20/10/2010 ● Politica
PD Guglionesi: "chi di demagogia ferisce di demagogia perisce"
La vicenda politica della maggioranza, è del tutto evidente, si sta sempre
più complicando.
Il tentativo di ‘nascondere la polvere sotto il tappeto ‘ è fallito. Il Re è
nudo. E’ evidente a tutti.
A Guglionesi manca una guida consapevole ed autorevole come conseguenza di una
sostanziale incompetenza, sia rispetto la soluzione dei problemi, sia rispetto
la capacità di fare sintesi.
Non si tratta di una bella notizia in un momento delicato e difficile per
l’economia e la società italiana, di cui Guglionesi ed il Molise fanno parte.
1. Il federalismo fiscale (la soluzione miracolosa che dovrebbe raddrizzare il
legno storto dell’economia nazionale, riportando una citazione tremontiana)
metterà il Molise di fronte al problema di reperire le risorse necessarie per
finanziare servizi essenziali ed in generale gli standard medi cui era abituata.
Il dibattito sulla spesa sanitaria tra Iorio ed il governo centrale è la prova
generale di quello che accadrà nel prossimo futuro.
2. In mancanza di una seria e rigorosa politica di bilancio il rischio di non
farcela è molto serio. Occorrerà operare un taglio netto agli sprechi (in primis
i costi diretti ed indiretti della politica) e reperire risorse aggiuntive
evitando di:
a. svendere il territorio (alle multinazionali dell’energia, agli interessi
della speculazione edilizia) che è e rimane risorsa indisponibile;
b. Aumentare le tasse sulla persona;
c. tagliare i servizi sociali e scolastici;
d. ridurre le risorse per la gestione dei servizi pubblici locali?
Chi si era illuso che l’amministrare significava utilizzo discrezionale di
risorse reperite per via politica si troverà la strada sbarrata dalle ristrette
finanziarie e dalle riforme del governo Berlusconi-Lega.
Registriamo un’attività amministrativa concentrata su cose che non interessano
la gente, ma solo una minoranza di persone. Un raggruppamento che assomiglia
sempre più ad un impasto di potere politico-economico tenuto assieme da
stucchevoli connivenze burocratiche. E’diventato un problema anche il rilascio
di copia della delibere e di atti amministrativi. Intralciando il ruolo di
controllo della minoranza. Questo per occultare procedure raffazzonate e
costruite per eludere i principi della trasparenza, economicità ed efficienza
della gestione.
Emerge una realtà che vede:
• Due o tre imprese riescono miracolosamente ad attribuirsi tutti i lavori
(pochissimi a dire il vero !!) commissionati dall’amministrazione;
• Incarichi di progettazione affidati ad amici/sodali politici;
• Assunzione di figli da parte delle imprese amiche;
• Incapacità di completare e gestire strutture esistenti (Polo culturale
dell’ex-convento dei cappuccini, Palazzetto dello Sport, Percorso delle antiche
fonti, Cimitero, Servizi di Vigilanza, Cinema Teatro, ecc.) e di progettarne
altre che occorrerebbero;
• Incapacità di completare l’iter approvativo del Piano Regolatore Generale,
costato oltre 250 mila euro, e che, per precisa volontà di questa
amministrazione, giace da quasi tre anni in Regione;
• Mancanza di una visione capace di proiettare Guglionesi nel futuro sostituita
dalla retorica dell’amministrazione del fare (sindaco e giunta che ripuliscono
il lago e consentono di buttare i fanghi nella scarpata della stessa villa) o
dalla ricerca di posti.
Niente di niente. Affaccendati ad aggiustare le carte per l’eolico. Ad occuparsi
solo di amici e parenti.
Dove sta l’abilità amministrativa del consigliere più longevo della storia
politico-amministrativa di Guglionesi? Che fine ha fatto la narrazione fatta di
chiacchiere da bacheca. Si trattava solo di parole. Farcite di livore
ideologico. Di ossessioni malamente represse. Di rabbia cieca di chi non era
abituato alla democrazia dell’alternanza. Incapace di vivere la politica in
maniera serena. Preoccupato solo di sollecitare i fantasmi di certo
conservatorismo reazionario acquisito non sappiamo bene in quale scuola di vita.
La logica amico-nemico, se alimenta e solletica il populismo, certo non
costituisce risorsa positiva per la soluzione di siffatti problemi. Che richiede
senso di responsabilità e coralità dell’ intera classe dirigente.
Chi di demagogia ferisce di demagogia perisce.
Ricordate le battaglie quotidiane sui rifiuti?. Le fiaccolate della paura?
L’accanimento giustizialista? Ricordate le denunce sull’aumento della
tassazione? sull’indebitamento del comune? Sulla rigidità del bilancio?
Attendiamo ancora le soluzioni prospettate.
Da questa amministrazione non ci si può aspettare nulla di buono per il futuro
della nostra comunità. Un’amministrazione sempre più chiusa in se stessa, nella
propria autoreferenzialità. Sorda ed incapace a leggere con lucidità la fase
politico-amministrativa, a mettere in campo soluzioni adeguate, a garantire le
condizioni per una crescita e sviluppo della nostro territorio. Questa era ed è
la sostanza del discorso di quanti da tempo denunciavano la paradossale
condizione di minoranza reale rappresentata dal questa amministrazione.
Minoranza, sancita in primis da un risultato elettorale. In seguito dal distacco
e dallo smembramento della maggioranza che nell’arco di due anni ha perso tre
consiglieri e oggi assediata dal rischio di altre perdite che la condurrebbero a
rappresentare il 20 % dell’elettorato.
Ci chiediamo che fine ha fatto quella vivace opinione pubblica che ha animato il
dibattito politico più serio negli anni scorsi? Dove stanno quelle forze cui non
andava bene niente. A chi interessa tale silenzio? Anche su questo versante il
silenzio è significativo quale indizio delle vere ragioni che muovevano
trasversalmente forze di varie parti politiche.
Personalismo confuso con gli interessi generali. Proiezione di sé sulle
questioni amministrative.
A questo punto occorre che le forze che amano davvero Guglionesi, quelle che
hanno davvero a cuore il futuro di Guglionesi, trovino la forza ed il coraggio
di essere protagonisti nella costruzione di nuovi equilibri in nome degli
interessi generali e del perseguimento del bene comune.
Il PD nei prossimi giorni assumerà l’iniziativa di sondare le possibilità di
‘ricostruire’ una prospettiva democratica a Guglionesi. Una prospettiva di
condivisione programmatica. Costruita su una realistica ’agenda di priorità’ e
sui modi per risolverli. Che aiuti a far fare un salto di qualità al dibattito
pubblico che due anni fa s’incagliò sulla logica provinciale e distruttiva dei
personalismi senza costrutto. Mettendo ai margini la ricerca delle soluzioni
migliori per garantire lo sviluppo della comunità. Per molti di quei
protagonisti, perse le elezioni, sembra essere svanito l’interesse per
Guglionesi.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Occorre porre rimedio a tutto ciò
attraverso la costruzione di un’ipotesi unitaria che la faccia finita con
visioni tardo-ideologiche che non hanno più senso.