8/9/2009 ● Politica
Di Narzo (IDV): i “valori” della politica nell' "assessorato D'Aquila"
In merito a quanto riportato
dai quotidiani locali sulla nomina nella Provincia di Campobasso dell'assessore
D'Aquila, e che ha visto la scarsa "considerazione" politica del Consigliere
provinciale Vincenzo Di Narzo (IDV), lo stesso di Narzo interviene sul "fatto
del giorno" con un comunicato stampa.
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Comunicato stampa di Vincenzo Di Narzo
I “valori” della politica
(Campobasso, 8 Settembre 2009) "La politica del costruire senza clamori
probabilmente non appartiene al contesto molisano. Terminate le convocazioni
elettorali, ad ogni livello, il gioco sembra appartenere come sempre a pochi ma
certamente non al popolo, ed ai suoi legittimi rappresentanti. Ho scelto di fare
politica con IDV perché ho sempre creduto nei “valori” della democrazia.
Probabilmente leggendo i quotidiani locali di oggi non emerge la verità dei
fatti, e quindi non posso continuare a tacere, benchè finora mi sia imposto un
silenzio frutto del più profondo senso di responsabilità. Distribuire "tapiri"
dovrebbe mortificare più chi pretende di assegnarli che non chi persiste
nell'avere determinati “valori”, non solo nella politica: sono orgoglioso di
come ho condotto il mio ruolo istituzionale da consigliere provinciale eletto
dalla gente.
Ho dimostrato il mio senso di responsabilità, verso le istituzioni e verso il
partito sin dalla fuoriuscita dell’assessore provinciale Mario Fratipietro, che
ha abbandonato assessorato ed IDV nel bel mezzo della campagna elettorale di
Massimo Romano a sindaco di Campobasso: non ho preteso quella poltrona per me,
perchè la coesione interna era più importante. Per il bene e per i “valori”
ispiratrici del partito, ho continuato ad assistere in religioso silenzio al
corso degli eventi. Nell’elezione del presidente del Consiglio provinciale di
Campobasso, i due consiglieri dell’IDV, Cristiano Di Pietro e Antonio Di Bello,
hanno sostenuto la candidatura di Carmine Perugini e nel rispetto dell’amico
Perugini ho deciso di appoggiare anch'io la sua candidatura: di qui
l’istituzione Provincia ha superato una grande difficoltà politica in atto.
Confidando ancora nel partito, ho atteso inutilmente risposte dall’evanescente
Giuseppe Caterina, che però non essendo coordinatore del partito come si
autoqualifica, bensì ex vice-coordinatore di un coordinatore dimesso, il sen.
Astore, non ha saputo fare altro che attendere l’intervento di Antonio Di Pietro
nel Molise. Nella riunione con Di Pietro evidentemente non si è seguito uno
schema meritocratico, rispettando il principio e il metodo che da sempre si è
adoperato in Provincia per la nomina degli assessori (cioè sulla base dei
consiglieri di appartenenza). Non solo: nella terna indicata dalla base del
partito non era compreso il nominativo di Giacomo D’Aquila, un assessore scelto
dal vertice del partito (da Roma!), ma non condiviso dalla base poiché non ha
contribuito alla crescita (dal 3 al 30%) dell’Italia dei Valori nel Molise,
quindi non capisco proprio come possa D'Aquila parlare di "ampia condivisione"
nel partito. Perciò volutamente ho deciso di non partecipare alla presentazione
di D’Aquila benché, per legittimarlo all’incarico, prendo atto che si sono mossi
i vertici del partito, persino l’onorevole Anita Di Giuseppe.
Continuerò a sostenere la maggioranza costituita nella Provincia di Campobasso
finché saranno risolte le problematiche della gente (scuole, strade, etc.) le
quali restano per me il senso unico ed ultimo dell’impegno in politica. La gente
sa guardare e giudicare benissimo, ne sono convinto".
La Gazzetta del Molise