14/2/2014 ● Scuola
Ricorsi sul dimensionamento scolastico: operazione da irresponsabili!
I mezzi di comunicazione hanno dato informazione circa i ricorsi al TAR
presentati da alcuni sul piano del dimensionamento scolastico in regione
approvato lo scorso dicembre. Se il TAR dovesse decidere la sospensione di detto
piano si rischia di compromettere ulteriormente il funzionamento delle scuole ed
il precario equilibrio raggiunto.
In questi anni la FLC CGIL Molise ha più volte sostenuto che la legge nazionale
sul dimensionamento andava cambiata. Non è possibile avere 54 istituzioni
scolastiche in una regione con 13 comuni e 422 plessi nei quali si insegna ai
bambini ed ai ragazzi.
La FLC CGIL Molise ha fatto proposte di merito relative alla necessità di avere
una legge regionale sull’istruzione, alla costituzione dei poli scolatici ed
all’organizzazione dell’offerta formativa territoriale. La regione su questo ha
nicchiato.
Gli enti locali spesso si sono accapigliati tra di loro per garantirsi la
bandierina di una istituzione scolastica da salvaguardare nella propria realtà,
senza considerare gli interessi didattici e pedagogici dei propri alunni. La
legge regionale sul dimensionamento ha tantissime criticità che abbiamo
sottolineato in più occasioni. A partire dal numero: 55 istituzioni a fronte
delle 54 autorizzate dal MIUR. Sappiamo, però, che il MEF ne vuole pagare 42.
Nonostante questo, la legge regionale sul dimensionamento ha posto fine ad una
precarietà evidente. Dirigenti scolastici in reggenza su più scuole, DSGA
impegnati su più istituzioni, risorse del fondo d’istituto utilizzate solo per
pagare chi organizza il servizio e non per migliorare l’offerta formativa, ecc.
Ora, se il TAR Molise, accogliendo i ricorsi degli enti locali, dovesse
sospendere il piano di dimensionamento, si determinerebbe un caos evidente: le
scuole nate dalla nuova aggregazione hanno già di codici di identificazione con
i quali si faranno nei prossimi giorni le domande di trasferimento del
personale, si faranno le graduatorie per chiamare i supplenti, si distribuiranno
le risorse. Tutto ciò rischia di saltare e si aggiungerà ulteriore caos a quello
determinato dal taglio di organici (negli ultimi anni si sono persi 1600 posti
di lavoro nella scuola molisana) e dalla drastica contrazione delle risorse a
disposizione delle scuole per migliorare l’offerta formativa.
E’ singolare che alcuni enti locali, avendo in passato aderito al piano di
dimensionamento licenziato, scoprano di essere in disaccordo solo
successivamente. La politica dovrebbe fare scelte che aiutano la soluzione dei
problemi e non porre ostacoli.
Chi amministra la cosa pubblica dovrebbe mostrare più senso delle istituzioni e
non utilizzare anche il dimensionamento scolastico per fini che nulla hanno a
che fare con la qualità dell’offerta formativa da garantire agli studenti
molisani.