, erano i primi passi del movimento che nascerà proprio in quelle aule, dai ragazzi affascinati da una sfida lanciata già dalla prima ora di lezione: «Non sono qui perché voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò. E le cose che io vi dirò sono un’esperienza che è l’esito di un lungo passato: duemila anni». Un metodo. Ovvero, una strada. Una via che portasse a scoprire «la pertinenza della fede alle esigenze della vita», perché o la fede aiuta a vivere, o non serve.

Sono passati giusto sessant’anni. A febbraio ne saranno trascorsi dieci dalla morte di don Giussani. La doppia ricorrenza è lo spunto all’origine del video che trovate allegato a questo Tracce. Lo spunto, soltanto. Perché lo scopo di quel documentario non è la celebrazione di una storia né tanto meno di noi stessi. È uno stupore grato per quello che c’è ora, e che non è nostro. È di Dio. Tanto che i primi a restarne sorpresi e affascinati - anche a vedere scorrere quelle immagini, ricche di volti e situazioni che pure in parte conosciamo da tempo - siamo noi.

Che cosa è CL? Molti dei nostri lettori, soprattutto chi al movimento appartiene da tanto tempo, hanno una loro idea, è inevitabile. Qualcun altro, magari tra chi legge questo giornale per la prima volta, forse no. Ecco, il video lo fa vedere bene. Spaziando tra luoghi diversi e situazioni lontanissime, dalle steppe del Kazakistan ai grattacieli di New York, dagli slum dell’Uganda alle tangenziali di Taiwan, fa capire che cosa intendesse don Giussani, quando diceva che «in una società come questa non si può creare qualcosa di nuovo se non con la vita». Fa vedere perché il movimento non sono le opere, la politica, le iniziative da organizzare... È una vita, appunto. Una strada. Anzi, una strada bella perché è possibile percorrerla accompagnati da Cristo ora, come si legge nella “Pagina Uno” che trovate al centro di questo giornale.
È questo il contributo che, con tutti i nostri limiti e povertà, offriamo al mondo. Con il desiderio di poter fare questa strada insieme. [http://www.tracce.it]

 

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