Articolo
tratto dal "Messaggero di sant'Antonio" del settembre 1990
Sabato
5 maggio 1990, ore 8, squilla il telefono del Messaggero sant'Antonio:
"Padre, siamo arrivati!". E' il pellegrinaggio ufficiale
della Congregazione di sant'Antonio di Guglionesi (CB). Devono essere
600 km più o meno, e arrivando alle otto del mattino, il calcolo
dell'ora di partenza è presto fatto. Mi precipito alla "Casa del
Pellegrino"; mi aspetto di trovare un gruppo stanco, ciondoloni
dal sonno, disfatto dal lungo tragitto notturno in pullman... e invece
tutti allegri, riposati, pronti ad affrontare una giornata già
impegnativa da programma, e che lo sarà ancor più nel completo
svolgimento. Abbraccio il priore della Congregazione, che mi presenta
tutto il gruppo e in particolare i suoi collaboratori e
collaboratrici. Il programma è bene articolato: a tutti è dato il
tempo di compiere i propri doveri con comodità, sia quelli personali,
che quelli comunitari. La
santa messa ufficiale sulla Tomba del Santo è alle ore 10,30: quindi
tutti possono confessarsi, e diversi hanno anche la possibilità di
ascoltare una santa messa, prima di quella ufficiale. La santa messa
viene celebrata dal vicario provinciale padre Olindo Baldessa, che
tiene l'omelia, nella quale ricorda il significato e lo scopo del
pellegrinaggio: visita la Santo, riconciliazione con Dio, domanda di
grazie e di benedizioni, promesse di imitare con la propria vita
cristiana le virtù di cui il Santo è esempio e modello.
Tutti
fanno la comunione, anzi il pellegrinaggio di Guglionesi può
dimostrare quale dimensione abbia la devozione a sant'Antonio, perché
in questa messa, in questo giorno che pure è un qualunque sabato
dell'anno, la fila di coloro che si comunicano non finisce mai. Alla
fine della santa messa, l'evento destinato a rimanere nel cuore e nel
ricordo dei guglionesani: la consegna alla Congregazione, nella
persona del suo priore, Aldo Giordano, della reliquia ex cute
di sant'Antonio, con bolla di autenticazione firmata dal ministro
provinciale dei frati minori conventuali. E' una particella del corpo
del Santo, recuperata nella solenne ricognizione dei suoi resti
mortali avvenuta nel 1981; reliquia destinata alla chiesa della Congregazione dove i devoti
potranno venerarla, e sentire viva e reale la presenza del Santo dei
miracoli. E' un momento di grande commozione e di entusiasmo: il
priore soprattutto dichiara che non avrebbe mai immaginato di poter
avere nella sua vita un sì grande privilegio, essere depositario e
custode di una piccola parte del corpo di sant'Antonio. Dopo la messa,
un brevissimo giro per la Basilica, in attesa di una visita più
dettagliata nel pomeriggio, che sarà guidata dal padre Mario Conte,
un frate della Basilica. I momenti più emozionanti sono le soste alla
Tomba del Santo, con i bassorilievi raffiguranti i suoi principali
miracoli; alla cappella del Tesoro, con le insigne reliquie della
lingua, del mento, dell'apparato vocale del Santo e delle altre
reliquie recuperate nella ricognizione del 1981. Finalmente a
coronamento di una giornata totalmente dedicata allo spirito - com'era
nelle intenzioni del priore - la visita alla Mostra della devozione
antoniana, dove sono raccolte statue, dipinti, ex voto, doni, oggetti
offerti come segno di gratitudine da coloro che si ritengono graziati
dal Santo, espressioni ingenue e sincere di amore e di devozione, che
amore e devozione ispirano i visitatori; la visita alla Mostra
antoniana propriamente detta, che illustra audiovisivamente, con
tecnica e arte di alta suggestione, la vita del Santo, l'attività
spirituale della Basilica, le opere caritative e sociali sorte nel suo
nome, che i frati, suoi confratelli e successori, mantengono vive e
operanti, e incrementano con il generoso contributo dei devoti di
tutte le parti del mondo.
Non
possiamo non accennare all'artistico stendardo che la Congregazione di
sant'Antonio di Guglionesi ha fatto confezionare a Padova, dalle suore
Figlie di san Giuseppe, per i loro compatrioti della parrocchia di
Oakville in Canada. Il Messaggero di sant'Antonio si augura che un
così simpatico incontro non resti un episodio isolato, ma offra lo
spunto ad altri gruppi: tutto a gloria di Dio e a onore del nostro
Santo.