21/3/2013 ● Lettera a FPW
La lingua italiana e le sue regole
Esimio direttore, le invio delle brevi riflessioni sulla lingua italiana e le
sue regole.Se non le sembreranno inopportune , deciderà se pubblicarle. Farò
riferimento a Mario Vaccaro e al suo stile intriso di sofismi e sermoni. Il
titolo : La lingua italiana................E le sue regole Sono sicuro che il
dottor Vaccaro conosca perfettamente le regole grammaticali e sintattiche della
lingua italiana .Non ho alcun dubbio che sappia delle funzioni della
punteggiatura . Ritengo sia a sua conoscenza l'importanza del lessico e delle
aggettivazioni . Conoscerà , certamente , la distinzione tra i didersi tipi di
testo : narrativo , descrittivo , argomentativo , ecc... Sono certo che sappia
individuare l'efficacia della comunicazione , inquadrata anche nel contesto in
cui avviene . Vorrei ricordargli la distinzione tra proposizione principale e
secondaria , tra coordinata e subordinata . Ricorderà , certamente , che la
proposizione incidentale è separata da due virgole ; che la proposizione
avversativa è introdotta da punto e virgola . Io suppongo di avere conoscenze
limitate ; ma ho imparato , anche dal defunto professor Sanguineti , che la
comunicazione è anche musicalità ; e che la sua efficacia è scandita da lessico
e aggettivazioni adeguati ; e da segni di interpunzione appropriati. Non ho
alcun dubbio che il dottor Vaccaro sappia che il testo argomentativo esplichi la
sua efficacia quando non è intriso di sofismi e sermoni . I testi legislativi ,
redatti con termini e aggettivi equivoci , generano contenziosi e liti . Non
parlo delle relazioni tecniche scritte in una lingua italiana approssimativa ;
spesso risultano incomprensibili . Il dottor Vaccaro argomenta che scrivono
anche personaggi che non hanno dimestichezza con la lingua italiana . Il bacino
di utenza di questi scritti risulta piuttosto limitato. Ritengo , e non credo di
essre il solo , che la comunicazione debba avere anche una funzione pedagogica e
di socializzazione . Penso che essa possa migliorare i rapporti interpersonali e
sociali .Concludo ricordando che i sermoni esplicano la funzione di
indottrinamento e non di riflessione critica . I sofismi generano confusione .
Non serve ricordare gli antichi greci inventori di questo stile argomentativo .
Con sincera simpatia , vorrei , infine , rivolgere un caloroso saluto al dottor
Vaccaro.
Pietro Di Narzo