30/11/2010 ● Politica
Valle del Biferno, Progetto pilota sulla qualità dell'aria
Importante evento scientifico questa mattina a Roma presso la Sala conferenze del Palazzo dell'Informazione dell'Agenzia di stampa Adnkronos dove, nell'ambito della Conferenza internazionale "Qualità dell'aria: nuovi metodi, nuovi strumenti, nuovo sistema di gestione", sono stati presentati i caratteri meteoambientali della Valle del Biferno.
Lo studio, che si è sviluppato in un arco temporale di quattro anni, è stato promosso dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno, sostenuto dalla Regione Molise ed attuato dall'Enea con la partnership di sei Università (Sapienza-Roma, Salento, Phoenix, Notre Dame University, Helsinki e San Pietroburgo).
La giornata si è aperta con i saluti del Direttore generale del Ministero dell'Ambiente, Salvaguardia Ambientale e Divisione Via, Mariano Grillo, del Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, del Commissario Enea, Giovanni Lelli, dell'Assessore all'Ambiente e Sviluppo sostenibile Regione Lazio, Marco Mattei, e dell'Assessore all'Ambiente Roma Capitale, Fabio De Lillo.
E' stata la volta della Tavola rotonda sui risultati della ricerca e le nuove metodologie, coordinata dal Presidente del Cosib, Antonio Del Torto, cui hanno preso parte, tra gli altri, il Capo progetto di Enea-Eart (Enea Atmosfere Research), Giovanni Grandoni, gli esperti Iryna Bashmakova dell'Università di Helsinki e Alexander Smirnov dell'Università San Pietroburgo "Rshu", che hanno partecipato al progetto. A seguire il dibattito sul dialogo possibile tra scienza, industria e territorio con Sergej S. Zilitinkevich, dell'Università di Helsinki, tra i massimi esperti mondiali in materia, la Responsabile ccientifica di Enea-Eart per il progetto, Maria Cristina Mammarella, Joe Fernando, dell'Università Notre Dame (Stati Uniti-Indiana). Sono intervenuti il Direttore generale dell'Arpa Molise, Luigi Petracca, il Presidente della Ficei (Federazione Italiana dei Consorzi e degli Enti di Industrializzazione), Andrea Ferroni, il Presidente dell'Ema (European Medical Association), Vincenzo Costigliola ed il Direttore Ricerca atmosferica dell'Osservatorio Nazionale di Atene, Harry Kambezidis.
"Come Regione Molise - ha detto il Presidente Iorio - abbiamo sostenuto e finanziato questo Progetto sulla qualità dell'aria, ritenendolo particolarmente valido nell'ambito dell'idea che abbiamo di realizzare uno sviluppo integrato e coordinato tra le evidenze turistiche, ambientali ed industriali del nostro territorio, e in particolare quelle del Basso Molise".
"Va innanzitutto sottolineato - ha proseguito - che la realizzazione di questo progetto ci ha consentito di avere dati scientifici molto validi e quindi opportunamente applicati anche in altre realtà. Abbiamo ora una cognizione precisa e tecnica della qualità dell'aria nel territorio del Basso Molise. I dati possono essere resi pubblici per far comprendere ai cittadini ciò che respirano e come possono eventualmente impattare delle iniziative industriali nell'ambiente che li circonda.
E' questo il primo studio che si compie sulla tematica della meteodiffusività. Una esperienza che, come dicevo, può essere replicata anche in altre parti del mondo e, in particolare, in poli industriali ed urbani per contribuire al cambio di passo dello sviluppo: dall'espansione incontrollata, alla sostenibilità".
Il Progetto sulla qualità dell'aria è il frutto del lavoro di un team internazionale che ha utilizzato strumenti prototipati e tecnologie avanzate per arrivare a capire come "respira" un determinato luogo testando i valori delle acque, i venti, le masse d'aria in un'ottica di "insieme" e nel rispetto della specifica struttura geografica della Valle. Il tutto osservando nella sua interezza lo scenario meteorologico dell'area studiata.
"Ma questo Progetto - ha concluso Iorio - raccoglie anche una altro primato accanto a quello scientifico: l'aver messo in rete più Istituzioni, sia italiane che estere, che hanno lavorato per anni insieme, raggiungendo un obiettivo che oggi è patrimonio certamente del Molise, ma anche del panorama scientifico internazionale".
Il metodo testato al Biferno, esportabile ovunque, ha catturato l'interesse e l'entusiasmo di ricercatori diversi per formazione, esperienze professionali e cultura, gettando le basi per nuove politiche di intervento sul territorio.