23/7/2010 ● Cultura
"Argenti di Guglionesi": dal 23 luglio al 14 agosto l'evento degli eventi
Questa intelligente mostra
sugli “Argenti di Guglionesi” offre ai molisani, ai visitatori
appassionati e ai turisti una preziosa opportunità per conoscere una parte
importante del patrimonio culturale della regione.
La perizia e l’abilità degli orafi napoletani del Settecento si rivela in molti
dei pezzi esposti, ognuno dei quali esprime e racconta – anche attraverso i
punzoni, le date, i nomi dei committenti e le iscrizioni dedicatorie – quanta
cura i nostri avi avessero dedicato al patrimonio culturale della loro città,
che già allora veniva percepito come tale.
Oggi questo sentimento di attenzione e di rispetto sembra essere diventato raro,
oppure sopito: tale fenomeno, beninteso, si manifesta anche a livello nazionale,
ma diviene ancora più evidente in una realtà come quella del Molise, che, pur
possedendo un patrimonio culturale di notevole qualità e quantità – dal
Paleolitico all’Arte Contemporanea – sembra non averne ancora maturato piena
cognizione e coscienza, continuando ad ignorarne le potenzialità, funzionali per
lo sviluppo della regione sotto i diversi punti di vista, da quello sociale a
quello economico, legato alla qualità dell’offerta turistica.
Emoziona perciò la cornice di Andrea De Blasio, realizzata nel 1724, su
richiesta del cardinale Caracciolo e della comunità di Guglionesi, proprio per
ornare un’altra significativa opera del patrimonio cittadino, la tavola di
Michele Greco da Valona raffigurante l’Assunzione della Vergine. Soddisfa
la vista e l’anima la restituzione alla città della tavola di pittore
cretese-veneziano di fine Quattro – inizio Cinquecento, per lungo tempo
conservata in un Deposito della nostra Soprintendenza, e che spinge sempre più
il nostro Istituto ad insistere per la riconsegna del Trittico di Michele Greco
da Valona, conservato nel Museo Nazionale dell’Aquila e trasferito oggi a Celano
a seguito del sisma abruzzese.
In tempi sicuramente duri per l’esiguità delle risorse economiche da dedicare
alla tutela e alla valorizzazione, occorre davvero l’unione di istituti e
persone. È per noi incoraggiante contare sulla reciproca collaborazione con la
Diocesi di Termoli-Larino e con gli altri soggetti che a vario titolo hanno
contribuito alla realizzazione di questa mostra, che si è potuta integrare con
un programma di iniziative – “Molise. Tesori nel territorio” – promosse
con spirito di servizio insieme alla Biblioteca Provinciale “P. Albino”,
all’Università degli Studi del Molise, alle amministrazioni comunali di
Guglionesi, Campomarino, Macchia Valfortore e all’Azienda “Masserie Flocco” di
Portocannone.
Finalità comune è quella appunto di far conoscere il patrimonio
storico-artistico; far sapere ai cittadini – al di là della logica degli eventi
– quanto esso sia diffuso e quanto ne debbano essere giustamente orgogliosi.
Conoscere il patrimonio significa poterlo meglio conservare.
Daniele Ferrara | Soprintendente per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici del Molise