16/12/2013 ● Scuola
Pubblici dipendenti trattati come persone con l'anello al naso
Pensavamo che fosse finita la diatriba relativa alla restituzione dei
contributi sospesi per il sisma; soprattutto dopo le centinaia di sentenze
favorevoli ai lavoratori pubblici nelle quali si intimava l’amministrazione a
seguire le regole stabilite dalle norme di riferimento e consentire la
restituzione con rate adeguate. Invece apprendiamo che l’INPS –INPDAP, ha
deciso, d’imperio, di ritornare alla modalità di restituzione entro il 2015 dei
contributi sospesi.
Si ripristinerebbe ciò che una circolare dell’INPDAP nel 2011 aveva stabilito:
restituzione a tappe forzate entro il 2015 e non più rateizzazione più lunga
disciplinata dalla normativa precedente (numero di rate ed importi di cui
all'Ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3253/2002).
Un pasticcio che ha visto la CGIL Molise in prima linea per cercare nei
confronti dell’Amministrazione delle soluzioni che evitassero il contenzioso. Di
fronte all’inerzia ed alla deresponsabilizzazione dei dirigenti, i giudici di
merito, ai quali la CGIL Molise è stata costretta a rivolgersi, hanno stabilito
di ripristinare le precedenti modalità di restituzione.
Dopo centinaia di sentenze di condanna, la Ragioneria territoriale dello Stato
della Provincia di Campobasso, con la determina n. 5654 del 27 marzo 2013, ha
deciso, in regime di autotutela, che il piano di rateizzazione per la
restituzione dei contributi sospesi per il pubblico impiego dovesse avvenire con
la rideterminazione sul debito residuo al 30 aprile 2013 secondo tali modalità:
numero di rate pari a otto volte le mensilità sospese, ad esclusione di coloro
che avevano già beneficiato dell’applicazione delle sentenze favorevoli al
ripristino della situazione originaria.
Sistema andato avanti in questi mesi, che è stato nuovamente messo in
discussione dai dirigenti dell’INPS INPDAP di Campobasso e che comporterà – se
non si interverrà rapidamente- il fatto che, a partire dal prossimo mese di
gennaio, i pubblici dipendenti si vedranno decurtata la busta paga di 150-250
euro mensili a fronte dei 15-30 che stanno versando. Un vero e proprio salasso,
peraltro non annunciato, contrario a qualsiasi norma e di cui chiederemo conto.
La CGIL Molise e le categorie della F.P. e della FLC, hanno chiesto un incontro
urgente al direttore dell’INPS di Campobasso, tale incontro si terrà lunedì16
dicembre. Inviteremo con forza l’amministrazione a rivedere tali posizioni e a
non intervenire più nel merito.
Dopo l’incontro, se non ci saranno risposte adeguate, si decideranno le
iniziative da intraprendere per far valere i diritti dei lavoratori pubblici
molisani. E’una situazione inaccettabile: non si può essere trattati con
l’anello al naso e vessati in tutti i modi. Chi gioca allo sfascio dovrà
assumersi le responsabilità personali in tutte le sedi per quello che ha deciso.