8/11/2013 ● Scuola
Arriva dimensionamento ad uso e consumo degli amminitratori e non degli studenti
In questi giorni si moltiplicano le prese di posizione sulla riorganizzazione
della rete scolastica. Manca la riflessione su cosa si è fatto per dare una
buona scuola pubblica agli studenti molisani. Il recente D.L. 104/13 approvato
in via definitiva dal Parlamento stabilisce, tra l’altro, che a partire
dall'anno scolastico 2014/2015 il ministro dell’Istruzione, previo accordo in
Conferenza Unificata, definirà i criteri per il contingente dei dirigenti
scolastici e dei DSGA, nonché per la sua distribuzione tra le Regioni, che
autonomamente faranno il dimensionamento scolastico sulla base di questo
accordo. Dunque, nei prossimi mesi ci sarà una ulteriore definizione delle
modalità di riorganizzazione della rete scolastica.
Tuttavia la discussione in regione, nonostante le sollecitazioni fatte dalla FLC
CGIL a tutti i soggetti interessati, si è avvitata sulla sopravvivenza di
qualche istituzione scolastica in un comune piuttosto che in un altro. La scuola
militante e delle professionalità non è stata coinvolta. Di nuovi indirizzi, di
percorsi relativi all’offerta formativa territoriale, di poli scolastici, di
istruzione secondaria organizzata orizzontalmente, non si è discusso. Non si è
discusso di contenuti, di legge regionale sull’istruzione, di servizi integrati,
di reti di trasporti, di come variare e qualificare l’offerta formativa
territoriale.
E’ rimasto il solito tema: l’amministratore che mette la bandierina sulla
presenza nel suo comune dell’istituzione scolastica. Vari questuanti sono andati
a chiedere l’obolo, indifferenti ai richiami al senso di responsabilità. I
risultati sono sotto gli occhi di tutti. Si confermano 9 istituti
omnicomprensivi sui 91 esistenti in tutta Italia. Un fatto che blocca qualsiasi
organizzazione seria del servizio scolastico. Con quello di Campomarino dove c’è
un Istituto Professionale praticamente estinto. O con un Omnicomprensivo a
Riccia senza il Liceo scientifico. E’ meglio distinguersi! Assurdità incredibili
che sarebbero risibili se non fossero fatte sulla pelle degli studenti, del
personale docente ed Ata. Ci si disinteressa dell’aggregazione orizzontale nel
primo ciclo d’istruzione con la conseguenza che nei centri maggiori, ad es. a
Termoli, un alunno per fare il primo percorso di studi dovrà iscriversi a tre
scuole diverse! Si continua ad aggregare senza considerare i servizi che i
comuni hanno insieme, ad es. Oratino che ha un rapporto con Baranello è stato
aggregato a Ripalimosani. Nessuna attenzione alla specificità delle minoranze
linguistiche. Si è voluto pescare a macchia di leopardo per tenere in piedi
qualche istituzione scolastica ad es. Petacciato ed in provincia di Isernia,
dove si assiste alla farsa della dirigenza a Castelpetroso, che non ha plessi
agibili e fa scuola sotto il Santuario! Solo per citare alcuni casi tra i tanti
più volte evidenziati.
Così le linee guida della regione risultano carta straccia. Avranno il coraggio
il Consiglio e la Giunta regionale di modificare le proposte fatte dalle due
province in palese contrasto con quanto deliberato? O perderanno anche questa
volta l’occasione di dimostrare che il diritto all’istruzione è garantito dalla
Costituzione e non può essere condizionato da beghe tra amministratori. Ci
auguriamo di sbagliare pensando che non avranno questo coraggio.