12/10/2009 ● Libro
Presentazione del libro "Terratradita" di Paola Di Giannantonio
Il giorno 10 ottobre 2009, in
occasione della 267^ Fiera di Ottobre di Larino, presso la Sala Convegni “Centro
Congressi Fiera”, si è tenuta la presentazione del libro di Paola Di
Giannantonio “Terratradita – simboli e frammenti del neolitico agricolo nella
cultura dei popoli per l’area adriatico appenninico d’Italia”. A porgere il
saluto del Sindaco ad un pubblico qualificato ed alla presenza di numerose
personalità tra le quali il Dr. Napoleone Stelluti e la guardia municipale
Giuseppe Mammarella, studiosi della storia delle tradizioni locali, l’assessore
Massimo Starita che ha rilevato come la presentazione del libro si sposa bene
con la fiera che è un simbolo della città di Larino e che vanta delle origini
millenarie (le prime fiere lungo i tratturi).
Infatti, l’autrice nel suo libro ha dato largo spazio alla processione di San
Pardo, attraverso la spiegazione dei simboli legati alla comunità di Larino.
Poi, l’intervento della Prof.ssa Italia Lallo che, nella sua relazione, ha
ribadito:“ non può esserci futuro senza tradizione” . L’autrice, di origine
abruzzese e trasferitasi in Molise, si è costantemente impegnata nella ricerca
antropologica sull’Abruzzo, Molise e Puglia garganica, pubblicando altri libri
tra cui Il mestolo del Pittore e Demetra per sempre.
Ha inoltre sottolineato la grande passione dell’autrice per le nostre
tradizioni, attraverso una ricerca capillare, terminando il suo intervento con
queste testuali parole: “Terratradita è poesia, è preghiera, è amore per gli
uomini, è linfa per la nostra terra”.
La parola, infine, all’autrice di Terratradita che, con l’ausilio di
diapositive, ha spiegato il significato dei simboli nei carri di Larino durante
la processione di San Pardo. Ha raccontato anche di come e quando abbia subito
il fascino di questa tradizione. Un giorno, al ritorno da un viaggio a
Casacalenda, è rimasta abbagliata da questi carri addobbati a festa e tutti
colorati, pensava di trovarsi in un paese di sogno e ricorda la cordialità di
una donna che l’ha invitata a mangiare la frittata e i pasti in devozione al
santo.
Attraverso le diapositive, carro per carro, ha spiegato i simboli legati ad
essi: i fiori, le farfalle, la coperta, i caciocavalli, le piante di ulivo, la
cintura che portano solo le mucche, i simboli del maschile e del femminile, i
paramenti e le trecce di cui sono adornati i buoi, tutti legati ad un
significato che è quello della morte e della rinascita, affermando che tutti
questi archetipi l’uomo li porta in sé, sono insiti nella sua natura e li
esprime nell’addobbo dei carri, nella tavola di San Giuseppe ed in altre
manifestazioni legata alla civiltà contadina e ribadisce come tutte le feste
sono legate alla madre terra e al ciclo della vita di morte e di rinascita e
come il simbolo primordiale è quello del serpente che si ritrova nelle statue,
nei dolci, nei tomboli e come tutte queste feste contadine siano celebrate nei
solstizi di primavera, estate, autunno e inverno.
Il pubblico ha seguito con attenzione ed interesse la relazione dell’autrice che
ha parlato con competenza sì ma che con tanta passione ha voluto sottolineare
come sia importante rendere partecipi soprattutto i giovani di questi valori che
ci appartengono e sono connaturati nell’uomo dalla notte dei tempi. Grazie Paola
per questo dono, per tutto ciò che ci hai insegnato, per averci trasmesso tutto
il tuo amore per le tradizioni e la tua carica vitale che hai saputo infondere a
noi tutti! Paola, chapeau! Il tuo è il libro dell’anno!