26/10/2022 ● Cultura
L'affetto per i 25 anni del ministero sacerdotale di don Antonio Sabetta
Si è svolta ieri sera, presso la Collegiata di Santa Maria Maggiore in
Guglionesi, la celebrazione eucaristica per il Venticinquesimo anno di
sacerdozio di don Antonio Sabetta.
Con un pensiero augurale il vescovo, mons. Gianfranco De Luca, il Presbiterio e
tutta la comunità diocesana si sono uniti con gioia e in comunione di preghiera
in questo momento speciale per lodare e ringraziare il Signore Gesù Cristo del
dono della vocazione e del servizio vissuto da don Antonio (cancelliere della
Curia della diocesi di Termoli-Larino) con amore, sensibilità pastorale, studio
e ricerca teologica.
“Un’occasione per ricordare le parole di Paolo – il messaggio del Vescovo
mons. Gianfranco De Luca – che il sacerdote scelse per ricordare quella
circostanza: "non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede, siamo invece i
collaboratori della vostra gioia perché nella fede voi siete già saldi" (1Cor
1,24)”.
Molti presbiteri della Diocesi di Termoli-Larino hanno partecipato alla solenne
Santa Messa, presieduta da don Antonio accanto al vescovo diocesano, mons.
Gianfranco De Luca, e al parroco di Guglionesi, don Stefano Chimisso.
Al termine della celebrazione religiosa, la Parrocchia di Santa Maria Maggiore
ha fatto dono di una preziosa icona di Sant’Adamo Abate, riproduzione dal
trittico cinquecentesco di Michele Greco di Valona, opera riprodotta
dall’iconografo Fra(tel) Giuseppe Di Lena, monaco presso l’Eremo Lavra
“Stella Maris” di Guglionesi.
Il Sindaco di Guglionesi ha donato a don Antonio la medaglia istituzionale di
rappresentanza municipale.
Un mazzo di venticinque rose bianche è stato donato al sacerdote di Guglionesi,
rose che don Antonio ha inteso offrire al Santo Patrono, presso il reliquiario a busto esposto
alla venerazione dei fedeli nella Cappella cinquecentesca della cripta di Santa Maria Maggiore.
“Ringrazio di cuore tutti: il mio Vescovo, il parroco don Stefano (che ha
organizzato tutto questo per me), i fratelli presbiteri che hanno condiviso in
comunione eucaristica la gioia di questo momento e quelli che non hanno potuto
esserci per vari impegni, le autorità che hanno partecipato per affetto,
chiunque abbia collaborato (in particolare ai cori nelle Sante Messe) e coloro
che mi hanno fatto crescere nel ministero presbiterale. Un particolare pensiero
alla mia famiglia, a mia madre e mio padre che da qualche anno non ci sono più,
agli amici più cari (i cari “compagni di merenda"), agli amici che non ci sono
più e a quelli che ci hanno lasciato troppo presto”, in estrema sintesi tra le parole
del
commosso messaggio di saluto e di ringraziamento letto da don Antonio Sabetta.
Al termine della giornata di festa, conviviale momento in parrocchia presso la
"Casa del fanciullo".